venerdì 10 novembre 2017

Inktober 2017 - un paio di cose che ho capito facendolo


Con mio stupore, sono riuscito a completare l'Inktober 2017 senza saltare nemmeno un giorno. La sfida consisteva nel fare un disegno diverso a china al giorno, seguendo una lista di termini cui ispirarsi, che trovate qua sul sito ufficiale della sfida, ideata da Jake Parker. Per me che non so disegnare si è trattato di un'esperienza interessante e a suo modo istruttiva. Date le mie scarse capacità ed esperienza ho dovuto giocare di sottrazione, tentando di rendere con il numero minimo di immagini e tratti quello che volevo dire. Per questo motivo ho scelto un omino stilizzato come soggetto, e non potendo certo giocare di sottigliezze in quanto a recitazione del corpo e del volto, ho optato per un stile molto esagerato e caricato per riuscire a far capire sia cosa facesse sia cosa provasse.



Per gli stessi motivi ho scartato un sacco di idee che mi venivano in mente perché mi redevo conto che, molto banalmente, non ero in grado di renderle graficamente. Questo è stato uno dei motivi per cui una volta letta la parola del giorno per ispirarsi, non mi sono limitato alla prima definizione utile data dal dizionario ma ho approfondito andando a cercarne una che mi permettesse di disegnare qualcosa per me fattibile. Per farvi due esempi di questo: il signifcato più comunque di "shy" è "timido", ma ho scoperto che può anche significare "scagliare via", e mi è venuto molto più facile disegnare un'azione molto semplice rispetto a un'espresisone per me molto complessa, mentre "run" di solito significa "correre", ma dato che avevo già fatto correre l'omino ho optato per "serie di cose simili tra loro". 



Inoltre la presenza nella maggior parte delle vignette di due protagonisti è stata del tutto casuale. Con la vignetta del secondo giorno il povero omino stilizzato è stato segato in due, e da lì in poi è andato alla ricerca o è fuggito alla sua parte di sotto. Avere due "personaggi" distinti e in conflitto si è rivelato ottimo, perché mi ha dato modo di avere una minima base da cui partire per ipotizzare la scena: per la gioia di ogni teorico della narrativa, quando una narrazione si basa su di un conflitto risulta quasi sempre più accattivante. E per chi scrive è molto utile perché si ha sempre una certezza a cui tornare quando le idee si fanno confuse: bianco contro nero, bene contro male, dio contro satana.

Credo non sia un caso se, secondo me, le più deboli siano proprio le ultime tre, in cui le due metà si sono riunite, per quanto riunite in maniera sbagliata per tenere il più posisbile il conflitto tra i due.



Per queste necssità, bene o male tutte le immagini non sono altro che piccole gag sceme in stile slapstick in cui i due protagonisti si rincorrono e scontrano. Credo sia uscita, lungo questa serie, la mia passione per i cartoon in stile Warner Bros., Hanna & Barbera e simili dove ci sono due protagonisti fissi che si scontrano in eterno: Tom&JerrySilvestro&TittiSpyVsSpy. E rimanendo in ambito fumettistico ci butto lì un Krazy Kat.

Non mi sto comparando a questi classici, sia chiaro, ma mi sta facendo riflettere come scrivere senza pensarare troppo a sovrastrutture, trame e interpretazioni mi abbia fatto andare in maniera piuttosto automatica a pescare da cose che amo da quando sono bimbo, senza neppure tutte le riflessioni tecniche che mi pongo di solito quando invece mi siedo alla scrivania per "sceneggiare come i professionisti". Anche perché, come accennavo sopra, trattandosi di sketch/illustrazioni/vignette, non è fumetto vero e proprio mancando la sequenza tra vignette, per cui è qualcosa di un po' diverso dal solito per quanto mi riguarda.



Cosa strana, per me, è stato inoltre disegnare per essere letto da tutti. Di norma i layout che faccio per le mie storie sono per uso personale, e infatti sono spesso incomprensibili accrocchi di dialoghi, frecce per indicare i movimenti e onomoatopee con una faccia per farmi capire che succede. Queste vignette invece mi hanno costretto a ragionare ancora di più sul disegno, i segni e sulle immagini di quanto già faccia di solito sceneggiando. Non potendo appoggiarmi alla bravura di un disegnatore che ha un bagaglio tecnico enorme per rendere quanto scrivo io, mi sono dovuto sforzare di trovare da me la soluzione grafica più consona. Con tutti i limiti cui accennavo sopra.

Si è trattato per cui di un esercizio molto utile, che spero di replicare l'anno prossimo. Se volete scrivere fumetti ma non sapete disegnare vi consiglio caldamente di provare: sarete costretti a scoprire se siete in grado di raccontare qualcosa al di là del saper disegnare.

Se volete vedere tutti i miei Inktober potete andare sul mio tumblr a questo link, dovrebbero mostrarvisi tutti.


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