sabato 28 marzo 2009

Hitler Kaput!



Film del 2008, mai visto ma a giudicare dal trailer potrebbe riservare qualche momento di lulz saporito nella tradizione del trio ZuckerAbrahamsZucker o di Mel Brooks. O al peggio essere tanto brutto da essere ridicolo.

La biondona, che tanto lo so che ve lo state chiedendo, è Anna Semenovich:


No, non pornizza.

martedì 24 marzo 2009

Ma t'è piaciuto Watchmen?

Ho visto Watchmen il giorno stesso in cui è uscito in sala e non riesco ancora a rispondere alla domanda che intitola il post. Probabilmente mi ha lasciato per lo più freddo, tra momenti che ho trovato brutti e alcuni ispirati. Andiamo di pro e contro va.

Pro:
  • Dr. Manhattan, visivamente sfizioso, sovrumano e distaccato. Mi è piaciuto pure il doppiatore scelto e il lavoro che ha fatto, chissà com'è in originale.
  • Rorsciàc o come cacchio si scrive. Attore perfetto, stesso discorso di Doc Puffone per quanto riguarda la voce.
  • Titoli di testa. Per una volta il ralenty usato non a cazzo e funzionale al racconto.
  • Il Comico. Nelle foto promozionali non ce lo vedevo per nulla ma in movimento il tipo funziona. Certo sembra la controfigura di Robert Downey Jr., ma questo al massimo è un pro nel pro.
  • Gufo Notturno. In parte e forse il personaggio reso meglio.
Contro:
  • Ozyamandis o come cacchio si scrive. Ricordo che quando circolarono le prime foto del cast lo bollai come "sfigatissimo emo che si riprende da sei mesi di idromerda dolorosa". Vederlo recitare ha corroborato quel giudizio peggiorandolo. L'uomo più intelligente, ricco e carismatico del mondo, la cosa più vicina a un dio dopo Doc Azzurrino, non può avere una faccia da cazzo come questa.
  • Il rallenty nelle scene di lotta. A me ha rotto le palle più o meno dopo 20 secondi di pestaggio del Comico.
  • Scena di sesso dentro Archimede (desiderio proibito di Edi) poco ispirata.
  • La sequenza su Marte. Al di là delle difficoltà di rendere la sequeza a fumetti con il linguaggio cinematografico, ho trovato deludente la struttura meccanica che viene creata da Doc Viagra. Nel film sembra tutto fuorché cristallo, mancando di grandiosità e bellezza. Probabilmente la delusione più forte per me.
  • Troppi superpoteri. Tutto il cast è dotato di forza e agilità sovrumana sminuendo così le figure di Ozzyman (afferrare una pallottola al volo quando i tuoi colleghi sfondano muri a cazzotti e fanno salti di 4 metri con lo sforzo di una scorreggia non è sta gran cosa) e in minor parte quella di Dottor Lapislazzulo (unico vero super uomo nel fumetto)
Anche buttando giù sta lista non riesco a buttarmi da un lato o dall'altro della barricata.

Il vero problema credo sia dovuto all'aver letto più di una volta il fumetto da cui il film è tratto. Non sono uno zelota di Watchmen (per me V for vendetta è più bello bello bello) ma durante la visione del film non ho potuto fare a meno di riempire eventuali buchi o passaggi poco chiari con il ricordo del fumetto, una sorta di continuo editing della pellicola che l'ha fatta diventare una somma di film e ricordo del fumetto.

Ad esempio l'ultimo Contro che ho elencato ai miei occhi ha sminuito la storia e i suoi personaggi, ma questo vale anche per chi il fumetto non lo ha mai letto? E la percezione che Dr. Tanga ha del tempo e il modo in questo determina il suo comportamento e le sue azioni viene colto dallo spettatore o sono io a corroborarne alcuni accenni con la conoscenza del fumetto? E il rapporto di sudditanza tra Silk Spectre Madre e Silk Spectre Figlia?

Se non avete letto il fumetto ma visto il film, i commenti sono li che vi aspettano.

giovedì 19 marzo 2009

Buona festa del papà

E' quel giorno dell'anno in cui padri e figli si incontrano e riavvicinano per riallacciare i rapporti e chiarirsi come si confà tra adulti.



Beh, più o meno...


Immagini tratte da Universo DC: Demon Vol.3 della premiata coppia Ennis McCrea, un trattato su amicizia, amore e inferno.

venerdì 13 marzo 2009

Hard Boyled

Se la clicchi rimane sempre scorretta

Bellssime le espressioni degli attori che pare abbiano appena letto il titolo e dicano a loro modo "wat!?!".

Tratto da il Venerdì di Repubblica che trovate in edicola.

sabato 7 marzo 2009

Bigger, Stronger, Faster* - gli effetti collaterali di essere americano

Quando scoprii che Hulk Hogan aveva ammesso di aver usato steroidi per una decina d'anni ci rimasi di merda: all'epoca avevo più o meno 16 anni e da almeno 10 lui era uno dei miei Eroi dell'infanzia insieme a John Matrix, lo Schwarzenegger protagonista di Commando. Erano montagne di muscoli che sedevano dalla parte di giusti, picchiavano ai cattivi e giocavano secondo le regole, figure di riferimento in un mondo allo sbando. Scoprire che Hulk aveva barato per anni per costruirsi quel fisico fu durissima. Già c'ero rimasto male a 8 anni quando beccarono Ben Johnson positivo alla finale dei 100 m contro Lewis, ma la caduta di Hogan fu più dura perché era un po' come scoprire che Batman si fa di nandrolone, EPO e HGH (e infatti la miniserie Veleno in cui si dopa mi colpì non poco).

Hogan Dopes Best

Data questa premessa, riesco a relazionarmi senza problemi con Chris Bell, l'autore del documentario Bigger, Stronger, Faster, un ragazzone americano che da bimbo idolatrava così tanto Hogan, Schwarzenegger e Stallone da iniziare ad allenarsi duramente con i suoi due fratelli per diventare più grosso, più forte e magari sfondare nel wrestling. 10 anni di allenamenti secondo le regole, di sudore sputato e ghisa alzata per emulare i propri miti, e poi Hogan dichiara in tribunale di essersi bombato per 12 anni. E poi lo ammette anche Schwarzenegger, di cui Bell conosce a memoria tutti i dialoghi, e che in un celebre discorso da governatore della California dice che in America puoi raggiungere qualsiasi obiettivo "...if you play by the rules!".

E il maggior dubbio che assale Chris è proprio la questione morale: se tutti usano sostanze dopanti a livello agonistico, è ancora considerato barare assumerle? se per continuare a lavorare in squadra e mantenere la tua famiglia hai bisogno degli steroidi, li assumerai? se gli steroidi si rivelano necessari per raggiungere l'apice della tua forma, li assumerai? e cosa può essere considerato doping e cosa no?

Esemplare dell'ultimo dubbio è il caso di atleti come Tiger Woods che, sottoponendosi a una sessione di Lasik per correggere problemi di vista, ne sono usciti con una vista da superman migliore rispetto a quella media. Potrebbe sembrare poca cosa ma nel golf la capacità di comprendere distanza e profondità è fondamentale, così come nel baseball ad esempio. Una modificazione definitiva di un parametro così importante è barare?

E ancora: ci sono (rarissimi) casi di persone che per una deficienza genetica sviluppano una muscolatura semplicemente esagerata con sforzo minimo, grazie a problemi legati alla miostatina. Ma dato che un'immagine vale più di mille parola, il manzo che segue è affetto da questa deficienza:

Blue Belgian Bull

e se su di un manzo la cosa non fa poi tutta st'impressione, ecco un levriero affetto dallo stesso problema, vicino a un levriero normale:

No, non è photoshoppato e si chiama Wendy

Ora immaginatevi che questa modifica genetica venga creata in laboratorio su di un atleta che non si ferma davanti a niente e nessuno per vincere e inizierete a capire i grattacapi cui si troveranno di fronte i comitati olimpici del futuro.

Nel documentario, Bell affronta anche il problema se gli steroidi siano davvero causa di gravissimi effetti collaterali non giungendo a una risposta definitiva: il bando degli steroidi negli USA ha praticamente reso impossibile compiere studi clinici sul loro utilizzo nel lungo periodo e le notizie a riguardo sono poche e contraddittorie. Ci sono atleti e culturisti che li usano da quasi 20 anni e sono vivi e soprattutto pimpanti, altri sono morti di cancro e hanno accusato gli steroidi di esserne la causa. Alcuni medici giurano sulla loro pericolosità, altri si trincerano dietro il classico "tutte le medicine hanno effetti collaterali!".

La ricerca di Bell di una risposta lo porta anche a chiedersi il perché della diffusione degli steroidi e la risposta sembra essere la più semplice: in una nazione che ha fatto della sopraffazione fisica dell'altro uno dei suoi cardini, essere più grossi, più forti, più veloci e sempre vincitori è l'unica vera possibilità che si abbia. E se gli steroidi permettono di esserlo, tanto meglio. Che si sia culturisti, wrestler, giocatori di baseball, concertisti che si calano beta bloccanti per combattere l'ansia, piloti dell'aviazione che si sparano anfetamine per aumentare i riflessi o studenti fatti di stimolanti per studiare meglio e più velocemente non importa: perdere è antiamericano e quindi gli steroidi sono la soluzione.

E se lo dice Greg Valentino...

Il documentario dura poco meno di due ore, ogni tanto scivola nella lacrima facile, particolarmente nelle parti dedicate ai fratelli e ai genitori di Bell, e in un paio di passi sfocia nelle classiche frasi libera tutti "Tengo famiglia!" e "Nessuno è perfetto!" ma quello che secondo me lo rende una visione consigliata è la capacità di Bell di mettere in scena la schizofrenia di fondo della cultura dell'eccesso americana che vuole eroi impossibili e sport spettacolari oltre i limiti umani e condanna allo stesso tempo l'uso di trucchi per raggiungere questi obiettivi perché contrari allo spirito americano.

Esemplare è la scena in cui Bell, suo padre e sua madre esultano felici perché uno dei due fratelli di Bell è riuscito a tirare su 700 libbre (circa 317 chili) durante una gara di sollevamento pesi, e ci è riuscito grazie agli steroidi che usa da anni. Poco prima Bell ci aveva mostrato sua madre disperata che si incolpava di non aver fatto abbastanza per educare i suoi figli, mentre il padre si diceva convinto che il terzo figlio morirà a causa dell'abuso di steroidi.

Qui sotto trovate il trailer.





martedì 3 marzo 2009

Sono entrato in un fumetto

Cosa può desiderare nell'intimo uno che legge fumetti da anni? Farli o diventarlo. Sul primo punto ci sto lavorando ma per il secondo, picchi egomaniaci a parte che tengo a freno non senza difficoltà, bisogna rimettersi nelle mani di chi i fumetti già li fa.

Ora, finalmente, pure io posso bullarmi di essere finito in una tavola a fumetti in tutta la mia baldanza, olè! La tavola la potete leggere online qui (è la prima a partire dall'alto, io sono il tipo occhialuto e lungo crinito) e fa parte della serie Mark & Thing, ideata da Sergio sui disegni di Federico Franzò.

Mille complimenti a Federico non solo per la bravura in generale ma anche per la mia caricatura che secondo me è molto azzeccata, soprattutto nei piccoli particolari. Sfiga vuole che poche settimane dopo la realizzazione della tavola io mi sia dovuto tagliare i capelli quasi a zero, altrimenti la usavo al posto della foto nella carta d'identità.