tag:blogger.com,1999:blog-3316407053905885812024-03-05T11:55:22.922+01:00Bapho-MouseSceneggiatore in costruzioneBapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.comBlogger320125tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-13520317905780697802017-11-17T10:18:00.001+01:002017-11-17T10:18:04.522+01:00Un anno di newsletter - Appunti dal tavolino di un bar<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Domenica scorsa ho spedito l'edizione numero 52 di Appunti
dal tavolino di un bar, la newsletter che ho messo in piedi l'anno scorso.
Nella prima mail ufficiale avevo attaccato dicendo:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">"Buondì,</i><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "PMingLiU",serif; mso-bidi-font-family: PMingLiU;"><br />
<br />
</span>se ricevi questa mail è perché ti sei iscritto alla mia newsletter,
Appunti dai tavolini di un bar. Grazie!<br />
<br />
Si tratta della prima mail, quindi questa e le prossime saranno un po' un banco
di prova. Nelle mie intenzioni scriverò di cose che mi interessano, mi
divertono e del mio lavoro."<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo un anno posso dire che è ancora in tutto e per tutto un
banco di prova, perché sto imparando a scriverla, pensarla e gestirla una
settimana via l'altra, cercando di avere un piano abbastanza organizzato ma in
realtà improvvisando parecchio.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN5bQnnMgsv2phwW3M6EPLcYDz6P05xufO6y9sVhGcWfg_aS65sQWOCbFm1PKveadqk3DbuzHNnkvFmQK09-zlGEEM6w5Lj1gjXzA96lQTu8Dcx2wNdRnP8JdYT9TqHlBa0WmXbSFPxETs/s1600/23550359_10214388646813049_5441289534526407148_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN5bQnnMgsv2phwW3M6EPLcYDz6P05xufO6y9sVhGcWfg_aS65sQWOCbFm1PKveadqk3DbuzHNnkvFmQK09-zlGEEM6w5Lj1gjXzA96lQTu8Dcx2wNdRnP8JdYT9TqHlBa0WmXbSFPxETs/s320/23550359_10214388646813049_5441289534526407148_o.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Caffè, suplex e fumetti.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L'improvvisazione più grossa è stata la decisione di spedire
ogni domenica la sceneggiatura di una tavola autoconclusiva scritta da me,
usando una gabbia con un numero di vignette ben preciso: 9 vignette, 12
vignette, 6 vignette e così via a scalare. Per ciascuna gabbia ho spedito un
numero di tavole uguale al numero di vignette, quindi 9 tavole a 9 vignette, 12 tavole a 12 vignette
e così via. Per puro caso si è creato un conto alla rovescia che è finito con 1
tavola con 1 vignetta spedita proprio nell'edizione 52. Vorrei bullarmi di
averlo fatto apposta ma è stata solo una botta di culo che mi ha colto di sorpresa.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Di sorpresa mi ha colto soprattutto il feedback che ho
ricevuto da parte di chi sta seguendo la newsletter. Non solo alcuni mi dicono
regolarmente cosa pensano di quanto scrivo, ma mi arrivano pure segnalazioni
interessanti di articoli, video, libri e fumetti da recuperare. E pure di
autori e autrici che non conoscevo che disegnano e scrivono alla grande.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl7-Fi6z7llF0sldyskL1frZPS3mhkyui3I8DrC8PbCDImWuDjpACD5aHaVmq-rkBfx-4wBQTJe7wLRgWDN6jMROQpCl2gGo-E847f2QVCcO7HhwgWALI04BtAJK6_104hkS6EcZABRZZN/s1600/Videopoker_def.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1131" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhl7-Fi6z7llF0sldyskL1frZPS3mhkyui3I8DrC8PbCDImWuDjpACD5aHaVmq-rkBfx-4wBQTJe7wLRgWDN6jMROQpCl2gGo-E847f2QVCcO7HhwgWALI04BtAJK6_104hkS6EcZABRZZN/s320/Videopoker_def.jpg" width="226" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scritta da me e disegnata da Eleonora Antonioni</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Altra improvvisazione è stata quella di chiedere ad alcuni di
disegnare una delle tavole autconclusive. Non solo hanno accettato più persone
di quanto pensassi, ma hanno fatto un lavoro ottimo senza risparmiarsi e potete
vederne un paio in questo post, oppure andare </span><a href="http://baphomouse.blogspot.it/p/miei-fumetti-online.html" style="font-size: 12pt;" target="_blank">qua</a><span style="font-size: 12pt;"> dove le sto raccogliendo e
aggiungerò altre tavole attualmente in preparazione. Perché, altro momento per
me stupefacente, alcuni fumettisti mi hanno contattato per sapere se ho una
tavola a disposizione per loro.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Queste collaborazioni sono per me molto importanti perché mi
stanno aiutando a fare un certo tipo di fumetto seguendone passo passo la
realizzazione, permettendomi di dialogare direttamente con chi le disegna e
ragionare insieme sulla soluzione migliore. Si tratta di un aspetto che penso sia
fondamentale nell'imparare a fare fumetti e che mi pento parecchio di non aver
iniziato a fare ben prima e con più regolarità. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvxY98XKi8vnk97E7AviqTDWSB2g_db8BwJPB6VSxPQBSxkCDgT8XvzKBYBUxi9poPWMwpEqBCrJJaqsTOd-GLuPG7iKUOi53zLQZKmZu1aPZq25mdD8rxEzha_qCKnqsd04GEQc5KuOjV/s1600/chi+si+somiglia+si+piglia+Costa+Magalotti.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1105" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvxY98XKi8vnk97E7AviqTDWSB2g_db8BwJPB6VSxPQBSxkCDgT8XvzKBYBUxi9poPWMwpEqBCrJJaqsTOd-GLuPG7iKUOi53zLQZKmZu1aPZq25mdD8rxEzha_qCKnqsd04GEQc5KuOjV/s320/chi+si+somiglia+si+piglia+Costa+Magalotti.png" width="221" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scritta da me e disegnata da Lorenzo Magalotti</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Come rosico di aver tergiversato almeno due anni dicendomi
</span><i style="font-size: 12pt;">"Dovrei aprire una newsletter!"</i><span style="font-size: 12pt;"> invece di farlo e basta. Ma cosa (non)
fatta capo ha, quindi ora meglio concentrarsi sul secondo anno di Appunti dal
tavolino di un bar. Ho un paio di idee da sviluppare nei prossimi mesi, tra cui trovare il modo di far conoscere di più la newsletter. A questo servono le cartoline che vedete
nella foto qua sopra: voglio vedere se parlarne al di fuori della rete può
funzionare o meno, lasciandole qua e là per la città. Certo, le ho fatte creare
da </span><a href="http://lmarcenaro.com/" style="font-size: 12pt;" target="_blank">Luca</a><span style="font-size: 12pt;"> e le ho stampate anche perché c'è quella parte di me che adora i
prodotti cartacei, quindi mi piace proprio l'idea di averle.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Stesso motivo per cui mi piacerebbe fare una raccolta del
meglio della newsletter in versione cartacea. Su questo devo ragionarci sopra
per capire sia cosa infilarci dentro ma anche come redigerla e come stamparla.
Vedremo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per cui se siete curiosi di vedere come si sviluppa la newsletter di uno che ha un piano ben congeniato con ampi spazi di manovra, potete iscrivervi andando <a href="https://tinyletter.com/DavideCosta" target="_blank">qua</a> e inserendo il vostro indirizzo mail. Non costa nulla e vi spammo solo una volta a settimana.</div>
<style>
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<div style="text-align: justify;">
Con mio stupore, sono riuscito a completare l'<em>Inktober 2017</em> senza saltare nemmeno un giorno. La sfida consisteva nel fare un disegno diverso a china al giorno, seguendo una lista di termini cui ispirarsi, che trovate <a href="http://mrjakeparker.com/inktober" target="_blank">qua</a> sul sito ufficiale della sfida, ideata da Jake Parker. Per me che non so disegnare si è trattato di un'esperienza interessante e a suo modo istruttiva. Date le mie scarse capacità ed esperienza ho dovuto giocare di sottrazione, tentando di rendere con il numero minimo di immagini e tratti quello che volevo dire. Per questo motivo ho scelto un omino stilizzato come soggetto, e non potendo certo giocare di sottigliezze in quanto a recitazione del corpo e del volto, ho optato per un stile molto esagerato e caricato per riuscire a far capire sia cosa facesse sia cosa provasse.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh_VlCXHgWPZ_8iwo6zYoBKyIZGCIh0y58wezD7Cy869abyiZQ713bsxXymtY0K797gcYrNTq8B-2fuuCk33EX9pV-1rPG-TTV77GZdPGg-RIvxmAEZ9muFmPitJ0Iq3pVtxQnwsWUiQEP/s1600/22135416_10214019372461421_3902631420929644363_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh_VlCXHgWPZ_8iwo6zYoBKyIZGCIh0y58wezD7Cy869abyiZQ713bsxXymtY0K797gcYrNTq8B-2fuuCk33EX9pV-1rPG-TTV77GZdPGg-RIvxmAEZ9muFmPitJ0Iq3pVtxQnwsWUiQEP/s320/22135416_10214019372461421_3902631420929644363_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per gli stessi motivi ho scartato un sacco di idee che mi venivano in mente perché mi redevo conto che, molto banalmente, non ero in grado di renderle graficamente. Questo è stato uno dei motivi per cui una volta letta la parola del giorno per ispirarsi, non mi sono limitato alla prima definizione utile data dal dizionario ma ho approfondito andando a cercarne una che mi permettesse di disegnare qualcosa per me fattibile. Per farvi due esempi di questo: il signifcato più comunque di "shy" è "timido", ma ho scoperto che può anche significare "scagliare via", e mi è venuto molto più facile disegnare un'azione molto semplice rispetto a un'espresisone per me molto complessa, mentre "run" di solito significa "correre", ma dato che avevo già fatto correre l'omino ho optato per "serie di cose simili tra loro". </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaL9b6CcStAqfTGUnG-ilXhSuj5Tr1SxpLWDumkj3-Ub7U_-ZDAWAU9AVcDTSaI_clAhMEkhnIjBVJm1mR2ER7Wpgpoi11WtkAVg01JRUaDTtWIIeVOZpNIR3IXiIAMUHQ3Vgbf_HzJ4U8/s1600/22291216_10214060437008009_3553600675812937919_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaL9b6CcStAqfTGUnG-ilXhSuj5Tr1SxpLWDumkj3-Ub7U_-ZDAWAU9AVcDTSaI_clAhMEkhnIjBVJm1mR2ER7Wpgpoi11WtkAVg01JRUaDTtWIIeVOZpNIR3IXiIAMUHQ3Vgbf_HzJ4U8/s320/22291216_10214060437008009_3553600675812937919_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre la presenza nella maggior parte delle vignette di due protagonisti è stata del tutto casuale. Con la vignetta del secondo giorno il povero omino stilizzato è stato segato in due, e da lì in poi è andato alla ricerca o è fuggito alla sua parte di sotto. Avere due "personaggi" distinti e in conflitto si è rivelato ottimo, perché mi ha dato modo di avere una minima base da cui partire per ipotizzare la scena: per la gioia di ogni teorico della narrativa, quando una narrazione si basa su di un conflitto risulta quasi sempre più accattivante. E per chi scrive è molto utile perché si ha sempre una certezza a cui tornare quando le idee si fanno confuse: bianco contro nero, bene contro male, dio contro satana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Credo non sia un caso se, secondo me, le più deboli siano proprio le ultime tre, in cui le due metà si sono riunite, per quanto riunite in maniera sbagliata per tenere il più posisbile il conflitto tra i due.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAelpb08yUiLqNZBYwGD09V2aPQl55motEkTfZzmvHG5zH7tqNgzFrZcPTRi16Dxf1H6QzHfo5uBlv9PyaApQdVk5UjL37P-Cr5Jrot00tCj9w3Dbp4hnMgq2knuOkOmaFxiir9aTvyjsP/s1600/22459226_10214093715519951_7038632779135416618_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1420" data-original-width="1420" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAelpb08yUiLqNZBYwGD09V2aPQl55motEkTfZzmvHG5zH7tqNgzFrZcPTRi16Dxf1H6QzHfo5uBlv9PyaApQdVk5UjL37P-Cr5Jrot00tCj9w3Dbp4hnMgq2knuOkOmaFxiir9aTvyjsP/s320/22459226_10214093715519951_7038632779135416618_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per queste necssità, bene o male tutte le immagini non sono altro che piccole gag sceme in stile slapstick in cui i due protagonisti si rincorrono e scontrano. Credo sia uscita, lungo questa serie, la mia passione per i cartoon in stile Warner Bros., Hanna & Barbera e simili dove ci sono due protagonisti fissi che si scontrano in eterno: <em>Tom&Jerry</em>, <em>Silvestro&Titti</em>, <em>SpyVsSpy</em>. E rimanendo in ambito fumettistico ci butto lì un <em>Krazy Kat</em>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non mi sto comparando a questi classici, sia chiaro, ma mi sta facendo riflettere come scrivere senza pensarare troppo a sovrastrutture, trame e interpretazioni mi abbia fatto andare in maniera piuttosto automatica a pescare da cose che amo da quando sono bimbo, senza neppure tutte le riflessioni tecniche che mi pongo di solito quando invece mi siedo alla scrivania per "sceneggiare come i professionisti". Anche perché, come accennavo sopra, trattandosi di sketch/illustrazioni/vignette, non è fumetto vero e proprio mancando la sequenza tra vignette, per cui è qualcosa di un po' diverso dal solito per quanto mi riguarda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtd68dikKCPO5YA-h758Jplo7wB4VV-HHAru_mRo5v1meW3ii0VtgaCo6XTEYG9Wcankx4NEWdseqDkIJ0a_e-9n25k9WNahwdIolBFG-dy_793BXGhwOgp9OIpseeSQ3dLPcot-aIv9GX/s1600/22528752_10214151194956901_1695498070958817174_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtd68dikKCPO5YA-h758Jplo7wB4VV-HHAru_mRo5v1meW3ii0VtgaCo6XTEYG9Wcankx4NEWdseqDkIJ0a_e-9n25k9WNahwdIolBFG-dy_793BXGhwOgp9OIpseeSQ3dLPcot-aIv9GX/s320/22528752_10214151194956901_1695498070958817174_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa strana, per me, è stato inoltre disegnare per essere letto da tutti. Di norma i layout che faccio per le mie storie sono per uso personale, e infatti sono spesso incomprensibili accrocchi di dialoghi, frecce per indicare i movimenti e onomoatopee con una faccia per farmi capire che succede. Queste vignette invece mi hanno costretto a ragionare ancora di più sul disegno, i segni e sulle immagini di quanto già faccia di solito sceneggiando. Non potendo appoggiarmi alla bravura di un disegnatore che ha un bagaglio tecnico enorme per rendere quanto scrivo io, mi sono dovuto sforzare di trovare da me la soluzione grafica più consona. Con tutti i limiti cui accennavo sopra.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si è trattato per cui di un esercizio molto utile, che spero di replicare l'anno prossimo. Se volete scrivere fumetti ma non sapete disegnare vi consiglio caldamente di provare: sarete costretti a scoprire se siete in grado di raccontare qualcosa al di là del saper disegnare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se volete vedere tutti i miei Inktober potete andare sul mio tumblr a <a href="http://baphomouse.tumblr.com/tagged/inktober2017">questo</a> link, dovrebbero mostrarvisi tutti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCs5lTE0xuD-xwbT11p52YJQr9I0ncZC5niv7bcM9_xyKNtUZSGMgdDYb3tKLRNDMc85VSks6m1BfwFvi3baC8UXLvctJ7mz_xCzfOjMzKF_j4E-G7XgUXdV2F2BC5SskgObBBBXwEeKMu/s1600/22791794_10214200952040797_1450611923724615304_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1440" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCs5lTE0xuD-xwbT11p52YJQr9I0ncZC5niv7bcM9_xyKNtUZSGMgdDYb3tKLRNDMc85VSks6m1BfwFvi3baC8UXLvctJ7mz_xCzfOjMzKF_j4E-G7XgUXdV2F2BC5SskgObBBBXwEeKMu/s320/22791794_10214200952040797_1450611923724615304_o.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-90840043610734106752017-09-14T11:27:00.000+02:002017-09-14T11:27:54.611+02:00Dietro le quinte di Videopoker, scritto da Davide Costa e disegnato da Eleonora Antonioni<div style="text-align: justify;">
Ho scritto una tavola autoconclusiva ed Eleonora Antonioni l'ha disegnata. Vi mostro subito la tavola, mentre più sotto trovate la sceneggiatura, un mio layout terribile e un paio di mie riflessioni.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvpeIavHt_uTgUhsL9FUOhA6de4qebwJzArjt_lwxXb2gnmWYBV51y2tg3f4L1pi8XE5WsFvPqpdpPmv9rb0AB7h2vJXCeI_o4gooYT89yoZaGAch4f1ECVF5LxfeB1VSDLCzAb53ncGeT/s1600/Videopoker_def.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvpeIavHt_uTgUhsL9FUOhA6de4qebwJzArjt_lwxXb2gnmWYBV51y2tg3f4L1pi8XE5WsFvPqpdpPmv9rb0AB7h2vJXCeI_o4gooYT89yoZaGAch4f1ECVF5LxfeB1VSDLCzAb53ncGeT/s400/Videopoker_def.jpg" width="282" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca che si allarga<br /></td></tr>
</tbody></table>
<br /><div style="text-align: justify;">
Sono molto contento che Eleonora l'abbia disegnata, perché credo abbia un gran tocco nel riuscire a far trasparire inquietudine e malessere in maniera sottile e non didascalica. Il tutto in un contesto al 100% realistico che rende la cosa ancora meno facile. Ma i disegni parlano da soli, così come tutto quello che trovate sul suo <a href="http://www.eleonora-antonioni.com/" target="_blank">sito personale</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'immagine che segue potete leggere la sceneggiatura che ho inviato a Eleonora, e se l'immagine risulta poco chiara la potete scaricare in pdf da <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcdWtGNWpWOEpnSkk" target="_blank">qua</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2_pTmhDUWU6JnISfsf65S4kHAX13u95_mW3q8lNLycetO648kRUZ7gg741vTC3g8sDlTC5Lp9JusYvHesf5798fX4arO2oqGM0HKzucj60-VrUk_5XaNzqDg9ZUXzK7-6b21YtT0zNlu_/s1600/Schermata+2017-09-14+alle+10.41.46.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2_pTmhDUWU6JnISfsf65S4kHAX13u95_mW3q8lNLycetO648kRUZ7gg741vTC3g8sDlTC5Lp9JusYvHesf5798fX4arO2oqGM0HKzucj60-VrUk_5XaNzqDg9ZUXzK7-6b21YtT0zNlu_/s400/Schermata+2017-09-14+alle+10.41.46.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca che si allarga.<br /></td></tr>
</tbody></table>
Nella sceneggiatura ho suggerito di aumentare, di vignetta in vignetta, le dimensioni del PAM che indica il pigiare i tasti del videopoker, cosa che mi pare funzioni bene per sottolineare il crescendo della frustrazione della protagonista. L'idea di dare quel suggerimento mi è venuta scarabocchiando il layout della tavola, che trovate qua sotto:<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpnAF4kQ__R5DV8ZGLMLg4chwW-9yn8AdhyhreT-fy0ulxETXOTGawyYCGdqCy8JTV9ObMUUku_cNfROU7c0ZRQH0YB_nXAsPgSOeXWryQ-_VQbpkS-65HWeV97ZAbt6mu7swhEQuML22p/s1600/16464751_682082888637754_5945120158056972288_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpnAF4kQ__R5DV8ZGLMLg4chwW-9yn8AdhyhreT-fy0ulxETXOTGawyYCGdqCy8JTV9ObMUUku_cNfROU7c0ZRQH0YB_nXAsPgSOeXWryQ-_VQbpkS-65HWeV97ZAbt6mu7swhEQuML22p/s400/16464751_682082888637754_5945120158056972288_n.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca che si allarga</td></tr>
</tbody></table>
<br /><div style="text-align: justify;">
Come vedete, nel layout mi sono limitato a isnerire i suoni. Questo perché avevo deciso di tenere il più possibile simili le immagini, quindi non avevo bisogno di pormi troppi problemi su dove inserire i personaggi. Per questo motivo mi pareva giusto sfruttare le onomatopee, ed è proprio scribacchiando i layout che mi é venuta l'idea di chiedere di disegnare il PAM sempre più grande e lasciare il DLN DLN DLN sempre uguale e monotono. Le onomatopee, così come i balloon e il lettering, sono elementi essenziali nel racconto a fumetti, per cui non solo è lecito sfruttarle ma molto auspicabile. Sottolineo lo scriabacchiare perché sono convinto che scrivere fumetti richieda ragionare il più possibile per immagini, per cui prendere carta e matita può aiutare a farsi venire in mente soluzioni che limitandosi a scrivere, forse, non verrebero fuori. Inoltre: Eleonora non ha mai visto questo layout, è servito solo a me per chiarirmi le idee. A meno di non avere richieste davvero incasinate, penso che dare dei layout a chi disegna sia un po' invadente, ma ogni storia è diversa quindi non lo escludo a priori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E ora il momento dell'autocritica: forse per sottolineare il tempo che passa avrei potuto chiedere di inserire clienti che fanno cose in orari evidentemente diversi. Tipo: uno che fa colazione in vignetta 2, due che pranzano in vignetta 3, gruppo che fa aperitivo in vignetta 8. Nella versione definitiva, devo dire, la scarsità di clientela mi pare sottolinei meglio la desolazione della situazione, rendendo il luogo in cui si trova una sorta di non-luogo. Quindi non saprei bene quale delle due eventuali versioni sceglierei. Ma tanto credo sia così per tutti quelli che fanno storie, si consegna quando ti convince, non quando ti convince al 100%.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
La sceneggiatura l'ho scritta e spedita qualche tempo fa agli iscritti della mia newsletter, Appunti dai tavolini di un bar. Se vi incuriosisce leggere sceneggiature di fumetti non ancorsa scritti, seguire i miei lavori e cose che trovo interessanti, potete iscrivervi andando a <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta" target="_blank">questo</a> link. La aggiorno ogni domenica da 43 settimane e conto di non mollare il colpo. Scoprite se ci riesco.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-52879000283564993862017-09-10T11:29:00.002+02:002017-09-10T11:29:36.560+02:00Workshop sceneggiatura fumetto a Genova 7-8 ottobre 2017<div style="text-align: justify;">
Terrò un workshop dedicato alla sceneggiatua di fumetti, qui a Genova, il 7-8 ottobre.</div>
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<br /></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQnbn4asIZoiCOlUJ-sBohMx766k4jnKThE12W7-rEb6wCMiZ1mw10xdWXn_U8aZBl5B9GpZUL4grAdaZDag1AkOByFYFaidBno10Rgiwli26NgNXP7HSHL_JC646-Ve2m4mQ_HZU8B7Si/s1600/Poster+Workshop+MGM+rosso+02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQnbn4asIZoiCOlUJ-sBohMx766k4jnKThE12W7-rEb6wCMiZ1mw10xdWXn_U8aZBl5B9GpZUL4grAdaZDag1AkOByFYFaidBno10Rgiwli26NgNXP7HSHL_JC646-Ve2m4mQ_HZU8B7Si/s320/Poster+Workshop+MGM+rosso+02.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Parleremo di teoria solo per metterla subito in pratica per scrivere fumetti insieme. Voglio che alla fine del workshop gli studenti si trovino in mano qualche tavola di fumetto sceneggiata da loro, una conoscenza della terminologia di base con cui scrivere le sceneggiature e le idee, spero, più chiare su come funziona il racconto a fumetti.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Dato che i fumetti funzionano per immagini, parleremo e scriveremo soprattutto per immagini: ragioneremo su come funzionano inquadrature, campi, piani ma anche del perché certe immagini sono meglio di altre per raccontare quello che ci passa per la testa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Aperto a tutti, dall'esordiente che sta iniziando ma anche a chi magari scrive sceneggiature da qualche tempo e vuole mettersi alla prova. E se siete disegnatori, potrebbe essere interessante provare a sceneggiare per un paio di giorni e vedere con gli occhi dello sceneggiatore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente farò scrivere almeno una tavola autoconclusiva, ma non solo.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
Per me si tratta di una nuova avventura, dato che a parte qualche lezione e chiacchiera sporadica come ospite, non ho mai avuto modo di fare un workshop vero e proprio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Riassumendo: due giornate dalle 10 alle 18:30, 200€ per iscriversi e si terrà raggiungendo il numero minimo di iscritti. Se siete interessati mandate una mail a info@mgmgenova.it oppure chiamate il 389-4838387. Si terrà presso MGMGenova, di cui vi allungo la <a href="https://www.facebook.com/mgmgenova">pagina</a> facebook dove trovate anche l'indirizzo della sede. Ve lo ripeto: per iscrivervi mandate una mail <strong>non</strong> a me ma a info@mgmgenova.it. Se invece volete delucidazioni su come sarà impostato il workshop, scrivete pure a me. </div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-3024329339814075612017-08-22T12:15:00.002+02:002017-08-22T12:15:42.880+02:00[Dietro le quinte] Il Battesimo - Sceneggiatura di Davide Costa - Disegni di Francesco Segala - Supervisione lettering di Maria Letizia Mirabella<div style="text-align: justify;">
Ho scritto una tavola autoconclusiva, Francesco Segala l'ha disegnata e Maria Letizia Mirabella ne ha supervisionato il lettering. Qua sotto vi mostro subito la tavola finita, e più giù la sceneggiatura e un po' di dietro le quinte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3m3SeetiR3wq2ylqDviSJeers4j1mFbgQAo1tSXC4j-4-GfBhup0fi8uhmvZz04QtL3Fz9_a4Fx1GNCd7swHB4yiJ288IH8dTWaf-HNWnWxONwB4YurlIH1plyhPlJnmADSXXSthS60-H/s1600/Battesimo+copia.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3m3SeetiR3wq2ylqDviSJeers4j1mFbgQAo1tSXC4j-4-GfBhup0fi8uhmvZz04QtL3Fz9_a4Fx1GNCd7swHB4yiJ288IH8dTWaf-HNWnWxONwB4YurlIH1plyhPlJnmADSXXSthS60-H/s640/Battesimo+copia.png" width="440" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca che s'allarga<br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Sono molto contento di aver collaborato con <a href="http://www.francescosegala.com/" target="_blank">Francesco</a> e <a href="https://www.behance.net/marialetiza34d" target="_blank">Maria Letizia</a>, stanno entrambi facendo un bel po' di cose belle e interessanti e vi riamndo ai loro siti per scoprirne alcune, basta cliccare sui loro nomi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qua sotto invece vi lascio la sceneggiatura della tavola, se l'immagine è poco leggibile potete scaricarla in pdf da <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcQmlMSEZ3YnVVRjA" target="_blank">questo</a> link.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj40wSTKh1sbtZi3fmv7BZnfV5Pr_jz2ZtnX0DamqtXZiUncNW_jvcRZUgGtzQLxKN5UVfSINALcbQBC6n4xrlUlFUDT78BY0CqfrsPKULyJX-yCbLitCk_b0LLPS8QwtP4tXEatkJ_s8xF/s1600/Schermata+2017-08-22+alle+11.53.46.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1045" data-original-width="1600" height="418" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj40wSTKh1sbtZi3fmv7BZnfV5Pr_jz2ZtnX0DamqtXZiUncNW_jvcRZUgGtzQLxKN5UVfSINALcbQBC6n4xrlUlFUDT78BY0CqfrsPKULyJX-yCbLitCk_b0LLPS8QwtP4tXEatkJ_s8xF/s640/Schermata+2017-08-22+alle+11.53.46.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca che s'allarga.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Scrivendola, il dubbio su cui mi sono fermato di più è stato: come gestisco i flashback? Per parecchio non mi sapevo decidere se usare l'alternanza che vedete nella tavola finita, oppure usarne una che, disegnata, sarebbe risultata ad X, quindi scambiando di posto le vignette 3 e 4 tra di loro. Parlandone anche con Francesco mi sono deciso che la soluzione finale è quella che funziona meglio. Dal layout agghiacciante fatto dal sottoscritto che vi lascio qua sotto, potete vedere che il dubbio sui flashback mi ha preso da subito abbozzando la tavola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilioqEU0voKoBXh8iAKupB3BlGaK6QqYYrjYGYLcUf1wvNbOS6R4b6Cgfss-QrgDHXv0rw4U9pv40lQl-_S_bjErUxf4-r1QniSEYUj0e_6xckxOcpjCMLaDLYQMFIvXqxINTD49lQll8d/s1600/20170822_120805.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilioqEU0voKoBXh8iAKupB3BlGaK6QqYYrjYGYLcUf1wvNbOS6R4b6Cgfss-QrgDHXv0rw4U9pv40lQl-_S_bjErUxf4-r1QniSEYUj0e_6xckxOcpjCMLaDLYQMFIvXqxINTD49lQll8d/s400/20170822_120805.jpg" width="225" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le scelte cromatiche che vedete nella tavola sono tutte di Francesco, sia l'uso del rosso dominante nei flashback che la "sottolineatura" nella cicatrice e nella bomba. Scelte a cui non avevo pensato e che trovo molto molto efficaci, ma dopotutto Francesco è anche colorista e si vede quanta attenzione ci metta nell'usare il colore non per riempire ma per raccontare. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vi lascio in chiusura i layout usati da Francesco per disegnare la tavola, nonché una foto usata come reference per caratterizzare la protagonista, ovvero l'attrice Melissa George.</div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihAnx7ArJsVxfyR2_AtJiNw2g99pSwio6AqPIkGrJHz-ftJEBT7cnh2vJV1Pzw3oJAmWm8gn5jZuyFIzQAGtqgdOURrlSQEIaN66OuJ9xUHDUeagOPtEZ_fMZJWoqcdByCMSsB6OGHq1hi/s1600/layout.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihAnx7ArJsVxfyR2_AtJiNw2g99pSwio6AqPIkGrJHz-ftJEBT7cnh2vJV1Pzw3oJAmWm8gn5jZuyFIzQAGtqgdOURrlSQEIaN66OuJ9xUHDUeagOPtEZ_fMZJWoqcdByCMSsB6OGHq1hi/s640/layout.jpg" width="440" /></a></div>
<div>
<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6E7YQ5f3K_NB4b-qWcVZGloSnYbIpoaY3vL8mY745N4eiK4ObrU6rHDeLKSPPzSl6_yuC7_ppTiOVxDfuEsLRSbWlRUPZ36z40Vn6ryE5f8wIs_OlX-ReYKQ2HJrGirLNU1yE2EKWrXQA/s1600/layout+scontornati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6E7YQ5f3K_NB4b-qWcVZGloSnYbIpoaY3vL8mY745N4eiK4ObrU6rHDeLKSPPzSl6_yuC7_ppTiOVxDfuEsLRSbWlRUPZ36z40Vn6ryE5f8wIs_OlX-ReYKQ2HJrGirLNU1yE2EKWrXQA/s640/layout+scontornati.jpg" width="440" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJ4HCJPxrKvI2aQnVkQzUvRFL8AmpATrZ4pCDehM2RkjnJunKQsjZ88y6pPEyjjeEyPBD1pC8xSqCwAp5Lhbm69ye-RUluwpsU-XnPCQdBVx8I0EMmz-ePmjNgK1-3gYK34bM_B2o4Tu-/s1600/scontornate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGJ4HCJPxrKvI2aQnVkQzUvRFL8AmpATrZ4pCDehM2RkjnJunKQsjZ88y6pPEyjjeEyPBD1pC8xSqCwAp5Lhbm69ye-RUluwpsU-XnPCQdBVx8I0EMmz-ePmjNgK1-3gYK34bM_B2o4Tu-/s640/scontornate.jpg" width="440" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjaqE31glUDwSg16tmjwcQeT7BBFZMBSViaswmHKrZxLT4D540SZ4om1EIvO5yjdlk6OVusjMcMEEUDW81t8q_FHitffSuV2aQuDvgkULWFCT7TC8SmDMDd36TJF6FCzYX_f3kv1u44-xZ/s1600/621404_426360160751871_8890-318x477.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjaqE31glUDwSg16tmjwcQeT7BBFZMBSViaswmHKrZxLT4D540SZ4om1EIvO5yjdlk6OVusjMcMEEUDW81t8q_FHitffSuV2aQuDvgkULWFCT7TC8SmDMDd36TJF6FCzYX_f3kv1u44-xZ/s400/621404_426360160751871_8890-318x477.jpg" width="266" /></a></div>
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<br /></div>
<div>
La sceneggiatura l'ho spedita in anteprima agli iscritti della mia newsletter, Appunti dai tavolini di un bar. Nella mewsletter parlo del mio lavoro, di cose in preparazione, di cose che mi interessano e molto spesso spedisco la sceneggiatura di una tavola autoconclusiva. Caso mai vi andasse, potete iscrivervi a <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta" target="_blank">questo</a> indirizzo inserendo la vostra mail.</div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-38474387099386947902017-08-09T09:58:00.000+02:002017-08-09T09:58:08.071+02:00Dietro le quinte di Chi si somiglia si piglia - sceneggiatura di Davide Costa e disegni di Lorenzo Magalotti<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;">Ho scritto una tavola
autoconclusiva e Lorenzo Magalotti è stato così gentile da disegnarla. Più
sotto trovate la sceneggiatura che ho scritto, e in chiusura del post una versione alternativa della sceneggiatura dell'ultima vignetta. La tavola disegnata da Lorenzo invece ve la beccate subito. Il titolo è <i>Chi si somiglia si piglia</i>.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeDgnOWEiTbAEa0igePYnD1nQKMzoF1DHIzrOahA-8WUhInamEe0xHWoCeyNbKpwWmfGdBvH2PDFV_gKjfLRFmwypHs8BrzZWTYML47YXMrn3gWr79CwiVSbr2L0MoyeLD7PeRVLpTk6eg/s1600/chi+si+somiglia+si+piglia+Costa+Magalotti.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeDgnOWEiTbAEa0igePYnD1nQKMzoF1DHIzrOahA-8WUhInamEe0xHWoCeyNbKpwWmfGdBvH2PDFV_gKjfLRFmwypHs8BrzZWTYML47YXMrn3gWr79CwiVSbr2L0MoyeLD7PeRVLpTk6eg/s640/chi+si+somiglia+si+piglia+Costa+Magalotti.jpeg" width="440" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La tavola l'abbiamo spedita a <i>La Vetta
del Terrore</i>, un concorso per fumetti horror creato, curato e coordinato da
Mortimer Cobold, losco figuro che mi ha spedito un invito a partecipare. Per
fortuna ho trovato un perfetto compagno di ventura in Lorenzo, per cui potete
leggere la nostra tavola sulla pagina ufficiale di <i>La Vetta del Terrore</i>, a
<a href="https://www.facebook.com/LaVettaDelTerrore/posts/463707370677150" target="_blank">questo</a> indirizzo. E una volta lì, gironzolate per la pagina che iniziano a esserci diversi fumetti molto
interessanti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Mortimer ha deciso di smembrare
la tavola in quattro pezzi, non so se per dilettare il suo lato sadico da organizzatore
horror o altro. Trovo comunque interessante poter leggere la tavola in due
versioni, e come rimanga ben leggibile e coerente in entrambi i casi. Penso che
questo sia possibile grazie al gran bel lavoro svolto da Lorenzo coi suoi
disegni e la sua regia chiara e precisa.<o:p></o:p><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG-McicvTbev2QtLCx32yTOpUmd1a1KL2vw5r6m_52Lw1KwJhUkcfkXmVMdD15UMz4XfFGTgluS4nEGvvzkhtXEfC4cKt_VkhW42UMK8rtgS84kIBzuLpqknxY4nIlrTcY0nmmHA2u5PwB/s1600/20427659_10214021648153605_311386228_n.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="388" data-original-width="667" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG-McicvTbev2QtLCx32yTOpUmd1a1KL2vw5r6m_52Lw1KwJhUkcfkXmVMdD15UMz4XfFGTgluS4nEGvvzkhtXEfC4cKt_VkhW42UMK8rtgS84kIBzuLpqknxY4nIlrTcY0nmmHA2u5PwB/s400/20427659_10214021648153605_311386228_n.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'abbacinante bellezza di Lorenzo e dei suoi layout.</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sceneggiatura, che potete
leggere qua sotto e che trovate in formato pdf <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcSlFQbEVwV1ZPZHc" target="_blank">qua</a>, l'ho scritta qualche settimana fa, come esercizio sulla
tavola a 12 vignette tutte di identica dimensione. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWn_zkd7kPXw75TYZwysnRI5rughURcZkMNyupztl_TKIXIr-vTSFZ3ohFD-fuq-ME54IP7suPuGtz6Yo75OTJUsm_MX-N8J64aGAQm2WCbwl-W9Rq3RxkwijftDiFlY-MZN4wesEo-MRM/s1600/Schermata+2017-08-07+alle+16.32.41.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1100" data-original-width="1600" height="440" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWn_zkd7kPXw75TYZwysnRI5rughURcZkMNyupztl_TKIXIr-vTSFZ3ohFD-fuq-ME54IP7suPuGtz6Yo75OTJUsm_MX-N8J64aGAQm2WCbwl-W9Rq3RxkwijftDiFlY-MZN4wesEo-MRM/s640/Schermata+2017-08-07+alle+16.32.41.png" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br />
<br />
Come dicevo in apertura del post, ecco una versione alternativa dell'ultima vignetta:<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkI1BHvI4F3_Zp81unIPEijjaKsCx-26YUWfiqu0Fb8spP9PUKVZoxiT1ypt3MWMjzkE6jGX-ERHVOtQYH-LDGlSDDHs3DkG8YumB2RVXnFqt4mPtHPXberx9AF7REGm5l29rE7aizx5KZ/s1600/Schermata+2017-08-08+alle+13.44.35.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="1600" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkI1BHvI4F3_Zp81unIPEijjaKsCx-26YUWfiqu0Fb8spP9PUKVZoxiT1ypt3MWMjzkE6jGX-ERHVOtQYH-LDGlSDDHs3DkG8YumB2RVXnFqt4mPtHPXberx9AF7REGm5l29rE7aizx5KZ/s640/Schermata+2017-08-08+alle+13.44.35.png" width="640" /></a></div>
<br />
La differenza risiede solo nell'uso di un dialogo anziché di una dida. Nella tavola finita ho preferito la dida perché mi piace l'ambiguità che dona alla tavola. Non sappiamo bene quando l'impostore/sosia del protagonista dice quelle frasi. Magari le ha dette prima di legare il tizio come un salame, magari gliele dice dopo. Magari non ha detto una parola e le pensa e basta. Inserendo invece una battuta nell'ultima vignetta le cose si fanno più chiare e dirette.<br />
<br />
Io preferisco la prima opzione, ma mi piaceva mostrarle entrambe in questo dietro le quinte. Dietro le quinte che è stata letto in anteprima da tutti gli abbonati di <i>Appunti dai tavolini di un bar</i>, la mia newsletter che spedisco ogni domenica da 38 settimane filate. La uso per parlare del mio lavoro, di cose che mi piacciono e di riflessioni, un po' abbozzate un po' in divenire, sulla narrativa e altre cose. Inoltre ci inserisco (quasi) sempre la sceneggiatura di una tavola autoconclusiva e alcune di queste tavole, a volte, vengono poi disegnate. Per cui se siete curiosi potete iscrivervi alla newsletter andando a <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta" target="_blank">questo</a> link e inserendo il vostro indirizzo mail nell'apposita casella.<br />
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-86538634190088942082017-07-17T13:02:00.000+02:002017-07-17T13:02:20.165+02:00Il Bus di Paul Kirchner è una striscia a fumetti molto particolare<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="font-family: Cambria; font-size: 10pt; white-space: pre-wrap;">C’è un tizio che aspetta l’autobus. Come premessa per una striscia a fumetti non sembra tra le più stimolanti. Eppure Paul Kirchner ne ha tirato fuori <i>The Bus</i>, una delle strisce comiche più interessanti che abbia letto, apparsa su Heavy Metal a partire dal 1979. Per farvi davvero un’idea del lavoro di Kirchner la cosa migliore è leggere le strisce che ho selezionato lungo questo post, o andare in <a href="http://imgur.com/gallery/jJaFZ">questa</a> gallery dove ne trovate parecchie.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicusjGGnFdV-SMeV0pAs5jzEZSR3rCZ8RUGE8x6nQHvt7L8f8ueHnJ2LBocrrCUd35jALGFODKjwGBfKuHwYrGST9hvaSrDxvha7j89VmkuPZW4MRGrNHW0tUbynWW9W67ktHP22NGEq_A/s1600/aZXIfAu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="802" data-original-width="1108" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicusjGGnFdV-SMeV0pAs5jzEZSR3rCZ8RUGE8x6nQHvt7L8f8ueHnJ2LBocrrCUd35jALGFODKjwGBfKuHwYrGST9hvaSrDxvha7j89VmkuPZW4MRGrNHW0tUbynWW9W67ktHP22NGEq_A/s320/aZXIfAu.jpg" width="320" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="font-family: Cambria; font-size: 10pt; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Considerarla solo una striscia comica penso sia un disservizio al lavoro di Kirchner. Di sicuro un bel numero di strisce hanno un’impronta umoristica parecchio marcata giocando sulle aspettative del lettore e sui cliché dell’autobus come luogo-nonluogo che bene o male conosciamo tutti. Ma spesso Kirchner si diverte a usare le sue influenze di scuola surreale con rimandi più o meno espliciti ai maestri della pittura, usando il bus, la fermata, la strada e la città come elementi che a volte si fondono tra loro, a volte si compenetrano, a volte diventano la striscia o la vignetta.</span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Mi diverte molto il suo approccio parecchio rigido alla gabbia della striscia, che è quasi sempre divisa in vignette tutte uguali tra di loro, che gli permettono di giocare sul contenuto delle singole vignette e della striscia nel suo complesso, creando loop infiniti tra la prima e l’ultima. O, in alcui casi, anche giocando col senso di lettura della striscia che, se disorienta l’anonimo protagonista, rimane mi pare sempre molto leggibile e chiara al lettore.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn4489cfE714gII4iivNvGmzmG7bSmT-HGc6jQdSivxRzrsvQ3s0C-Odby9SH9-vJcS8BexatYy2ewqQ6wY_fUShr-AsICvQCGwF5NoJpCiqEEMmU9ZJxEIA43PKMOowiy7KqW5J8ZaUO7/s1600/el2oZ0Q.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="793" data-original-width="1196" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn4489cfE714gII4iivNvGmzmG7bSmT-HGc6jQdSivxRzrsvQ3s0C-Odby9SH9-vJcS8BexatYy2ewqQ6wY_fUShr-AsICvQCGwF5NoJpCiqEEMmU9ZJxEIA43PKMOowiy7KqW5J8ZaUO7/s320/el2oZ0Q.jpg" width="320" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Ed è questo un altro aspetto che mi piace molto di come Kirchner disegni le sue strisce di The Bus: sia che si tratti di battute leggere o di momenti più cerebrali e surreali, direi che non bara mai nei confronti del lettore con soluzioni del tutto campate in aria e inconcludenti. Ci sono sempre un rigore e una costruzione a monte che secondo me aumenta il senso di sbilenca realtà irreale in cui si muovono l’anonimo protagonista, il bus e il conduttore. E il fatto che riesca a fare tutto questo usando quasi sempre strisce mute è per me ammirabile.</span></div>
<span id="docs-internal-guid-cb6a2243-5028-de12-c9a8-7e586d398819"></span><br />
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Roba da godersi ma pure da rileggere con calma e studiare. Io mi sono comprato i due volumi editi da </span><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><i>Tanibis Editions</i></span><span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">, cartonati che raccolgono anche le strisce più recenti. Kirchner infatti smise di lavorare a The Bus quando la rivista Heavy Metal passò dalla mensilità alle quattro uscite annuali, dicendo che gli pareva di iniziare a sentire un po' di affaticamento nel mantenere la sua creazione fresca e interessante. Avendo letto il secondo volume con le strisce nuove, direi che il periodo sabbatico interrotto nel 2013 non solo non lo ha fatto arrugginire dal punto di vista tecnico, ma di sicuro gli ha fatto passare la sttanchezza creativa. Ammesso ce l'abbia mai davvero avuta.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUUDvE3F9qxbIwCAyEV8Bf5ZEEXYwn157MvOdld2wwnmNQLmxgST-TIz68oOae6ykD4iTFek3QGZCAfu6L3kifm-Hm05kzIqhLm3Gyz6fNL3PRvSvDpVy8O4pMes1crygQyNIoDDqNY13e/s1600/jCYL6UJ.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="833" data-original-width="1183" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUUDvE3F9qxbIwCAyEV8Bf5ZEEXYwn157MvOdld2wwnmNQLmxgST-TIz68oOae6ykD4iTFek3QGZCAfu6L3kifm-Hm05kzIqhLm3Gyz6fNL3PRvSvDpVy8O4pMes1crygQyNIoDDqNY13e/s320/jCYL6UJ.jpg" width="320" /></a></div>
<div dir="ltr" style="line-height: 1.6800000000000002; margin-bottom: 15pt; margin-top: 15pt;">
<span style="background-color: transparent; color: black; font-family: Cambria; font-size: 10pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-82493150805219547852017-06-08T12:34:00.000+02:002017-06-08T12:34:58.969+02:00Scrivere fumetti: la stessa tavola sceneggiata in tre modi diversi.<div style="text-align: justify;">
Una frase che incontrate spesso se seguite gente che fa un lavoro creativo è <i>"Non importa l'idea, importa come la esegui."</i>. In questo post vi allungo le sceneggiature di tre tavole autoconclusive basate tutte sulla stessa idea: secondo me la terza è quella che funziona meglio, ma decidete voi quale preferite.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Due di queste, la versione 2.0 e la versione 3.0, le ho spedite nelle ultime settimane agli abbonati della mia newsletter, <i>Appunti dai tavolini di un bar</i>. Ho pensato però che potessere essere interessante vedere anche la versione 1.0, quindi le ho raccolte qua sotto. Ma la faccio breve e vi mostro le tavole. Il titolo è lo stesso per tutte, CONSEGUENZE.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg67ELfTRZrvsM-qtISHP2oVy1BV1nfAe1xDRBPRY7q76cn5rcbo9JJSGMiQ8dK5c7zFD_6Eaw26DNy_r2rE1DEqIP18QuQ8AR1Ub2c8v-NQr3nQH4jo3yWo2yvAWcq0JoeJ3UFkoHYFlgm/s1600/Schermata+2017-06-07+alle+18.59.02.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1094" data-original-width="1600" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg67ELfTRZrvsM-qtISHP2oVy1BV1nfAe1xDRBPRY7q76cn5rcbo9JJSGMiQ8dK5c7zFD_6Eaw26DNy_r2rE1DEqIP18QuQ8AR1Ub2c8v-NQr3nQH4jo3yWo2yvAWcq0JoeJ3UFkoHYFlgm/s400/Schermata+2017-06-07+alle+18.59.02.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CONSEGUENZE 1.0<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
In caso sia illeggibile, <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcWlUxbTEwenY5YTQ">qui</a> trovate la versione in pdf.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoC0wmb1G4Y-YrgDc59ewP6AnnO9ueju_qnwSBKtgBHspP9t9sdnHhso6kN53bgYm9P8UUrcNKlhEZwy9tqK-QY3igML5uvMYVrTWiYWaORkHELkaVG0s7lTma7ctVJpyt0ofeDX-_N6AC/s1600/Schermata+2017-06-07+alle+19.00.12.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1508" data-original-width="1182" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoC0wmb1G4Y-YrgDc59ewP6AnnO9ueju_qnwSBKtgBHspP9t9sdnHhso6kN53bgYm9P8UUrcNKlhEZwy9tqK-QY3igML5uvMYVrTWiYWaORkHELkaVG0s7lTma7ctVJpyt0ofeDX-_N6AC/s400/Schermata+2017-06-07+alle+19.00.12.png" width="312" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CONSEGUENZE 2.0</td></tr>
</tbody></table>
In caso sia illeggibile, <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcdW54TVJDTERGbU0">qui</a> trovate la versione in pdf.<br />
<div>
<br /></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguTXnDm_VNSJPUosgo1-sVzHOfemyqWkHKJ2mFinkRex_8znTCK3pbiY1Zp4qxDaQwzsKvcYn0e8VUzZOOSioQLPav5tXp5iTa3aBV4EznUY4-mSRV9vCE44054Q2Oz4D6TgvEV303Bv_W/s1600/Schermata+2017-06-07+alle+19.01.08.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1520" data-original-width="1182" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguTXnDm_VNSJPUosgo1-sVzHOfemyqWkHKJ2mFinkRex_8znTCK3pbiY1Zp4qxDaQwzsKvcYn0e8VUzZOOSioQLPav5tXp5iTa3aBV4EznUY4-mSRV9vCE44054Q2Oz4D6TgvEV303Bv_W/s400/Schermata+2017-06-07+alle+19.01.08.png" width="310" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">CONSEGUENZE 3.0</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
In caso sia illeggibile, <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcZ1RnZWYwNHVJZTQ">qui</a> trovate la versione in pdf.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come potete leggere, la differenza tra la 1.0 e la 2.0 è tutta nelle didascalie. Nella seconda versione ho preferito eliminare la voce narrante del protagonista. Nonostante le frasi mi piacciano, ho l'impressione che diano una chiave di lettura troppo precisa alla tavola. Per questo motivo nella seconda versione sono solo le immagini a raccontare quel che succde, spero in maniera comprensibile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rileggendo la 2.0 e iflettendoci sopra, ho pensato che il punto centrale della tavola è quanto accade alla maschera, per cui nella terza versione ho deciso di concentrare l'attenzione su di lei. Ho quindi cambiato alcune delle immagini ambientate nel presente, mantenendo inalterati i flashback. Sempre senza parole, perché credo sia abbastanza comprensibile anche muta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Certo, se siete fan del wrestling o della Lucha Libre in particolare, è probabile che cogliate al volo quanto sia drammatico lo strappo della machera per un luchador. Però viviamo in tempi in cui i tizi mascherati la fanno da padrone al cinema e in tv, quindi penso che il senso di un simbolo identitario che viene distrutto possa essere decifrabile da molti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo fa sorgere una delle domande che chi racconta storie deve sempre ricordare: a che pubblico mi rivolgo? All'appassionato di un certo argomento, che non ha bisogno di essere introdotto allo stesso, oppure a quello generico, che magari non ne sa una mazza?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Trattandosi di una tavola che scrivo soprattutto per me e per esericizio, ho deciso di rivolgermi a un ipotetico appassionato. Se si trattasse di una tavola scritta su commissione per una pubblicazione generica, opterei probabilmente sempre per la versione 3.0, perché le sue immagini mi convincono di più, ma credo inserirei, con qualche adattamento, il testo della 1.0 per evitare disguidi.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché va bene non essere didascalici, ma essere incomprensibili è meglio di no.<br />
<br />
Poi è chiaro che il giudice finale è sempre il lettore. Quindi decidete voi quale versione sia più comprensibile ed efficace.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se avete voglia di iscrivervi alla newsletter non dovete fare altro che andare <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta">qui</a> e inserire il vostro indirizzo mail. Ogni domenica, finché mi regge, riceverete una mail con qualcosa di sceneggiato da me e un paio di appunti su cose che scrivo, leggo e vedo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre all'occasionale riflessione o aneddoto sul wrestling. Lo so, non lo avreste mai immaginato.</div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-11469197408477729242017-05-11T12:42:00.000+02:002017-05-11T12:42:06.995+02:00Scrivere e disegnare fumetti: una sceneggiatura, due disegnatori, nove vignette<div style="text-align: justify;">
Ho scritto una tavola autoconclusiva usando una gabbia a 9 vignette, e due disegnatori molto bravi e molto gentili l'hanno disegnata. Sono Sergio Vanello (<a href="https://www.facebook.com/profile.php?id=100013991838471">qui</a> trovate il suo sito) e Luca Marcenaro (<a href="http://lmarcenaro.com/">qui</a> trovate il suo sito). Ognuno ha disegnato la tavola in completa autonomia, usando il proprio stile, la propria sensibilità e le proprie competenze di narratore. Ne sono uscite due tavole tanto diverse quanto ugualmente efficaci. Piuttosto che soffermarmi a sottolineare somiglianze e differenze, preferisco mostrarvele, insieme alla sceneggiatura scritta da me, così potete godervele e studiarvele con calma scoprendo da voi i dettagli. Eccole:</div>
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<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Lbtzc-vI1q6oN62_MPogSRkFrqxXIiRwdhAqRUiJj1IcWtZEdgpobOie_Akzxy-GR8oV2VJBq9NVjQ05szWsg51y2QXh4kBrrMwRN-P9IAdbaVXcBuiqnFSNZFXH5lQV1Y5LB8pYBQNM/s1600/18358803_244571912685868_3262763429486065000_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Lbtzc-vI1q6oN62_MPogSRkFrqxXIiRwdhAqRUiJj1IcWtZEdgpobOie_Akzxy-GR8oV2VJBq9NVjQ05szWsg51y2QXh4kBrrMwRN-P9IAdbaVXcBuiqnFSNZFXH5lQV1Y5LB8pYBQNM/s640/18358803_244571912685868_3262763429486065000_o.jpg" width="440" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Disegni di Sergio Vanello. Clicca per ingrandire</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFfHk8_Sp1Gd6r8DpP734lnaIYhyphenhyphenUBw74AQ-E7gwlHporda7dGh-LfhK0a0Pzyh_W9lT_Hcm4TPBuQ3ZSt0YLQ2TrHo4iJnApyIPPd8WfsWzcuqLWilu77OjsJjjijs5x4d-dWdy1RSy5w/s1600/resilienza_web.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFfHk8_Sp1Gd6r8DpP734lnaIYhyphenhyphenUBw74AQ-E7gwlHporda7dGh-LfhK0a0Pzyh_W9lT_Hcm4TPBuQ3ZSt0YLQ2TrHo4iJnApyIPPd8WfsWzcuqLWilu77OjsJjjijs5x4d-dWdy1RSy5w/s640/resilienza_web.png" width="434" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Disegni di Luca Marcenaro. Clicca per ingrandire</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed ecco la sceneggiatura su cui è basata:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD5l-y1IkSgDJVnErYGDAMb7-LzMb5BCqPmCctfGUwdpJ1V0cnVa0_qZPKYcDtWgBgWeJcsPhfrN43aA4EdzPd6vF37n_Rp_hwWCp8uSnwIS7ZZc2hWTp0h_Drr347VFJ3ORySO2pYTR6K/s1600/Sceneggiatura+Davide+Costa+Resiliente+come+acqua.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD5l-y1IkSgDJVnErYGDAMb7-LzMb5BCqPmCctfGUwdpJ1V0cnVa0_qZPKYcDtWgBgWeJcsPhfrN43aA4EdzPd6vF37n_Rp_hwWCp8uSnwIS7ZZc2hWTp0h_Drr347VFJ3ORySO2pYTR6K/s640/Sceneggiatura+Davide+Costa+Resiliente+come+acqua.png" width="462" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca per ingrandire.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Trovo sempre stimolante vedere come un disegnatore decida di interpretare una sceneggiatura. Anche in una tavola breve si possono notare scelte narrative, a livello di inquadrature, dettagli, recitazione dei personaggi o altro, che sono state fatte per raccontare al meglio la storia. Parlo di scelte narrative perché, per come la vedo io, chi disegna fumetti basandosi su sceneggiature altrui è altrettanto narratore di chi le scrive. In un linguaggio estremamente visivo come è il fumetto, pensare che il disegnatore sia solo un mero esecutore significa non aver ben chiaro come i fumetti si facciano, e nemmeno come funzionino a livello teorico e pratico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La sceneggiatura l'ho pubblicata, in origine, nella mia newsletter, <i>Appunti dai tavolini di un bar</i>, su cui da qualche mese mi diverto a raccontare parte del mio lavoro e parte delle cose che mi interessano. Tra queste parti, ci sono diverse sceneggiature di tavole autoconclusive: ora come ora ne ho pubblicate 11 (se non sbaglio i conti) e ho intenzione di portare avanti questo esercizio. Per me è interessante utilizzare la newsletter come banco di prova per sperimentare un po' con formati e temi che mi incuriosiscono, e se alla lunga ne nascono collaborazioni come questa con Sergio e Luca, è tutto tempo speso benissimo.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In caso vogliate iscrivervi alla newsletter, potete farlo a <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta">questo</a> indirizzo, mentre <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta/archive">qua</a> trovate l'archivio con le mail spedite fino a oggi, così potete farvi un'idea dei contenuti e decidere se iscrivervi o meno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un grandissimo grazie a Sergio e Luca per aver disegnato questa tavola, hanno fatto entrambi un gran lavoro e mi hanno dato modo di fare un passetto avanti col mio lavoro. Perché se scrivere, prendere appunti e sceneggiare è essenziale, vedere poi il fumetto fatto e finito non è solo una figata, ma pure un momento di studio e autocritica.</div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-61443809391624577182017-03-21T13:06:00.004+01:002017-03-23T09:42:28.189+01:00Una battuta è nulla, senza un ritmo controllato<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La differenza tra una battuta efficace e una battuta che non funziona sta molto spesso nel suo ritmo e nei suoi tempi. Certo, spesso è l'idea alla base della battuta a decretarne la genialità, ma un bello spunto mal sfruttato lascerà quasi tutti indifferenti e cadrà quasi sempre nel dimenticatoio.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Per puro caso (cazzeggiando ho trovato la gif che trovate più giù) mi è venuto sotto mano un esempio per illustrare questo punto, ed è legato a una delle battute più semplici ma più divertenti che abbia mai visto, tratta da <i>Una pallottola spuntata</i>. Vi linko il video che la racchiude, dandovi solo un po' di contesto: il tenente Drebin sta cercando un importante documento per incastrare il cattivone di turno. Ecco il video:</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/NSSPpaUK3II" width="560"></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
A me è rimasta così tanto impressa che, ormai, se sento parlare di Bingo mi suona in testa la voce di Drebin, a prescindere dal contesto.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ma torniamo ai tempi comici e alla messa in scena. Qua sotto vi metto una gif animata della stessa battuta. Notate però la scritta che è stata aggiunta.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDhGsOqMzYIopRYC8_qSPan7MpGErdOQEdvS_gOglcT5Ukxwr2PixtwWGs0m4Q_P_DKS_kDRoEy8oFgaEEUGF3BrKnkoS-89t-kIltXJHa4o1R462fAG5zgP6LJbf2N9PhcVrV7Hi6G3yK/s1600/Xu4kuwY.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDhGsOqMzYIopRYC8_qSPan7MpGErdOQEdvS_gOglcT5Ukxwr2PixtwWGs0m4Q_P_DKS_kDRoEy8oFgaEEUGF3BrKnkoS-89t-kIltXJHa4o1R462fAG5zgP6LJbf2N9PhcVrV7Hi6G3yK/s1600/Xu4kuwY.gif" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ora, secondo me nella versione del video le cose funzionano grazie alla sequenza degli eventi: Leslie Nielsen apre di soppiatto un cassetto, trova qualcosa che noi non vediamo, ma la sua espressione colpita e il fatto che usi la classica esclamazione di chi ha trovato qualcosa di utile, ci portano ad aspettarci una rivelazione importante. Trattandosi di una commedia che sfotte tutti i cliché del poliziesco e altri generi, come appunto certe frasi fatte, scopriamo poi trattarsi solo di una cartella del Bingo, del tutto inutile ai fini dell'indagine, ma perfetta per il tono delirante del film. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Gli autori mettono tutto in sequenza in modo da creare un'aspettativa che poi disattendono, che è uno dei capisaldi della comicità.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Nell'ipotetica versione della gif invece tutto questo non succede, perché Debrin apre di soppiatto il cassetto, trova qualcosa che noi non vediamo e lo colpisce, ce lo mostra facendoci vedere che si tratta di una cartella del Bingo e solo allora dice "Bingo!", ma a quel punto noi già sappiamo di che si tratta, quindi l'effetto è solo ridondante e pure un po' confuso.</div>
<br />
Se gli autori del film avessero inserito la battuta di Nielsen dopo la rivelazione della cartella del Bingo, avrebbero bruciato una bella intuizione con una esecuzione raffazzonata.<br />
<br />
Approfitto del post per ricordavi che<i> Una pallottola spuntata</i> è nato come <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Police_Squad!" target="_blank">telefilm</a>, e vi consiglio di recuperare la serie che per certi versi è più delirante dei lungometraggi.<br />
<br />
<br />Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-61172064435481823722017-02-03T13:00:00.000+01:002017-02-03T13:00:16.238+01:00Come leggere una sceneggiatura per fumetti, prima di scrivere a casoPer imparare a scrivere fumetti bisogna leggere un sacco di fumetti. E bisogna leggere un sacco di sceneggiature per fumetti. Ma come si legge una sceneggiatura per fumetti? <div>
<br /></div>
<div>
Una domanda lecita e ovvia, ma che non mi era mai venuta in mente. Per fortuna un paio di persone che seguono la <a href="http://tinyletter.com/DavideCosta" target="_blank">mia newsletter</a> me lo hanno chiesto dopo aver letto la sceneggiatura di una storia breve che ho spedito loro. Non avevo pensato che per alcuni potesse essere la prima occasione di leggere una sceneggiatura per fumetti. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
Per ovviare al problema ho scritto una tavola auotoconclusiva e ho inserito nel testo la spiegazione dei termini usati, della formattazione e di cosa indicano i vari paragrafi. La trovate qua sotto come immagine, e <a href="https://drive.google.com/open?id=0B7hzlsrWQOdcNUV1WjF5dGN5VFk" target="_blank">qui</a> come pdf da scaricare. </div>
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<br /></div>
<div>
<br /></div>
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<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBdjrQ_GMLNoXIhswaA15x6ck7iJjCd3etVdIdii7xKGGxM-CE1tm_f9jV2mw7IQ6ZISQGwDIk2RdYuF3lgbbCDT7V3qZnRnxEb6ltZSSsPwDE2u-Jyu4bmyvxxf_clgYPmyaXoWo4M2W8/s1600/Schermata+2017-02-03+alle+12.46.46.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBdjrQ_GMLNoXIhswaA15x6ck7iJjCd3etVdIdii7xKGGxM-CE1tm_f9jV2mw7IQ6ZISQGwDIk2RdYuF3lgbbCDT7V3qZnRnxEb6ltZSSsPwDE2u-Jyu4bmyvxxf_clgYPmyaXoWo4M2W8/s640/Schermata+2017-02-03+alle+12.46.46.png" width="451" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca per ingrandire</td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
<div>
Spero sia chiara, sottolineando che nel fumetto non esiste un unico modo di formattare il testo di una sceneggiatura, ma ne trovate dei più disparati. Quello che uso io è quello che, con minime variazioni, mi è stato insegnato lavorando nel mercato italiano. Però, ripeto, non è l'unico. Inoltre qui sotto trovate una guida minima alla terminologia usata per indicare inquadrature e piani.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Come sopra, prendete questa mini-guida non come LaVeritàAssoluta™, ma solo come una... guida, giusto per farsi un'idea di come funziona e avere una base da cui partire per approfondire.</div>
<div>
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQKe0Oi-Z6Y7IitvpeWptFYa7UeWj6f2H1BJC4ElIvvOxs_lM-vJjhllAmYLxoA4MuF142yfUh2DQw65rZ5iRLfXBAG5izvIJOkxQmmArz3MiG6UJpBqf5fLfrfJ7pPq2L7pzrqiodzSP/s1600/Schermata+2017-02-03+alle+12.49.39.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWQKe0Oi-Z6Y7IitvpeWptFYa7UeWj6f2H1BJC4ElIvvOxs_lM-vJjhllAmYLxoA4MuF142yfUh2DQw65rZ5iRLfXBAG5izvIJOkxQmmArz3MiG6UJpBqf5fLfrfJ7pPq2L7pzrqiodzSP/s640/Schermata+2017-02-03+alle+12.49.39.png" width="536" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Clicca per ingrandire</td></tr>
</tbody></table>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Spero possano tornarvi utili. In ogni caso se volete sceneggiare fumetti vi invito a provare i metodi in cui incappate ma ad adattarli poi al vostro stile, sia di scrittura che organizzativo.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div>
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-10844022813348622482017-01-10T12:21:00.001+01:002017-01-10T12:21:44.355+01:00Ho seguito un workshop di Brandon Sanderson perché non mi piace come scrive<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ho letto un solo romanzo scritto da <a href="http://brandonsanderson.com/" target="_blank">Brandon Sanderson</a>, il
primo capitolo della saga <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Mistborn_series" target="_blank">Mistborn</a> intitolato <i>The Final Empire</i>. Non mi è
piaciuto. Quindi mi sono iscritto a uno suo workshop. Per farla brevissima e
dirla all'inglese, il suo romanzo non è la mia tazza di tea. Nonostante le idee
e gli spunti, che trovo molto interessanti, il modo di scrivere di Sanderson è
parecchio distante da quello che mi piace leggere. Che è il motivo per cui mi
sono iscritto al workshop. Ed è stato molto stimolante.<br />
<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvbjxoD7yE8lPQUEOlA-UmvPHO7iW0aFGCm6rfYt9xmHBMA3DESLiJ9M5yHdZZCg_GUVEGNSd-e1f2LNuL4przdWbZU94RkBSj1zR2oP75IUjf6r-I4EMRjqh7eN1c9hAov-p3HzJkyVAL/s1600/BrandonSandersonWorkshopLucca2016.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvbjxoD7yE8lPQUEOlA-UmvPHO7iW0aFGCm6rfYt9xmHBMA3DESLiJ9M5yHdZZCg_GUVEGNSd-e1f2LNuL4przdWbZU94RkBSj1zR2oP75IUjf6r-I4EMRjqh7eN1c9hAov-p3HzJkyVAL/s320/BrandonSandersonWorkshopLucca2016.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Brandon Sanderson non sta fermo un secondo quando spiega</td></tr>
</tbody></table>
Tra le varie idee che ha lanciato durante l'incontro di due
ore, tenutosi a Lucca Comics And Games, ho trovato interessante il suo dividere
gli scrittori, in linea di massima, in "giardinieri" e
"architetti". Per giardiniere intende quelli che preferiscono scoprire
in maniera un po' pellegrina le storie e i personaggi di cui scrivono, come ad
esempio Stephen King. Per architetto intende quelli che preferiscono costruire
passo passo la storia e i personaggi seguendo metodi bene o male codificati,
come Orson Scott Card. O, come dice lui per primo, Sanderson stesso. Leggendo
Mistborn la cosa mi pare evidente, come evidente è la sua passione per i GDR, i
giochi in genere, l'essere un Master di gioco e avere una visione molto
"regolamentata" della narrazione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non è detto che essere giardiniere o architetto sia una
condanna a vita e, anzi, Brandon dice che per evitare di rimanere troppo incappucciati
in un solo modo di scrivere, può essere un'ottima idea tentare un po' tutte e
due gli approcci. Ad esempio dice di trovarsi bene con il cappuccio da architetto
quando si tratta di creare la trama e il world buliding, ma pensa sia meglio
diventare un po' giardinieri nel momento in cui si lavora ai personaggi. Questo
perché, secondo lui, i personaggi spesso dettano la trama e non è raro che
un'idea per cambiare la trama, o magari far nascere una sottotrama, possa
nascere da qualche rimuginamento su di un personaggio.<br />
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs0Ub_IWNtLWNLD5NpICVJEtzvLFB4Sc8GVdMDKVTsTV7WLgcjoQKkjN1niA8rNAAJVctf9c3ZL-9gWV-PgXTrvcxxNoSZ8M3pVCEmjQeh5dbCkVnO4sA4lsQ64Z_WJN8lPSZ33PgKZNIo/s1600/Mistbor+001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhs0Ub_IWNtLWNLD5NpICVJEtzvLFB4Sc8GVdMDKVTsTV7WLgcjoQKkjN1niA8rNAAJVctf9c3ZL-9gWV-PgXTrvcxxNoSZ8M3pVCEmjQeh5dbCkVnO4sA4lsQ64Z_WJN8lPSZ33PgKZNIo/s320/Mistbor+001.jpg" width="209" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina di Sam Green</td></tr>
</tbody></table>
A proposito di sottotrame: per tenere le cose sotto
controllo e rendersi conto se nei suoi romanzi ci sono un numero di sottotrame
che lui reputa giusto, e soprattutto utile alla riuscita del romanzo, Sanderson
usa una lista che le rubrica a seconda del tipo. Alcune sono:<o:p></o:p><br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
mistery<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
relationship<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
adventure<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
issue<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
horror<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
idea<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
e altre che possono, o non possono, entrare nella storia.
Perché il punto di costruire la trama e i personaggi è proprio quello di fare
scelte precise che aiutino la storia, non buttare dentro cose a caso e andare
per accumulo tanto per. I metodi servono proprio a questo: darsi modo di
chiarirsi le idee e rendersi conto di che si scrive e come.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Uno dei modi che usa per tenere traccia delle sottotrame e vedere
come si intersecano tra loro è quello dei bracket. Io, per chiarirmi le idee,
ho tradotto bracket come parentesi perché il principio mi pare chiaro: se apro
la sottotrama A, poi la B e poi la C, non sono obbligato a chiuderle per forza
in sequenza C, B e poi A. Posso benissimo, dopo aver aperto A, B e C, chiudere
B, poi A e poi C, o altre combinazioni che trovo utili. L'importante è ricordarsi di chiudere le parentesi, che poi
entra freddo e le cose si raffreddano.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmGzR7gjIPhtjTzvfuQxM_mqxXYVmMJpycSVbKRKN3Ydeb7YLUJmsO1YzWLX5ZPJvhAtSf0PMpqUyHu874hxtBXBr0mvoe2Zjgk-gtVWtT8T37JBecDVUhpp0aW6aBrKKkbaTy_slLbHY2/s1600/Mistborn-cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmGzR7gjIPhtjTzvfuQxM_mqxXYVmMJpycSVbKRKN3Ydeb7YLUJmsO1YzWLX5ZPJvhAtSf0PMpqUyHu874hxtBXBr0mvoe2Zjgk-gtVWtT8T37JBecDVUhpp0aW6aBrKKkbaTy_slLbHY2/s320/Mistborn-cover.jpg" width="210" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina di Jon Foster</td></tr>
</tbody></table>
Al di là dei vari tecnicismi mi sono piaciute due frasi di
Sanderson:<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>"It's okay to suck!"</i>, soprattutto agli inizi,
soprattutto alla prima stesura.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>"Figure out what works for you!"</i>, che è un po' una
buona sintesi di quello che mi spinge a seguire workshop di scrittura
nonostante scriva per lavoro da qualche tempo: quando si ha la fortuna di
sentire uno bravo a spiegarsi, si finisce sempre per imparare qualcosa. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Anche quando uno scrive in un modo che non mi piace, e
lavora utilizzando metodi che io non trovo utili: sentire le sue ragioni del perché
attua certe scelte mi costringe a trovare dei buoni motivi del perché io non le
trovo utili o efficaci. Un esercizio mentale che mi aiuta a non dare per
scontate certe mie scelte e a metterle in discussione, magari rifinendole e
migliorandole nel tempo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se non mi piace come scrive, Sanderson mi pare invece uno molto bravo a spiegarsi e a tenere cattedra, che non è cosa scontata: immagino tutti
noi si abbia almeno un ricordo di professore competente ma noiosissimo da sentire. Brandon
invece è stato chiaro, conciso, brillante e si è sforzato di essere
comprensibile pur parlando solo inglese e non utilizzando traduttore. Ha
inoltre risposto a diverse domande degli studenti inserendo le risposte in
maniera organica nel discorso generale, e ha consigliato alcuni libri da
leggere sia per divertimento che per vedere esempi pratici di quanto discusso. In
un incontro di due ore si può parlare di scrittura solo fino a un certo punto,
ma è stato secondo me bravo a sfruttare il tempo in maniera utile e lasciare la
voglia di approfondire diversi spunti. Tanto che nei mesi successi al workshop
mi sono anche guardato un paio di sue lecture che trovate su youtube (una è <a href="https://www.youtube.com/watch?v=s9X4eSi42vQ" target="_blank">qui</a>, ma ravanate che se ne trovano altre), interessanti pure loro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Insomma, l'idea di leggere un altro suo romanzo mi attira
molto poco ma la noia provata dalla lettura di Mistborn è stata ampiamente
ripagata da una lezione stimolante e ben fatta. <o:p></o:p></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-8378926631163587262016-12-04T09:38:00.001+01:002016-12-04T09:38:37.866+01:00Appunti dai tavolini di un bar, una newsletter dal futuro precario<div style="text-align: justify;">
Da qualche settimana ho messo in piedi una newsletter, si intitola <i>Appunti dai tavolini di un bar</i>. Vi potete iscrivere andando a questo indirizzo:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://tinyletter.com/DavideCosta">http://tinyletter.com/DavideCosta</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
e per farvi un'idea dei contenuti, potete leggere l'archivio a questo indirizzo:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://tinyletter.com/DavideCosta/archive">http://tinyletter.com/DavideCosta/archive</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'idea dietro la newsletter è quella di parlare di cose che mi interessano, che mi divertono e del mio lavoro. Sia di cose su cui sto lavorando al momento, sia di vaghe idee su progetti a venire, sia di metodo di lavoro. In più ho deciso di raccontare in "diretta" la lavorazione di uno degli svariati spunti che ho negli appunti. In ogni mail quindi vi faccio vedere i vari passaggi dallo spunto iniziale fino alla sceneggiatura completa, passando per soggetto, layout e cose così. Dato che io per primo trovo interessante vedere come lavorano gli sceneggiatori, gli scrittori e i fumettisti in genere, ho pensato che magari può essere curioso seguire i lavori su di una storia ancora in costruzione. Insomma, potrete fare gli anziani che guardano un cantiere di lavoro, comodamente seduti dove più vi aggrada.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dovendo mostrare queste fasi a sconosciuti sono costretto a essere più chiaro nell'esposizione di quanto lo sarei se leggessi solo io i miei appunti, quindi si tratta di un modo di lavorare per me nuovo. Magari imparo qualcosa nel mentre o, alla peggio, mi costringo a non dare per scontate certe mie scelte, che evitare di usare il pilota automatico quando si scrive è sempre un vantaggio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cercherò di mandare una mail a settimana. Quante settimane vivrà la newsletter è già argomento di dibattito e causa di scommesse. Per ora vediamo di mangiare il panettone, poi si vedrà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-28252972297826192542016-04-14T10:02:00.000+02:002016-04-14T10:02:54.007+02:00"...e il 21 marzo ad Acapulco, Iris fa il suo ultimo tuffo." Tavole a fumetti - Tyler Cross - Angola - di Fabien Nury e Bruno<i>Ogni tanto incappo in tavole a fumetti che per vari motivi mi piacciono parecchio. Quando mi ricordo, le piazzo qua sul blog.</i><br />
<i><br /></i>
<i>La tavola precedente si chiude con la didascalia "...e il 21 marzo ad Acapulco, Iris fa il suo ultimo tuffo."</i><br />
<i><br /></i>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiOzVfoOMdftxfxy5iMrpgFDRmOg_afk7O3-fbkrXhb0SrmweEGYbS4pPJ45ZjvwFQbAgWri4pUn-BtmK1o_lVxu8zBS2aPCEQ5UL5JPj8hvQUfQ7jDcvdZG5F81h3RdPIFFwIPmW6QFaK/s1600/Tyler+Cross+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiOzVfoOMdftxfxy5iMrpgFDRmOg_afk7O3-fbkrXhb0SrmweEGYbS4pPJ45ZjvwFQbAgWri4pUn-BtmK1o_lVxu8zBS2aPCEQ5UL5JPj8hvQUfQ7jDcvdZG5F81h3RdPIFFwIPmW6QFaK/s320/Tyler+Cross+01.jpg" width="225" /></a></div>
<i><br /></i>
<i>Tratta da Tyler Cross: Angola. Di Fabien Nury e Bruno. Edito in Italia da Editoriale Aurea su Skorpio N° 2041</i>Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-43065338360127567942016-03-29T11:28:00.000+02:002016-03-29T11:32:39.903+02:00Il giudice e il suo boia - Friedrich Dürrenmatt <div style="text-align: justify;">
Il pastore tossì. Una volta. Poi più volte. Allora i bassi, i tromboni, i corni da caccia, le cornette, i fagotti presero a mugghiare, fieri e solenni, lampi dorati nelle fiumane della pioggia; poi anch'essi vennero sommersi, spazzati via, si arresero. Tutti si rintanarono sotto gli ombrelli, sotto i cappotti. Pioveva sempre più forte. Le scarpe affondavano nella melma, l'acqua scendeva a ruscelli nella fossa vuota. Lutz fece un inchino e qualche passo avanti. Guardò la bara grondante, s'inchinò di nuovo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Uomini» disse da qualche parte nella pioggia, con tono quasi impercettibile attraverso le cortine d'acqua: «Uomini, il nostro collega Schmied non è più.» Lo interruppe un canto selvaggio, urlato a squarciagola:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
S'aggira Belzebù,</div>
<div style="text-align: justify;">
s'aggira, Belzebù,</div>
<div style="text-align: justify;">
e giovani e vecchi</div>
<div style="text-align: justify;">
li fa tutti secchi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Due tizi in frac avanzavano barcollando attraverso il cimitero. Senza cappotto né ombrello, alla mercé della pioggia. I vestiti gli s'incollavano addosso. Dal cappello a cilindro l'acqua scorreva loro sul viso. Reggevano un'enorme corona d'alloro, il cui nastro pendulo strisciava al suolo. Due individui giganteschi, brutali, due energumeni in frac, ubriachi marci: sempre sul punto di cadere, non inciampavano mai allo stesso momento, e riuscivano ad aggrapparsi ogni volta alla corona d'alloro, che beccheggiava come una nave sul mare in burrasca. Attaccarono una nuova canzone:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La mugnaia, il marito l'è crepato,</div>
<div style="text-align: justify;">
la mugnaia l'è viva, l'è viva,</div>
<div style="text-align: justify;">
la mugnaia il garzone l'ha sposato,</div>
<div style="text-align: justify;">
la mugnaia l'è viva, l'è viva.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si precipitarono sulle persone raccolte attorno alla bara, gettandosi in mezzo a loro, fra la signora Schonler e Tschanz, senza che nessuno glielo impedisse, tutti come impietriti; e già i due se ne andavano barcolloni sull'erba fradicia, sostenendosi e avvinghiandosi l'uno all'altro, cadendo sui tumuli, rovesciano croci, in preda a una sbornia gigantesca. La loro cantilena smoriva nella pioggia, orni cosa tornava a ricomporsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto passa,</div>
<div style="text-align: justify;">
tutto se ne va!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
furono le ultime parole percepibili. Era rimasta solo la corona, gettata sopra la bara - e sul nastro sporco si leggeva, tra le sbavature: «Al nostro caro dottor Prantl». Ma quando la gente intorno alla fossa si riprese dallo sconcerto e volle manifestare la propria indignazione per l'accaduto, quando la banda, per salvare la solennità dell'ora, ricominciò a suonare disperatamente, la pioggia, sferzando le piante di tasso, si trasformò in un tale uragano che tutti fuggirono via dalla tomba, dove rimasero soltanto i becchini - neri spaventapasseri nel mugghiare del vento, negli scrosci del nubifragio -, solo desiderosi di calare finalmente la bara. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tratto da: Il giudice e il suo boia - Friedrich Dürrenmatt - Adelphi<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh0374qRYgVnKgRRbjolXAC9WNr3trJ9pQtc13sLWDaZViyug4yHxGJ8M7XCclVrjXRwtuXfpoUjVZ-HEfJSRh-E3-KOhK1QM-v_00wQTXGCzCH7XU0FwC9gs0D1nedB7oTRXz4GX7JeBS/s1600/2902c1dd9c6b6eef935b6f95d006561a_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh0374qRYgVnKgRRbjolXAC9WNr3trJ9pQtc13sLWDaZViyug4yHxGJ8M7XCclVrjXRwtuXfpoUjVZ-HEfJSRh-E3-KOhK1QM-v_00wQTXGCzCH7XU0FwC9gs0D1nedB7oTRXz4GX7JeBS/s320/2902c1dd9c6b6eef935b6f95d006561a_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy.jpg" width="203" /></a></div>
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
</blockquote>
</div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-46757532897347257712015-12-24T09:32:00.002+01:002015-12-24T09:32:19.073+01:00Non è come la scrivi tu, è come la disegnano loro. Working Methods è un bel dietro le quinte del fare fumetti.<div class="p1" style="text-align: justify;">
Se la stessa sceneggiatura viene assegnata a disegnatori diversi, il risultato cambia. Anche parecchio.</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjBfbCHKnRnrt2xRyvc0SnHWjm7ZBfegUbVJ2XijCHdZoF_xoZjD0i34jauCthRvg1rHwemF5EssKln7tAd2iPO3229PM7dHo6saFiVCWNd8ArjhnVpUTp4aMPPsM3ptQJmH6bKdvp2DZR/s1600/WorkingMethodsTwoMorrorws01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjBfbCHKnRnrt2xRyvc0SnHWjm7ZBfegUbVJ2XijCHdZoF_xoZjD0i34jauCthRvg1rHwemF5EssKln7tAd2iPO3229PM7dHo6saFiVCWNd8ArjhnVpUTp4aMPPsM3ptQJmH6bKdvp2DZR/s320/WorkingMethodsTwoMorrorws01.jpg" width="237" /></a></div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Sento dalle retrovie un sonoro “Graziarcazzo!”. Concordo, però non si nasce tutti imparati. Inoltre non è nemmeno scontato che tutti i lettori di fumetto sappiano di preciso quali sono e come sono definiti i ruoli di sceneggiatore e disegnatore. </div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Se la storia, di norma, la decide lo sceneggiatore, così come i dialoghi, quando si tratta di dover decidere la “regia” della storia, spezzare il tempo nelle singole vignette, decidere come montarle nella singola pagina, quanto è farina del sacco dello sceneggiatore, e quanto del disegnatore?</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
La risposta più banale e sincera è: dipende. Dal team creativo, dalla serie, dalla casa editrice, da diktat editoriali e da un sacco di altri fattori. Proprio questa varietà di variabilità rende ogni storia un caso a se e la sua analisi potenzialmente interessante. Analisi che a posteriori può far credere che determinate scelte siano frutto, per dire, dello sceneggiatore, prendendo magari una cantonata che allo stesso tempo fuorvia l’analisi e non paga il giusto tributo al disegnatore.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOYrPdJFk_01DAECFcpq2-Gfq49ozTODJmnczKJHXnCikoehC_L93FiqPmxh6FVbftTZJZCifPxhkgAKiFxLj3ad_-bemCLsmeUVYsME95lQJob0uuNoW6rmmwIiK7mGGRPN_Cza_pN84H/s1600/Schermata+2015-12-23+alle+18.15.14.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOYrPdJFk_01DAECFcpq2-Gfq49ozTODJmnczKJHXnCikoehC_L93FiqPmxh6FVbftTZJZCifPxhkgAKiFxLj3ad_-bemCLsmeUVYsME95lQJob0uuNoW6rmmwIiK7mGGRPN_Cza_pN84H/s320/Schermata+2015-12-23+alle+18.15.14.png" width="253" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Questo pippotto introduttivo per spiegarvi come mai abbia comprato e divorato Working Methods, un volume che raccoglie tre sceneggiature brevissime ( 3 pagine l’una) disegnate da un totale di 8 disegnatori diversi. Una sorta di making-of/intervista/commento ideato da John Lowe (autore anche di una delle tre sceneggiature), che ha raccolto le impressioni dei vari artisti andando a chiedere loro in che modo hanno affrontato i testi, dai primi bozzetti alla tavola ultimata, passando per layout, chine, documentazione e tutto il resto.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Se le domande sulla tecnica di disegno pura, l’uso dei materiali e delle tecnologie può incuriosire di più i disegnatori, per quanto mi riguarda l’affare si fa interessante quando i vari artisti spiegano come mai hanno deciso di prendere la sceneggiatura come una traccia su cui lavorare, e non come un libretto di istruzioni da seguire a menadito. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Potrei tirarla per le lunghe ma credo sia più utile, e più chiaro, mettere direttamente una sceneggiatura e le corrispondenti tavole disegnate da 3 autori. Le trovate in fondo al post.</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpBEmGPqZZ6tSnSsstoAGFZASnZQgs4AVAsbFxrbWpZlW1qBpx5F24uPL0-j_wBR2hECjzxsSuutODR_v5sDI3peEKZFGQASUx0QLNjCLGhBYzj-aB3DJC-pgZaS0nQ53Nb230eE_F5vnb/s1600/Schermata+2015-12-23+alle+18.16.08.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpBEmGPqZZ6tSnSsstoAGFZASnZQgs4AVAsbFxrbWpZlW1qBpx5F24uPL0-j_wBR2hECjzxsSuutODR_v5sDI3peEKZFGQASUx0QLNjCLGhBYzj-aB3DJC-pgZaS0nQ53Nb230eE_F5vnb/s320/Schermata+2015-12-23+alle+18.16.08.png" width="320" /></a></div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
La sceneggiatura è di Mark Kneece, mentre al tavolo di disegno ci sono Mark Schultz, Kelsey Shennon e Mark Brunner. A colpo d’occhio si nota come la differenza macroscopica tra i tre sia la scelta della gabbia. Schultz ha optato per una gabbia rigida, metodica, a sei vignette tutte più o meno uguali, mentre gli altri due hanno scelto quella più libera in cui le dimensioni e la posizione variano secondo scelte ben precise per determinare il ritmo della storia.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Chi ha fatto la scelta migliore? Ma c’è una scelta migliore, a priori?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Se la gabbia è uno strumento macroscopico nell’arsenale dei fumettisti, tutto quanto viene messo al suo interno (e quanto viene scelto di lasciare fuori all’immaginazione del lettore) diventa per quanto piccolo un mezzo per raccontare al meglio la storia.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Paragonando le tre storie si possono notare certe interessanti discrepanze non tanto tra di loro (come è ovvio aspettarsi), ma tra il disegno e la sceneggiatura. C’è chi ha cercato di essere molto fedele al testo, chi ha preferito eliminare vignette ideate dallo sceneggiatore, chi invece spezzarne alcune. Le inquadrature differiscono spesso da quanto richiesto: i disegnatori ci hanno visto giusto quando hanno preferito allargare il campo visivo del lettore, o era meglio seguire l’intuizione dello sceneggiatore?</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFBr7hz7peytbtKZ83kZF475ix0eKwFrpsabhHdpR3137bYKoOtPbnUsw4geVML896SmSG4Vfz1YwBdt79_Z3zYhPV71ouFNhOxBvVWOfuZtQ-FgxwQE8xLssT03W5QzAdMR4iyToj7CZ4/s1600/Schermata+2015-12-23+alle+18.14.55.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFBr7hz7peytbtKZ83kZF475ix0eKwFrpsabhHdpR3137bYKoOtPbnUsw4geVML896SmSG4Vfz1YwBdt79_Z3zYhPV71ouFNhOxBvVWOfuZtQ-FgxwQE8xLssT03W5QzAdMR4iyToj7CZ4/s320/Schermata+2015-12-23+alle+18.14.55.png" width="253" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
E tra un disegnatore e l’altro notate chi abbia deciso di sfruttare maggiormente le luci per guidare l’occhio del lettore, e chi ha preferito far svolgere questo compito alla recitazione dei personaggi e al loro posizionamento all’interno delle singole vignette? E i passaggi tra una vignetta e l’altra come sono stati resi? Solo da quanto succede al loro interno, o anche da trucchi grafici che sottolineano i rapporti di causa e effetto, oltre al passare del tempo?</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Un sacco di domande (ma solo alcune) che chi fa fumetti si deve porre e che vi mollo con lo scopo di incuriosirvi a ragionare su questi esempi, e magari farvi venire voglia di recuperare il volume per scoprire le ragioni dietro le scelte dei vari artisti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimCqTZhKR7XlMiY-9TZ9OhYjWTY9P16agaU_IZ2qblo7AHqv3xu_uPRXFVcCCLIkz898UMomFskcFyfl_Hvvo_zLQHSsSF9Eb3VFB_mo06TkFcWaOurluFxeH5j4_aYm_-iUJChgjFDd-c/s1600/Schermata+2015-12-23+alle+18.18.17.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="110" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimCqTZhKR7XlMiY-9TZ9OhYjWTY9P16agaU_IZ2qblo7AHqv3xu_uPRXFVcCCLIkz898UMomFskcFyfl_Hvvo_zLQHSsSF9Eb3VFB_mo06TkFcWaOurluFxeH5j4_aYm_-iUJChgjFDd-c/s320/Schermata+2015-12-23+alle+18.18.17.png" width="320" /></a></div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Perché si tratta di un tipo di lavoro di analisi che non si trova poi così spesso in giro. Gli autori si dilungano, per fortuna, nello spiegare i ragionamenti che li hanno portati a fare certe scelte, tutti spinti in sostanza da pochi principi:</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
essere chiari</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
essere leggibili</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
rendere la storia interessante</div>
<br />
<div class="p1" style="text-align: justify;">
e tutti sottolineano come il “bel disegno” e il “design figo” debbano lasciare lo spazio al racconto e alla chiarezza. Alcuni, inoltre, sono così onesti da notare i propri errori e scelte infelici: le interviste sono state redatte mesi dopo il completamento delle storie, dando loro modo di rileggerle con occhio fresco, e più distaccato.<br />
<br />
Se i fumetti vi piacciono, e ancora di più se li volete fare, vi consiglio di recuperare il volume, si tratta di poco più di 170 pagine belle zeppe di osservazioni teoriche con la loro declinazione molto molto pratica. In formato cartaceo si trova a fatica e a non poco, però io l’ho comprato in versione digitale a un prezzo più che onesto. Lo trovate <a href="http://twomorrows.com/index.php?main_page=product_info&products_id=545" target="_blank">qua</a> sul sito dell’editore, la TwoMorrows Publishing.</div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8nT0EbOsCm7wefz97r_paOoJByQ4-4-mphFYZk1yGKqa-e_2m69SyYSFvRgeFxkGNRBJlnAdiwl2hl-tWcil8q4vXrh3CZbVX9z3_XXbxcYypw1gj2KFSIFA85YsRcjRMMudxJK01NEBd/s1600/TimeTroublingCompleto.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8nT0EbOsCm7wefz97r_paOoJByQ4-4-mphFYZk1yGKqa-e_2m69SyYSFvRgeFxkGNRBJlnAdiwl2hl-tWcil8q4vXrh3CZbVX9z3_XXbxcYypw1gj2KFSIFA85YsRcjRMMudxJK01NEBd/s320/TimeTroublingCompleto.png" width="147" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0dH9hEJlTV3SHzHGVf1lfGIP5eno2HvM3JwspX2vXA6dr3yYfsXCqoXU04J83CTLoPqKwDERj78TCS_rmKkssI-k2nqWdJE7C2wxyTHw-56GwdyWcx0w5vQOERmTWD_zCDUg91wnxjXGX/s1600/SchulzTutto01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0dH9hEJlTV3SHzHGVf1lfGIP5eno2HvM3JwspX2vXA6dr3yYfsXCqoXU04J83CTLoPqKwDERj78TCS_rmKkssI-k2nqWdJE7C2wxyTHw-56GwdyWcx0w5vQOERmTWD_zCDUg91wnxjXGX/s320/SchulzTutto01.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div>
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig78wLHz7QvPG9A9tof3verXehDySmmRU3K9ssIpfbARIGEAwiuAVw3IjjtoVNvGwYMXdHNbO0nkbAUw8n7dLNSkcBjhaLYmbGbPVXVnHrDVDoOkGniQJRp0wGUcNTT-KSK15wosCq1D7F/s1600/CompletoTutto01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig78wLHz7QvPG9A9tof3verXehDySmmRU3K9ssIpfbARIGEAwiuAVw3IjjtoVNvGwYMXdHNbO0nkbAUw8n7dLNSkcBjhaLYmbGbPVXVnHrDVDoOkGniQJRp0wGUcNTT-KSK15wosCq1D7F/s320/CompletoTutto01.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMs7r8rt-i_O0KCzjFZjTw9yYCmtGdMLxdH5KSkvIdsFdG-fHfgGvCfWwNluMAp-A7WSFrZ77mf0xXKV7-o2szaZfHdnjfoM4XBvdNOLLes0KOR9oqBKyUw_jN981RZ_yvp3I31By13Z3v/s1600/ShannonTutto01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMs7r8rt-i_O0KCzjFZjTw9yYCmtGdMLxdH5KSkvIdsFdG-fHfgGvCfWwNluMAp-A7WSFrZ77mf0xXKV7-o2szaZfHdnjfoM4XBvdNOLLes0KOR9oqBKyUw_jN981RZ_yvp3I31By13Z3v/s320/ShannonTutto01.jpg" width="320" /></a></div>
<div>
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-8975294914760888492015-12-16T16:49:00.001+01:002015-12-16T16:49:22.964+01:00Il futuro dello Storytelling e studiare gratis senza muoversi da casa<div class="p1" style="text-align: justify;">
Un paio di anni fa ho seguito un bellissimo corso dedicato allo Storytelling e alle sue varie declinazioni. A Potsdam, in Germania.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Senza però muovermi da casa.</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnI60zRSM9xyRF3_ONGGJ7qaZyMw-g5TCGzstYvELU0gkM2t1Zlql4tAN20IMjLBBCXotVrCwnJ0RTB8k688Ph-3lgk3c4sc4wDRaZwFqy7olBwZHikLruQQXkr68PRKxP4pSzpPV6ZKob/s1600/452719337_640.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnI60zRSM9xyRF3_ONGGJ7qaZyMw-g5TCGzstYvELU0gkM2t1Zlql4tAN20IMjLBBCXotVrCwnJ0RTB8k688Ph-3lgk3c4sc4wDRaZwFqy7olBwZHikLruQQXkr68PRKxP4pSzpPV6ZKob/s320/452719337_640.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Christina Maria Schollerer, host del corso nonché scrittrice e produttrice</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Si è trattato di un MOOC, un Massive Open Online Course, cioè un corso online aperto a tutti, che ha visto la partecipazione più di 90mila studenti. Che non hanno pagato un centesimo e si sono goduti un bel po’ di contenuti multimediali.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
E se ve ne parlo ora è perché ho scoperto per caso, parlandone con un paio di amici sulla necessità di aggiornarsi nel proprio lavoro di narratori, che parte del materiale si trova ancora online, sulla pagina youtube ufficiale del corso, che trovate <a href="https://www.youtube.com/user/officialStoryMOOC/videos" target="_blank">qua</a>. </div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Come potete vedere scorrendo i titoli dei video, il corso parla dello storytelling in senso ampio, andando ad analizzare quelle che sono le basi del racconto e della narrazione, ma cercando di declinarle di volta in volta in situazioni specifiche e un po' fuori dall'ordinario.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEiDDFpCD1_P_2qMn0YthOqJ_3uzUy_mt9X7B2ctZ8VX8DGnXuQADFacnjKrjARy87-w8yzO8-VxUVBELKWc0WZhFWoAAVVhjaGznvmZSJwC3LcN1f5gukxmrkEuHUsG725RJwJdbF357u/s1600/maxresdefault01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEiDDFpCD1_P_2qMn0YthOqJ_3uzUy_mt9X7B2ctZ8VX8DGnXuQADFacnjKrjARy87-w8yzO8-VxUVBELKWc0WZhFWoAAVVhjaGznvmZSJwC3LcN1f5gukxmrkEuHUsG725RJwJdbF357u/s320/maxresdefault01.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Una domanda meno oziosa di quanto possa sembrare</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
Che differenze ci sono tra una serie pensata e scritta per il web e una per la tv? E una serie a cadenza settimanale è diversa da una a cadenza giornaliera?</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Nei videogiochi lo storytelling come funziona?</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
La realtà aumentata che possibilità crea per uno che vuole raccontare una storia?</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvyvASd4qVCYVFr0_gk6o5gemywpQxhe8uI5x_E-AL10vQ-r8qSpdBACWT01gvfM4A5XNnhsDwRInokO9RY7Oa5p1znUcPJBRfQMA60ZWKJ1khErUM0wibNNn_HbNSpkviz554Ote8DOq3/s1600/MOOC_Bewerbung_Standbild_Chris_Schrift_gross.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvyvASd4qVCYVFr0_gk6o5gemywpQxhe8uI5x_E-AL10vQ-r8qSpdBACWT01gvfM4A5XNnhsDwRInokO9RY7Oa5p1znUcPJBRfQMA60ZWKJ1khErUM0wibNNn_HbNSpkviz554Ote8DOq3/s320/MOOC_Bewerbung_Standbild_Chris_Schrift_gross.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Sono sono solo alcuni degli svariati quesiti interessanti a cui il corso cerca non tanto di dare risposte precise per ogni singolo caso, ma preferisce offrire allo studente parecchi strumenti per poter, volendo, approfondire il discorso con ricerche personali. Una serie di concetti che possono essere usati come bussola per muoversi nei vari ambiti. In questo le interviste a un gruppo eterogeneo di storyteller sono un’ottima aggiunta, con l'analisi di esempi precisi che vengono smontati per mostrare i vari modi in cui il racconto può mutare a seconda delle necessità creative o produttive.<br />
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
E, come ogni corso che si rispetti, viene suggerita una bibliografia per approfondire i temi affrontati, e venivano richiesti anche dei compiti a casa. Di nuovo, compiti diversi di settimana in settimana a seconda dell’uso che si vuole fare dello storytelling. Interessanti e fuori dal solito, come creare un personaggio da zero con tanto di profili social da far interagire, volendo, con altri personaggi inventati dagli studenti.</div>
<br />
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Insomma una roba che ho trovato parecchio curiosa e stimolante. Come dicevo sopra, molti dei video sono ancora disponibili online e continuano a essere visibili da chiunque, ed è probabile che vi troviate qualcosa di vostro interesse. </div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Gratis, ripeto. Contenuti di alto livello, zeppi di informazioni e riflessioni interessanti, in una forma curata e comoda. Spero di trovarne altri e, anzi, se ne conoscete di simili fatemi un fischio.</div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-69751092556476756722015-11-25T13:04:00.000+01:002015-11-25T13:04:59.678+01:00Wonder Woman, Fafhrd e Gray Mouser e Samuel R. Delany s'incontrano per caso<div class="p1" style="text-align: justify;">
Uno degli aspetti che apprezzo del mio lavoro è la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, anche su argomenti che magari conosco già abbastanza. Nel momento in cui devo approfondire questa o quella cosa per poterne scrivere, finisce che mi imbatto in un aspetto che magari non avevo considerato molto, o qualche aneddoto che trovo curioso. Cosa che mi è successa ad esempio scrivendo un pezzo per la Guida alla letteratura fantastica dedicato a Wonder Woman: mi sono imbattuto nella copertina del numero 202 della testata a lei dedicata, che vedete qua sotto, e, a seconda di quanto seguiate la letteratura fantasy, potreste trovarla più o meno curiosa anche voi.</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCll59Z4a531WJ9S4y9_RFu0uoGbsmWNuqMXwtKZFhVy9U6ZUEcv5HHjBhLCcErwzTsVpduP1nly0ikONn7HHQCwqz0LAgTQF0aiNJrmwkmIM9Wbi10KKf56Iyo51qn0FpKddHa-RJKb8Q/s1600/Wonder_Woman_202+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCll59Z4a531WJ9S4y9_RFu0uoGbsmWNuqMXwtKZFhVy9U6ZUEcv5HHjBhLCcErwzTsVpduP1nly0ikONn7HHQCwqz0LAgTQF0aiNJrmwkmIM9Wbi10KKf56Iyo51qn0FpKddHa-RJKb8Q/s320/Wonder_Woman_202+01.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Wonder Woman 202</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Magari non la riconoscete ma la tipa in bianco è proprio lei, Wonder Woman, la Principessa delle Amazzoni, Diana. Siamo nel 1972 e la DC Comics, sentendo l’aria che cambia nella cultura americana, decide di rivedere la sua eroina di punta: togliamole i poteri, togliamole il costume iconico, uccidiamole l’amante e caliamola nella realtà quotidiana. Non più semi-divinità a combattere minacce sovrumane coi suoi colleghi Superman e Batman, ma la proprietaria di una boutique alla moda che nel tempo libero combatte un coacervo di cattivi, trafficanti e spie internazionali. Seguita dal mentore I Ching che l’ha istruita nelle arti marziali, Diana Prince negli anni ’70 riflette il tipo di eroina dei suoi tempi, un po’ Emma Peele nello stile, meno divina e più terrena. Non troppo, comunque se nella copertina la vediamo dalla parte sbagliata di un barbaro armato di spadone, mentre cerca di proteggere col suo corpo Catwoman. Ma chi è quel barbaro? E il tipetto sullo sfondo?</div>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Sono rispettivamente Fafhrd e il Gray Mouser, coppia di avventurieri tra le più note agli appassionati di fantasy. Ideati da Fritz Leiber negli anni ’30, i due sono stati protagonisti di svariate storie dalla varia metratura e questa copertina determina il loro esordio nel mondo a fumetti. Non ne avevo idea; ero rimasto alla serie regolare che la DC dedicò ai due, intitolata Sword of Sorcery, e soprattutto all’adattamento sceneggiato da Howard Chaykin e disegnato da Mike Mignola, il babbo di Hellboy. L’avventura in compagnia di Diana e Catwoman funge proprio da trampolino di lancio per lanciare Sword of Sorcery, che uscirà a partire dal 1973 dalle mani, tra gli altri, di Dennis O’Neil, Chaykin, e Walt Simonson.</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL06kjZpwHbX9W_t_A7adGsouveFcLJNKDMHQWTPTXV4kXIv-RgULm9LGeZwEt-IGEwypBYL1InBG4HKqIIwDaUQqT_-IW0AgwTrJIplu-f1iF7AffArcaw2eRu9RrVCAD2V9NRA1x8dNq/s1600/Wonder_Woman_202+fafhrd+gray+mouser.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL06kjZpwHbX9W_t_A7adGsouveFcLJNKDMHQWTPTXV4kXIv-RgULm9LGeZwEt-IGEwypBYL1InBG4HKqIIwDaUQqT_-IW0AgwTrJIplu-f1iF7AffArcaw2eRu9RrVCAD2V9NRA1x8dNq/s320/Wonder_Woman_202+fafhrd+gray+mouser.jpg" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Come mai Conan non le deve fare ste marchette, Fafhrd?"</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
Se vedere questo quartetto in copertina mi ha colpito, scoprire chi ha scritto questo albo è stata un’altra bella sorpresa: Samuel R. Delany. Autore in attività dai primissimi anni ’60 che spazia dalla sci-fi al fantasy, interessato da sempre a parlare di temi a lui cari nelle ambientazioni che più gli aggradano: linguaggio, percezione della realtà e sessualità, tra gli altri. Conosciuto soprattutto per le sue storie che approfondiscono questi temi senza lasciare nulla di intentato, può sembrare una scelta un po’ curiosa come autore per Wonder Woman. Ma come accennavo sopra era un periodo di innovazione o per lo meno in cui si tentavano strade un po’ meno battute nel fumetto di supereroi. La rivoluzione subita da Wonder Woman non è stata voluta da Delany, arrivato sulla testata a cose fatte succedendo Dennis O’Neil, ma gli dava la possibilità di lavorare su un personaggio più nelle sue corde: una donna calata nella propria realtà, costretta a confrontarsi con una società in cambiamento che vedeva, nella realtà, il ruolo della donna evolvere, mutare e cercare il proprio posto.</div>
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E Delany si offre di fare proprio questo, prendere Diana e metterla contro temi caldi dell’epoca, ma attuali in ogni tempo: sfruttamento sul lavoro, discriminazione accademica e aborto. Tutte idee che non hanno visto la luce dato che la DC Comics decise di non portare a compimento le storie di Delany a causa delle critiche che molti lettori portarono nei mesi precedenti al rinnovamento del personaggio: la nuova versione di Wonder Woman non piaceva ai vecchi fan affetti da nostalgia e attaccamento allo status quo. In particolare questa nuova versione meno mitologica di Wonder Woman venne criticata da Gloria Steinem: togliere i poteri a Diana significava de-potenziarla, farne morire l’amante significa de-sessualizzarla, farle dismettere il costume significava farle abbandonare un simbolo che ne cancellava l'aspetto di icona femminile costruitosi nel tempo.</div>
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Con buona pace di Delany, e soprattutto mia che avrei letto volentieri quel tipo di storie, la DC decise di dare retta alle critiche dei fan, sfruttando con ogni probabilità le critiche della Steneim per legittimare il successivo ritorno alle origini. Così dopo il numero 203 che introduce la trama voluta da Delany, a partire dal 204 si torna alla classica Wonder Woman con tanto di lasso della verità.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnuBlJzeWIy0tD07AKVkcUWBykeD6pMDqfshO9PUaAkfOPPoRAfN8kJz6oB0gfE45F0NRNbDjmPSR3ZLKAuj5URF2Ta1y_h-nh_6rzqFF1Cu3mEtzI-34i_IFPddlawmku_bXfQXoCopEV/s1600/ww203cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnuBlJzeWIy0tD07AKVkcUWBykeD6pMDqfshO9PUaAkfOPPoRAfN8kJz6oB0gfE45F0NRNbDjmPSR3ZLKAuj5URF2Ta1y_h-nh_6rzqFF1Cu3mEtzI-34i_IFPddlawmku_bXfQXoCopEV/s320/ww203cover.jpg" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Wonder Woman 203, scritto da Delany</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj43DklFJ5T_e-N78mxWpGIwHtn2ZdBMoYhz9PFF11RKVf5L_VPuhuIPRV1DuAqd6TGqeH7GG44PyOSCGj1nxYa6xRpMBL9AcTWdlb_4AKdAcajGCxI1e-hx4NoigBWFyNfVVyN1DHI5wBz/s1600/Wonder_Woman_Vol_1_204.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj43DklFJ5T_e-N78mxWpGIwHtn2ZdBMoYhz9PFF11RKVf5L_VPuhuIPRV1DuAqd6TGqeH7GG44PyOSCGj1nxYa6xRpMBL9AcTWdlb_4AKdAcajGCxI1e-hx4NoigBWFyNfVVyN1DHI5wBz/s320/Wonder_Woman_Vol_1_204.jpg" width="216" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Wonder Woman 204, non scritto da Delany</td></tr>
</tbody></table>
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<div class="p1" style="text-align: justify;">
Ora, la storia di Wonder Woman è complessa, come lo sono le storie dei personaggi seriali, in particolare quelli che stanno in giro da più di 70 anni come lei, e questo è solo un piccolo aneddoto. I personaggi seriali mutano in continuazione, in un perenne tira e molla tra una realtà delle origini che si deve adattare alla realtà del momento attuale, una frizione che può portare cose interessanti come banalità assortite. Questo è il concetto sotteso al mio pezzo che trovate sulla Guida alla letteratura fantastica e che spero sia passato, insieme a notizie, di nuovo curiose per il sottoscritto, a proposito del suo creatore William Moulton Marston, la cui vita varrebbe di sicuro un film. La Guida la trovate in libreria, edita da Odoya, per la curia di Claudio Asciuti.<br />
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Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-65360295744827956042015-11-12T13:47:00.000+01:002015-11-12T13:47:35.165+01:00Conan il Barbaro, bodybuilding, doping e letteratura fantastica<div class="p1" style="text-align: justify;">
“Come funziona il tuo lavoro?”</div>
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È una domanda che ogni tanto mi sento rivolgere e a cui rispondo spesso con: dipende. Per farvi un esempio, quest’anno mi sono trovato a collaborare alla Guida alla narrativa Fantastica per i tipi di Odoya, curata da Claudio Asciuti, che trovate in libreria in questi giorni. La richiesta di Claudio è stata di parlare di alcuni aspetti tipici della narrativa fantastica, nell’ambito del fumetto. Amazzoni, barbari, armi magiche, luoghi fantastici. Scimmioni. Li ho affrontati tutti e un altro paio, ma vediamone uno in particolare.</div>
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Barbari? Conan, ovvio.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgALSbT8WXBlKWSCea06iob7seY-kr4rPFF15AQ6t_z9HbUK1hTFvV0k9burWzZpULz03SVE1cuKjMIfzpY2U-P9Ge4uR985RSct3cF6R64yrk0uFtSdhvdWBu2_18koGlkGeQIE2CX6WsJ/s1600/960.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgALSbT8WXBlKWSCea06iob7seY-kr4rPFF15AQ6t_z9HbUK1hTFvV0k9burWzZpULz03SVE1cuKjMIfzpY2U-P9Ge4uR985RSct3cF6R64yrk0uFtSdhvdWBu2_18koGlkGeQIE2CX6WsJ/s320/960.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">No, l'altro Conan, Conan.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
Meno ovvio è stato, per me, trovare una chiave di lettura che mi permettesse di parlare di uno dei personaggi più influenti, conosciuti e dibattuti della narrativa popolare. Non mi è stato d’aiuto nemmeno il fatto che pur avendo letto tutti i racconti scritti da R.E. Howard, letto parecchi fumetti e visto i film a lui dedicati, Conan non sia tra i miei personaggi preferiti. Ma scrivere per lavoro significa scrivere al di là di preferenze e simpatie. Il committente dice “Mi scrivi un pezzo su questo argomento?” e tu rispondi “Quante battute?”.</div>
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La chiave di lettura che ho scelto, e che mi ha permesso di seguire un filo conduttore nel raccontare 60 anni di Conan a fumetti, mi è venuta in mente grazie a Chris Bell.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOF0TuOIk6YJ6BQjeXUhMm1251ARwHegXaGXx7FF1cGeA9FlVHpjP2WR1Gh8Rr4wnvRmmzFHZc5Jm3toNrBlCtLVgVK5fwFQb77U_zDksWBqhs9tU3L5gCSWoohg7F9ZoGoVrLtPyfCF_1/s1600/bigger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOF0TuOIk6YJ6BQjeXUhMm1251ARwHegXaGXx7FF1cGeA9FlVHpjP2WR1Gh8Rr4wnvRmmzFHZc5Jm3toNrBlCtLVgVK5fwFQb77U_zDksWBqhs9tU3L5gCSWoohg7F9ZoGoVrLtPyfCF_1/s320/bigger.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arnold a sinistra, Chris Bell con cappellino a destra.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
Chi è Chris Bell e come si incastra con Conan e i fumetti? La risposta è semplice: Chris è un documentarista e uno dei suoi eroi è Arnold Schwarzenegger. E Arnold Scwharzenegger è diventato da 40 anni sinonimo di Conan il Barbaro, con buona pace dei filologi howardiani. S’intravede dove voglio andare a parare? Andiamo con ordine.</div>
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Nelle descrizioni di Howard, Conan viene dipinto come un uomo dalla prestanza fisica superiore ma comunque agile, svelto, sinuoso come una pantera. Muscoloso senza dubbio, ma non un gigante dalle vene pulsanti e muscoli in sovrabbondanza. E questa descrizione viene mantenuta più o meno fedele anche nei fumetti, in particolare quelli della prima ora usciti per la Marvel a partire dagli anni ’70. Sarà solo col passare dei decenni che il Conan a fumetti vedrà i propri muscoli gonfiarsi sempre più, un riflesso dell’evolversi della figura maschile nella cultura popolare che investe bene o male tutti i personaggi di fantasia. </div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ9Lod6cZIRAxEDe4l9aKSW2VUZMxa0hjWs8hFTLt3OjgntXfDKTQcn9oa3aufExfUmYs0bitlq8a2fwc4Z62hCH7rtRl83DATAoRGQXd8YakPc09A4XxNk9aZ-OyYF4PDm-cU0gxo6bbE/s1600/conan-arnold-schwarzenegger.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ9Lod6cZIRAxEDe4l9aKSW2VUZMxa0hjWs8hFTLt3OjgntXfDKTQcn9oa3aufExfUmYs0bitlq8a2fwc4Z62hCH7rtRl83DATAoRGQXd8YakPc09A4XxNk9aZ-OyYF4PDm-cU0gxo6bbE/s320/conan-arnold-schwarzenegger.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">No, Arnold, l'altro Conan.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="p2" style="text-align: justify;">
E qui torniamo a Chris Bell e al suo ottimo documentario intitolato Bigger, Stronger, Faster dedicato al doping. Cresciuto nel culto degli atleti del wrestling e degli eroi di azione come Stallone e Schwarzenegger, Chris con i suoi fratelli si da al bodybuilding e al powerlifting per diventare più forte e più grosso. Sarà solo passati i venti anni, grazie a scandali sportivi e di costume, che scoprirà che i suoi beniamini hanno costruito i propri fisici anche grazie a sostanze dopanti. Da qui la decisione di fare un documentario sul doping e interrogarsi sul perché le persone decidano di doparsi e su come siano rappresentati gli atleti e gli eroi di azione. Se Sean Connery, che è stato culturista, era abbastanza prestante da poter essere James Bond, come mai ora il suo fisico sembrerebbe mediocre ai più? Sono domande e riflessioni che Chris si pone e lo portano a guardare al cinema e alla tv come parti integranti nella creazione delle aspettative del pubblico per quanto riguarda l’aspetto dell’eroe. E torniamo a Swarzennegger e al suo Conan.</div>
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Arnold è stato un personaggio fondamentale nel plasmare l’iconografia dell’eroe d’azione e ci è riuscito partendo da lontano, diventando, prima che un divo del cinema, il volto del bodybuilding. La sua personalità over the top è stata parte integrante del successo della disciplina del culturismo, che grazie a lui passa da hobby per una nicchia di persone appassionate a fenomeno mainstream e industria multimilionaria. Arnold diventa il prototipo del bodybuilder, il traguardo che tutti quelli che sollevano pesi vorrebbero raggiungere e superare. Il documentario Pumping Iron, di cui è protagonista con Lou Ferrigno (altro fisico da fumetti, l’uomo che interpretò l’incredibile Hulk in televisione), lo rendono un volto noto al grande pubblico. Quando arriva a interpretare Conan sembra quasi che i (pochi) panni del barbaro gli stiano stretti non solo letteralmente ma anche come idea: se oggi pensando a Conan ci viene in mente un ammasso di muscoli lo dobbiamo ad Arnold, al suo carisma, al suo essere bigger than life e probabilmente anche bigger than fantasy. </div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY_ZLOL5pI-QZ0XL8dtKc40wWMH0kEsScOKTO4-uwqMRAOvaPbckEpxeHuZLRm4B2B0HH7hmxQrafRYe9xYoRpwFC11bhodGaMNoW1P6GzxVlKURopafLESggt840krNcsx3aMMBocauhU/s1600/Savagesword24_07.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY_ZLOL5pI-QZ0XL8dtKc40wWMH0kEsScOKTO4-uwqMRAOvaPbckEpxeHuZLRm4B2B0HH7hmxQrafRYe9xYoRpwFC11bhodGaMNoW1P6GzxVlKURopafLESggt840krNcsx3aMMBocauhU/s320/Savagesword24_07.jpg" width="218" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Disegnato da Sal Busema & Alfredo Alcala 1970</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9orunLOiHT7RVahxvPMmvWNaG4mlIyOSCctuy1sPAFveqma91ABiMMeNYWmPe-yJ4AwhuHDez4eUcER5kfBHWkqwJPK7nNYxOT5gcTrMRfM7-k-tDBJdHzSHEHLHYJra42ASrxtcEdo2a/s1600/61EQCl%252BpSJL._SX329_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9orunLOiHT7RVahxvPMmvWNaG4mlIyOSCctuy1sPAFveqma91ABiMMeNYWmPe-yJ4AwhuHDez4eUcER5kfBHWkqwJPK7nNYxOT5gcTrMRfM7-k-tDBJdHzSHEHLHYJra42ASrxtcEdo2a/s320/61EQCl%252BpSJL._SX329_BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="212" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Disegnato da Claudio Castellini 1997</td></tr>
</tbody></table>
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Se il cinema ha visto questa esplosione di muscoli, il fumetto non è stato a guardare e il mio pezzo sfrutta questa progressione muscolare come filo rosso per raccontare in che modo la vita editoriale a fumetti di Conan si sia evoluta non solo nei contenuti ma anche graficamente. Nel mio pezzo mi concentro nel raccontare in che modo Conan è arrivato in Marvel (ed è stato un arrivo un po’ rocambolesco per cui dovete ringraziare Roy Thomas e la sua spregiudicatezza) passando poi per DC Comics e Dark Horse, ma è anche un modo leggero per sottolineare come l’aspetto visivo e l’idea stessa del personaggio siano evoluti negli anni divenendo, nella cultura popolare, qualcosa di simile ma molto diverso rispetto all’idea originaria creata da Howard. Stessa riflessione che si trova anche nel pezzo in cui vi parlo di Wonder Woman e che si lega alla mia idea personale dei personaggi seriali: non esiste un’unica versione vera di un personaggio seriale, ma tante quanti sono gli autori che l’hanno raccontato. Compresi, nel caso di Conan, quegli autori che ne fecero un fumetto non autorizzato per l’editoria messicana a partire dal 1952. Se siete curiosi di approfondire, vi tocca leggere la Guida alla letteratura fantastica. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh14CwgFAa6RwLS8I9Uze79Fm4oXXoX2kVMTZauFM84G0lWr6ZUXHFYJPuMXpiwOIXQVc1mNJ0lv_g_NbiKcqRIaJXNdYCGrDsROUPz_Yx7rABP-dQj-u6exHNDzkOmi4xhUmAFCnwXPQeU/s1600/Guida-alla-letteratura-fantastica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh14CwgFAa6RwLS8I9Uze79Fm4oXXoX2kVMTZauFM84G0lWr6ZUXHFYJPuMXpiwOIXQVc1mNJ0lv_g_NbiKcqRIaJXNdYCGrDsROUPz_Yx7rABP-dQj-u6exHNDzkOmi4xhUmAFCnwXPQeU/s200/Guida-alla-letteratura-fantastica.jpg" width="147" /></a></div>
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Quindi alla domanda “Come funziona il tuo lavoro?” io spesso non so rispondere in maniera concisa perché quasi ogni cosa io scriva nasce nella maniera più disparata. Chi lo avrebbe mai detto che un documentario sugli steroidi mi sarebbe tornato utile, a distanza di anni, per trovare la chiave di lettura comoda per scrivere di Conan?</div>
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Vi lascio con un estratto da Bigger Stronger Faster in cui viene mostrata l’evoluzione del fisico dei GI Joe. E nel caso il doping sia un argomento che vi interessa vi invito a guardare il documentario, è davvero interessante.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ZkbnRrzt18U/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/ZkbnRrzt18U?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
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Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-22136668990315104912015-09-18T11:38:00.002+02:002015-09-18T17:14:28.314+02:00Ricomincia la scuola, non lo vuoi un diario davvero fico?<div style="text-align: justify;">
Per la serie lavori che non avrei mai pensato di fare ma che è stato divertente fare, io e Federico abbiamo creato le illustrazioni per un diario scolastico. La cura grafica ed editoriale è dello studio genovese <a href="http://www.visgrafica.com/" target="_blank">Visgrafica</a>. Sul <a href="http://fedefranzblog.blogspot.it/2015/09/e-tu-lo-conosci-il-web.html" target="_blank">blog</a> di Fede trovate un paio di immagini di lavorazione, qua sotto invece una foto del diario in tutta la sua bellezza.</div>
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn_oVqMe-R3hh1fGj4bEqrGtEFbTZJU2Lt63Gh9J_GY3Ot4EgGO-rANvLs9_BfudHvGMBrWqy9PbcgD894gVZO1fZGpXJVGh7S1hkwS3PcDmufV3mlXDfa7Wag0Cv7xADgCUuOcJOeKBCs/s1600/12032257_10207395567677074_7697003809425269455_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjn_oVqMe-R3hh1fGj4bEqrGtEFbTZJU2Lt63Gh9J_GY3Ot4EgGO-rANvLs9_BfudHvGMBrWqy9PbcgD894gVZO1fZGpXJVGh7S1hkwS3PcDmufV3mlXDfa7Wag0Cv7xADgCUuOcJOeKBCs/s320/12032257_10207395567677074_7697003809425269455_n.jpg" width="276" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bello fuori, ancora meglio dentro.</td></tr>
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Le illustrazioni toccano alcuni aspetti della sicurezza in rete e della consapevolezza necessaria nell'usare internet limitandone rischi e trappole. Il diario è ovviamente indirizzato ai ragazzi, ma come sottolineiamo nel testo è un'occasione buona come un'altra per parlarne pure con genitori e adulti in genere, che non è detto siano ferrati. </div>
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Devo ammettere che dopo aver passato anni a scrivere e fare disegnini sui miei diari quando andavo a scuola, essere stato pagato per fare la stessa cosa ha un certo gusto di chiusura del cerchio. Poi averlo fatto con un amico talentuoso e poliedrico come Federico aggiunge quella nota di "Coppia di studenti che cazzeggia nell'ultima fila di banchi." che rende tutto ancora più divertente.</div>
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UPDATE: dato che me lo avete chiesto in diversi, in caso vi interessasse acquistare il diario<br />
<br />
A) grazie!<br />
B) non lo trovate in cartoleria perché è tra i diari a basso costo e personalizzati fatti apposta per il circuito delle scuole. Nel caso però moriste dalla voglia di prenderlo, se siete di Genova, lo potete acquistare presso VisGrafica, di cui vi ricordo il <a href="http://www.visgrafica.com/" target="_blank">sito</a>.<br />
C) Grazie di nuovo!</div>
</div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-11222647000483124312015-08-11T22:02:00.003+02:002015-08-11T22:02:39.881+02:00Le mie allucinazioni notturne escono dalle fottute pareti.<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Le mie allucinazioni notturne escono dalle fottute
pareti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Spesso di notte vedo cose che non esistono e sento
suoni senza origine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">L’immunosoppressore che assumo dal 2008 si chiama
Tacrolimus, come il nome di un mago sfigato in un romanzo fantasy di bassa categoria. Il nome commerciale è Advagraf, come il nome di un guerriero sfigato
compagno di sfighe di Tacrolimus. Insomma, se sapete disegnare e volete
alleggerire il post, vi ho dato uno spunto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Il Tacrolimus ha una lunga riga di effetti
collaterali (<a href="https://www.diagnosia.com/it/farmaco/advagraf-5-mg-capsule-rigide-rilascio-prolungato/effetto-collaterale" target="_blank">qua</a> ci sono tutti, mi pare). A volte mi lamento di quelli più fisici, tipo crampi, stanchezza o
fiacchezza. Ma ce ne sono alcuni di altro tipo, più neurologici o psicologici,
che a seconda del soggetto possono o meno farsi sentire, con intensità più o
meno serie. Una breve e incompleta lista di questi:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Difficoltà a dormire<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Sintomi di ansietà <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Confusione e disorientamento <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Sbalzi d’umore <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Incubi <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Allucinazioni <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Disturbi mentali<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Compromessa capacità di scrivere <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Depressione <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Faccio finta di non leggere “compromessa capacità di
scrivere” (per quanto possa essere un’ottima scusa per quando quello che scrivo
mi fa cacare) e mi soffermo sul dinamico duo “Incubi&Allucinazioni”, che se
pare un titolo di richiamo per l’ennesima raccolta di racconti perturbanti, è
un discreto accelerante per far cagliare coglioni e umore del sottoscritto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Per quel che mi riguarda le allucinazioni avvengono
durante la notte/sonno. Per ora. In letteratura medica questo tipo di
allucinazione viene studiato da parecchio ed è, nei casi meno complessi e/o
gravi, vista come quello che una volta veniva definito “sogno a occhi aperti” o anche "tiggiuro è entrato un angelo in camera da letto".
Insomma, non si tratterebbe di vere e proprie allucinazioni, quanto di sogni
che si fanno in quel momento in cui veglia e sonno si danno le ultime linguate
fugaci e palpatine fruganti prima di darsi il cambio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Se questi incubi avvengono mentre ci si addormenta
vengono chiamate allucinazioni psicopompe. Se avvengono durante il
risveglio sono ipnopompe.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">A me colgono le ipnopompe, spesso, volentieri e profonde.
Non tutte le notti, ma è raro che passi una settimana senza che qualche
ipnopompa mi colga alla sprovvista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Farei volentieri a cambio con altro tipo di pompe. La
mia mail è qua a fianco, in caso ci siano volontarie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Questo tipo di visioni me lo tiro dietro da qualche
anno. Il peggio è stato durante il post-trapianto vero e proprio (ne avevo
parlato <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2011/10/al-risveglio-ci-aspetta-sempre-la.html" target="_blank">qua</a>) ma al momento pensavo fosse dovuto all’operazione in sé, oltre al
mix di non ricordo quanti farmaci e anestetici di cui ero imbottito. Invece
pare che tra i trapiantati sia un effetto collaterale diffuso e duraturo nel
tempo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Per cui tocca conviverci.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Una cosa che mi ha stupito di queste visioni è quanto
siano intense e persistenti. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Ora, lo so, me ne rendo conto, magari siete convinti
che quella che io chiamo allucinazione o visione siano in realtà brutti sogni e che
io sia solo convinto di essere sveglio quando le vedo. Lo pensavo pure io.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Poi però, dato che mi sono rotto i coglioni di visioni
così improvvise e reali da farmi alzare dal letto di colpo col cuore a mille e andargli
incontro per scacciarle, ho rimuginato su una strategia per capire se davvero
sogno o son desto. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Per cui ora se durante la notte vedo un volto, o
svariati volti, senza lineamenti precisi ma dall’espressione infelice che si
muove sul muro, oppure una forma che si alza in spire dalla libreria, cerco di
calmare il respiro, la guardo e mi siedo sul letto. A volte mi alzo anche,
continuando a fissarla. Se, dopo essermi messo in posizione, il volto è ancora là che mi
fissa, allora mi dico che è normale. C’è davvero ma non esiste sul serio. È
solo un aspetto della mia nuova realtà di trapiantato. Poi fisso qualcosa di
vero, di solido e di materiale. Tipo le mie mani, che però non sembrano
appartenermi perché in questa atmosfera è un po’ tutto ad apparire in un altro
spazio. Poi torno sulla visione ed è ancora lì, o magari si è solo mossa di
poco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">E solo dopo una decina di secondi in cui sono sveglio,
cosciente e in piedi, e mi guardo intorno cercando qualcosa che mi sembri
davvero vero da poter usare come ancora del reale, allora è in quei momenti che
la visione sfuma. Il muro torna bianco, la libreria torna a essere la classica
libreria con una pila di libri in lettura e posso tornare a dormire.
Chiedendomi cosa vedrò una delle prossime notti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Come dicevo, non mi capita tutte le notti, per
fortuna. In qualche modo riesco a razionalizzare la cosa in quanto conseguenza
dei farmaci e conviverci, per quanto abbia ricadute facilmente intuibili sul
mio ciclo sonno-veglia e sul mio sentirmi riposato e rilassato. Però.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Premesso che <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">A) sono vivo più per culo che per altro e che<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">B) queste visioni sono ben poca cosa rispetto a chi
soffre di allucinazioni davvero gravi e invalidanti,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">cerco di non lamentarmi troppo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Però da qualche anno per me il concetto di realtà
unica e inamovibile è stato un po’ scalfito dagli accadimenti. C’è stato un
prima e un dopo. Ci sono crepe profonde nel modo in cui vedo le cose, e non
parlo solo di quelle immaginarie. Cerco di fare buon viso a un gioco che se non è
stato cattivo non è stato nemmeno dei migliori.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12.0pt;">Solo non vi stupite se il mio umore non è sempre straripante ilarità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
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<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="tab-stops: 202.95pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-39181230003557326842015-05-12T14:12:00.002+02:002015-05-12T14:12:32.012+02:00Vignette in discussione, o di quanto mi sia piaciuto Panel Discussions di Durwin Talon<div style="text-align: justify;">
Questo post è interessante solo se vi piacciono moltissimo i fumetti, se li volete fare o se volete capirli meglio. No, non sono consigli elaborati dal sottoscritto e nemmeno esempi del mio lavoro. Però ho letto un volume d’analisi che ho trovato ben fatto e pieno di spunti, si intitola Panel Discussions, edito dalla TwoMorrows Publishing.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikUo7NmqdKzpmZIAT7IgU-payNeZkHm9hipDxr-BZtshsWx7vJgALs_BRH9bWiQ7IKDBnkO1D6Zb29g6ed8fHW9SBU3xFQMQzuEK1P7i_IfH7Y3CNH7iL3YjeFDhNPJfO8PH_urAkmtHdT/s1600/Schermata+2015-05-12+alle+12.31.34.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikUo7NmqdKzpmZIAT7IgU-payNeZkHm9hipDxr-BZtshsWx7vJgALs_BRH9bWiQ7IKDBnkO1D6Zb29g6ed8fHW9SBU3xFQMQzuEK1P7i_IfH7Y3CNH7iL3YjeFDhNPJfO8PH_urAkmtHdT/s320/Schermata+2015-05-12+alle+12.31.34.png" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il curatore, Durwin Talon, ha avuto la buona idea di rendere la cosa molto pragmatica e circoscritta, ponendo domande tecniche su problematiche precise che vengono affrontate dai fumettisti nel loro creare vignette e tavole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È una raccolta di conversazioni con una riga di autori molto molto bravi e dallo stile diverso tra loro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tanto per darvi un’idea della qualità degli autori, ci trovate dentro tra gli altri Mike Mignola, Will Eisner, David Mazzucchelli, Walter Simonson, Mike Wieringo. Più o meno tutti autori che bazzicano il mondo dei supereroi, ma comunque con esperienze molto varie, dalla pittura a olio, all'illustrazione pubblicitaria, passando per le autoproduzioni, l'underground e lo storyboarding. Vi lascio in fondo al post la lista completa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUyEVGiYjtfqZgBGi0QEyrP7pLDexyK5M7LW5Brr8TFJiHuXE1Yv2Msc6DH1nCsYs8NB-vhgLQ2ShoQpVxvF1ueolCCUN6l-QhXun1FV1x8NP-hHlEYfuPgRvHLQJRtInHb9o_QcIhjwNq/s1600/Schermata+2015-05-12+alle+13.51.48.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUyEVGiYjtfqZgBGi0QEyrP7pLDexyK5M7LW5Brr8TFJiHuXE1Yv2Msc6DH1nCsYs8NB-vhgLQ2ShoQpVxvF1ueolCCUN6l-QhXun1FV1x8NP-hHlEYfuPgRvHLQJRtInHb9o_QcIhjwNq/s320/Schermata+2015-05-12+alle+13.51.48.png" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ogni capitoletto è dedicato a un singolo autore: Talon lo introduce brevemente, lo fa parlare di teoria del racconto a fumetti e poi si arriva alla ciccia, il vero bonus di questa pubblicazione: spiegare come mai l’autore ha ideato e disegnato una o più tavole in un certo modo. Con la tavola riprodotta e, in molti casi, con le fasi antecedenti: schizzi preparatori, layout, matite, chine e via così.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_hgeFR3SvDrZqUH_XOKmhwOvk-MXxNF2XMq1c36WC9YozMi5rw2_lvrjAgLpwE9qt4gzNTKcJWk1ic7yzUW3-PLHziEtPe97Tti9Z09GbdUxlFhW4Tw6edalEvzi1Ts5Jf3mDdWP9HvWu/s1600/Schermata+2015-05-12+alle+12.34.53.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_hgeFR3SvDrZqUH_XOKmhwOvk-MXxNF2XMq1c36WC9YozMi5rw2_lvrjAgLpwE9qt4gzNTKcJWk1ic7yzUW3-PLHziEtPe97Tti9Z09GbdUxlFhW4Tw6edalEvzi1Ts5Jf3mDdWP9HvWu/s200/Schermata+2015-05-12+alle+12.34.53.png" width="148" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Per cui potete guardare le tavole scelte da Mignola come esempio e capire come mai una vignetta molto piccola assume un valore molto grande all’interno della tavola. Non è solo quanto disegnato, ma il modo in cui è stato disegnato, quali colori sono stati usati, come il tutto è bilanciato con le altre vignette che formano la tavola. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Scoprite come mai autori come Eisner considerano tutto ciò che fa parte della tavola un segno essenziale al racconto: i baloon, le onomatopee, i font stessi dei dialoghi. Come ha deciso di manipolarli tutti, in maniera anche piccola, per far passare il ritmo, l’atmosfera e l’emozione che si è prefisso ideando le sue storie. E come mai decise di aprire le sue storie di Spirit con una splash-page.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Van Fleet approfondisce in che modo l’uso del colore non è semplice riempitivo degli spazi ma freccia all’arco di ogni fumettista che voglia sottolineare determinate emozioni o persino concetti. Talon infatti non si fissa su un solo aspetto del fare fumetti ma bene o male copre tutto quanto concerne la parte visuale del linguaggio. Quindi ogni tanto vi beccate anche mini-lezioni sulla teoria del colore, sull'equilibrio tra bianchi e neri o su come sia efficace l'inchiostrazione di Dick Giordano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E molto spazio lungo il volume viene dedicato al concetto di tavola e a quello che in italiano viene spesso definito “gabbia” o “griglia” delle vignette: c’è chi trova la rigidità della gabbia comoda, chi preferisce usarla solo come punto di partenza e altri che ne farebbero volentieri a meno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv6gczw5OP3TEvWQiF4OBXKCC0kk7uM9Ftg8f4L2YPs7HCxMwDJ-oVGjZTe4a0L6MmJ364C5diFmVPohqpYU5UVTvA08hm0gqc-PFiDX8Qtu1xI2WzxeYZEL1q02f_mC3hV87dym1wx5gm/s1600/Schermata+2015-05-12+alle+13.54.03.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiv6gczw5OP3TEvWQiF4OBXKCC0kk7uM9Ftg8f4L2YPs7HCxMwDJ-oVGjZTe4a0L6MmJ364C5diFmVPohqpYU5UVTvA08hm0gqc-PFiDX8Qtu1xI2WzxeYZEL1q02f_mC3hV87dym1wx5gm/s200/Schermata+2015-05-12+alle+13.54.03.png" width="154" /></a>Ora, se cercate un volume che parli di sceneggiatura, trama, narrativa e cose così, no, niente, volume sbagliato. Anche se per me è sempre molto interessante vedere la sceneggiatura scritta e la tavola finita, come capita nei capitoli dedicati a Randy Stradley e Wieringo, il punto di forza di Panel Discussions è proprio quello di focalizzarsi sul design dei fumetti. Il che credo possa essere solo un bene: io vivo nella convinzione che chi racconta per immagini, anche se è solo uno sceneggiatore, può solo giovarsi dallo studiare molto gli aspetti e le tecniche più puramente visive del fumetto (o del cinema). Alla peggio uno si trova in mano maggiori strumenti d'analisi per capire quello che legge e vede. Nella migliore delle ipotesi può riuscire a scrivere sceneggiature migliori e ridurre al minimo richieste impossibili per i disegnatori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Volendo trovargli un difetto: se le tavole fosse di maggiori dimensioni e la stampa un filo migliore, sarebbe meglio. Ma già così è tanta roba e molto utile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Comunque su google books trovate una sostanziosa anteprima, praticamente tutto il capitolo su Mignola, <a href="http://books.google.it/books?id=yVZ83qOSfrwC&printsec=frontcover&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false" target="_blank">qua</a>, e su Issu altre pagine da sfogliare, <a href="http://issuu.com/twomorrows/docs/paneldiscussionspreview/11" target="_blank">qua</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vi ho parlato di Panel Discussions, edito da TwoMorrows Publishing. </div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqKAMgXG7qu-6-AB_eRi9iiXvCmNCUbvFOwvBAaVhsX43a1BhBTfBmCl4ZImQ0vCyUmCqHAfs-mzfvnG-lOyk6iTqxSmjQAMSgrsS6Od6FooYcNWk_YlVP_507ltVg4NMcHVAqHd-BpO6x/s1600/paneld_LRG.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqKAMgXG7qu-6-AB_eRi9iiXvCmNCUbvFOwvBAaVhsX43a1BhBTfBmCl4ZImQ0vCyUmCqHAfs-mzfvnG-lOyk6iTqxSmjQAMSgrsS6Od6FooYcNWk_YlVP_507ltVg4NMcHVAqHd-BpO6x/s200/paneld_LRG.jpg" width="154" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli autori raccolti sono:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Mike Carlin</div>
<div style="text-align: justify;">
Randy Stradley</div>
<div style="text-align: justify;">
Mike Wieringo</div>
<div style="text-align: justify;">
Mark Schultz</div>
<div style="text-align: justify;">
Dick Giordano</div>
<div style="text-align: justify;">
Mike Mignola</div>
<div style="text-align: justify;">
Brian Stelfreeze</div>
<div style="text-align: justify;">
Scott Hampton</div>
<div style="text-align: justify;">
David Mazzucchelli</div>
<div style="text-align: justify;">
Chris Moeller</div>
<div style="text-align: justify;">
Walter Simonson</div>
<div style="text-align: justify;">
George Pratt</div>
<div style="text-align: justify;">
John Van Flett</div>
<div style="text-align: justify;">
Mark Chiarello</div>
<div style="text-align: justify;">
Will Eisner</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-81935388047551136012015-05-08T19:17:00.002+02:002015-05-08T19:17:39.716+02:00Triple Threat Watch - After Watch, o di come Max sia un tipo normale in un posto speciale<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i style="background-color: white; color: #194c52; font-family: 'Times New Roman'; font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px;">Triple Threat Watch: in cui vi parlo di tre film in qualche modo collegati tra loro. <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-vs-road.html" style="color: #4d469c; text-decoration: none;" target="_blank">Qua</a> trovate l'intro al TTW, e qua sotto la terza entrata, dedicata a Mad Max Beyond the Thunderdome, del 1986. <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-interceptor.html" style="color: #4d469c; text-decoration: none;" target="_blank">Qui</a> la prima e <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-road.html" style="color: #4d469c; text-decoration: none;" target="_blank">qui</a> la seconda e <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-beyond.html" target="_blank">qui</a> la terza.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Tre film entrano, uno solo ne
esce!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">E bene o male credo siamo
tutti d’accordo nel dire che a uscirne vincitore è il secondo, Road Warrior.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Però l’idea del Triple Threat
Watch non è tanto quella di decretare un vincitore, ma di rimuginare su film
che per un motivo o per l’altro hanno qualcosa di simile. Qui abbiamo lo stesso
protagonista che si muove nello stesso mondo. Con l’interessante aggiunta che
il mondo in cui si muove cambia intorno a lui, e non cambia mica poco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQDt5EpZhKYCuGBQzZTETqz7X-LLVKW_Jg8_j6kpQK5ZHfskeNKN27OglZFkPes6Q2sKlK5W-bUBdvz21TUm3_7RTipGj1XdrfgqQ7b0PphNPF5TmRTPgZavttF9Y_8YPFHYoCL1m9rsoY/s1600/mad_max2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQDt5EpZhKYCuGBQzZTETqz7X-LLVKW_Jg8_j6kpQK5ZHfskeNKN27OglZFkPes6Q2sKlK5W-bUBdvz21TUm3_7RTipGj1XdrfgqQ7b0PphNPF5TmRTPgZavttF9Y_8YPFHYoCL1m9rsoY/s320/mad_max2.png" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><o:p> </o:p></span><span style="font-size: 10pt;">Guardare i tre film uno via
l’altro l’ho trovato più interessante di quanto pensassi. Notare lo scarto in
avanti che George Mille ha cercato di dare a ogni pellicola penso possa
mostrare un approccio al racconto seriale che mi pare non sia molto battuto, in
special modo negli ultimi anni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Se ci si pensa le differenze
che abbiamo tra il primo e il secondo film sono così forti che potrebbero quasi
essere storie del tutto separate. Anzi, in un certo senso è così. A occhio
direi che il secondo film sia una storia che sta in piedi da sola, contenuto in
se stesso. Forte della sua trama ridotta all’osso che rientra nella lunga e
sfaccettata tradizione del:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><i>uno straniero arriva in una
città piena di gente onesta funestata da un gruppo di cattivi, e fa il culo ai
cattivi<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">si tratta di una storia in
cui tutto viene giocato su atmosfera, ambientazione, interpretazioni e capacità
del regista di rendere tutto interessante e affascinante. Anche togliendo
l’intro in flashback e il voice-over che ci fanno sapere il passato di Max, non
perdiamo un granché. Un po’ perché il film ci mostra molto bene come funzionano
le cose in questo mondo, un po’ perché è il comportamento di Max all’interno
della pellicola a farci sapere con chi abbiamo a che fare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><o:p><br /></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihxGegoYxnQItCXkMOY4VqK8G3IpM5kqNIMBgkmrX-iy4rLUiawb9bybjPv-bwRtIE_iQMQJT2rPFQQijEehTvym1Ebhoa9NHR4DYi3d8TuRIf97ftbAgXA_j2Imu75sKnug8YVqsVs_mp/s1600/Schermata+2015-05-03+alle+14.42.01.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihxGegoYxnQItCXkMOY4VqK8G3IpM5kqNIMBgkmrX-iy4rLUiawb9bybjPv-bwRtIE_iQMQJT2rPFQQijEehTvym1Ebhoa9NHR4DYi3d8TuRIf97ftbAgXA_j2Imu75sKnug8YVqsVs_mp/s320/Schermata+2015-05-03+alle+14.42.01.png" width="320" /></a><span style="font-size: 10.0pt;"><o:p> </o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><o:p><br /></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Certo, sapere che ha perso la
famiglia e come aggiungono qualcosa di tragico, ma come dice Pappagallo
“Abbiamo tutti perso qualcuno, non pensare di essere speciale.”. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">E in effetti Max non è un
personaggio particolarmente speciale. Non ha poteri, non ha capacità che lo
rendano diverso dagli altri, fatta eccezione per le qualità che ogni eroe deve
avere: non molla, è furbo, preparato. Ma, a parte l’orrendo mullet che gli
spunta nel terzo, è un uomo normale che si muove in un mondo assurdo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><o:p><br /></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WKLio_qZobA5YCwLzFNXAelYcnQ7yVTPexwkE_Zc8ekoSh6qvUg7PWIJW6lzcAaWL2teautBLYZ2-0kTktg2dwiu9d4z0X8GMSOP0d7joLJVnDPeQE21XwaP9KvoWSCSfmZtj81pXmGM/s1600/x3f.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4WKLio_qZobA5YCwLzFNXAelYcnQ7yVTPexwkE_Zc8ekoSh6qvUg7PWIJW6lzcAaWL2teautBLYZ2-0kTktg2dwiu9d4z0X8GMSOP0d7joLJVnDPeQE21XwaP9KvoWSCSfmZtj81pXmGM/s320/x3f.png" width="320" /></a><span style="font-size: 10.0pt;"><o:p> </o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><o:p><br /></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Che è l’altra cosa ad avermi
colpito nel rivedere i film. Pur non potendolo considerare un eroe, dato che
come ci ricorda lui è li solo per la benzina, Max rimane tra i personaggi più
“eroici” del film. Ma non tanto per coraggio o sprezzo del pericolo superiore
alla norma, quanto per l’assenza di certe caratteristiche nella non-società che
lo circonda. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Nel primo film gira le spalle
alla polizia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Nel secondo aiuta i villici
per la benzina prima, e poi perché non ha altra possibilità di sopravvivenza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Nel terzo, ok, aiuta dei
bambini, ma non bisogna essere eroi per trovare discutibile che dei bambini
vengano stuprati e mangiati. E forse non in questo ordine.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><o:p><br /></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Altra evoluzione evidente è
l’intrusione dell’umorismo a partire dalla seconda pellicola. Se nella prima
l’unica cosa che possa strappare una risata è l’aspetto grottesco di alcuni
personaggi e di alcune situazioni, che sfocia comunque più da un fastidio che
si prova guardando persone fare qualcosa che stride, nel secondo l’ironia è più
buffa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Pensate a quando il pilota
dell’autogiro è tenuto sotto minaccia dal cane di Max, o sempre il pilota cerca
di sedurre LaBella™ dei villici. Sono moneti brevi, ben calibrati, che non
scalfiscono mai la violenza di tutto ciò che accade. Al contrario del terzo
film, in cui l’umorismo non è più solo momento eccezionale tra un mare di
dolore e nichilismo, ma compagno dell’azione che porta la pellicola più vicina
a quel concetto di action moderno a la Commando.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Il che mi porta a notare come
nei primi due film non ci siano praticamente i tipici one-liner da eroe d’azione,
che scarseggiano pure nel terzo. E questo perché Max è, per lo meno in queste
tre pellicole, un giustizie vecchia scuola e non un action-figure che se gli
tiri la cordicella spara col bazooka come fosse un revolver.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10.0pt;">Insomma, per me è stata una
re-visione molto più fica di quanto m’aspettassi che mi ha solo fatto aumentare
allo stesso tempo la scimmia e la paura di vedere Fury Road.<o:p></o:p></span></div>
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<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-25950847265593152302015-05-07T18:00:00.002+02:002015-05-07T18:00:35.165+02:00Triple Threat Watch - Mad Max Beyond The Thunderdome, o del rischio di viaggiare su una strada PG-13<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i style="background-color: white; color: #194c52; font-family: 'Times New Roman'; font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px;">Triple Threat Watch: in cui vi parlo di tre film in qualche modo collegati tra loro. <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-vs-road.html" style="color: #4d469c; text-decoration: none;" target="_blank">Qua</a> trovate l'intro al TTW, e qua sotto la terza entrata, dedicata a Mad Max Beyond the Thunderdome, del 1986. <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-interceptor.html" target="_blank">Qui</a> la prima e <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-road.html" target="_blank">qui</a> la seconda. </i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Mad Max Beyond the Thunderdome
è un film strano, perché è fondamentalmente una commedia post-apocalittica per
tutta la famiglia. Messo vicino ai suoi due predecessori (e dal poco che ho
visto anche dal suo successore Fury Road) stride fortissimo per quanto riguarda
il tono e l’atmosfera generale. Però è comunque coerente con i suoi fratelli,
se pensiamo all’ambientazione, ai personaggi e alle regole che li governano.
Provo a spiegarmi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim09e6ynNH4rFNHBsDRVTglBARtJ_F6mtHsHiKSrVwWWKJCthjaTwtCuB-F2Az0iO3tuoVSSS9tgpy_G5Dc6TgYIrM5aDsNZaSJXBJh7rS3uZUzNoARdteqsMG3MnvhV2c1iLZn1cs0QRo/s1600/Mad_max_beyond_thunderdome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim09e6ynNH4rFNHBsDRVTglBARtJ_F6mtHsHiKSrVwWWKJCthjaTwtCuB-F2Az0iO3tuoVSSS9tgpy_G5Dc6TgYIrM5aDsNZaSJXBJh7rS3uZUzNoARdteqsMG3MnvhV2c1iLZn1cs0QRo/s320/Mad_max_beyond_thunderdome.jpg" width="212" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Ci sono di nuovo quegli
elementi che hanno reso grandi i due film precedenti e che accenno solo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Le scenografie sono efficaci e
nonostante siano limitate<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a pochi set ci
danno comunque un’idea di profondità e coerenza. Bartertown, la boom-town in
cui è ambientato metà film, è sporca, polverosa e sovrappopolata. Ne vediamo
poche parti ma non è difficile immaginarsi quelle che non vediamo, grazie
all’idea di Miller di farci vedere l’essenziale: le “miniere” di merda di
porco, il “palazzo” da cui regna con occhio feroce Auntie, il mercato in cui si
fanno e disfano le esistenze dei suoi cittadini e il Thunderdome. E il
Thunderdome, arena in cui due uomini entrano per diramare una disputa e da cui
solo uno ne esce vivo e, quindi, nel giusto si è accaparrato non soltanto il
titolo del film ma un posticino nel cuore di molti appassionati. Una
semi-cupola fatta solo di un’intelaiatura di acciaio ma che grazie all’occhio
di regista e montatori sembra più grande, minacciosa e cupa di quanto sia. Lo
scontro tra Max e Masterblaster a cui assistiamo sembra quasi uno degli
inseguimenti dei primi film: tirato, veloce, eccitante e, ovviamente, alla
morte.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu387cbUMYbfPR2Bu5CpLQPPdt8D6waU9Sb-9b55hHafsFefw9Q1_4HHJVOgp2gShomEtyfBvl-Ox30BDOVAhfuS9A3hqpS2KJPwbk0LI878GqiT_hY5FOjW_Q6bj2jszgqG3WuNyecclg/s1600/a69.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu387cbUMYbfPR2Bu5CpLQPPdt8D6waU9Sb-9b55hHafsFefw9Q1_4HHJVOgp2gShomEtyfBvl-Ox30BDOVAhfuS9A3hqpS2KJPwbk0LI878GqiT_hY5FOjW_Q6bj2jszgqG3WuNyecclg/s320/a69.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">I costumi, come sempre,
impressionano per come riescano a colpire lo spettatore e rendere distinti e
riconoscibili i personaggi. Il MasterBlaster è un gigante di carne, cuoio,
borchie e violenza, roba che non mi stupirei se avesse dato un paio di idee ai
creatori di Silent Hill nella creazione di Piramid Head (ma qua la sparo
proprio a cazzo, sia chiaro). IronBar, il braccio destro di Auntie, grazie a
una semplice testa di manichino e una parrucca risulta inquietante e ridicolo
allo stesso tempo, più grande della sua minuta altezza e comunque giusto come
capo delle guardie, una riga di amazzoni guerriere già alte di loro a
prescindere dalla creste punk e dalle corazze da giocatori di football. Il
pilota dell’aereo sembra uscito da un fumetto di Moebius (e per quanto non sia
sicuro che i tempi collimino, la sua mise è troppo simile a quella del
Cacciatore per non far venire il dubbio su chi ha influito chi), accompagnato
da suo figlio, una copia in miniatura che risulta davvero minacciosa quando è
armato del moschetto troppo lungo per lui. Persino al ragazzino che oggi
definiremo qualcuno definirebbe emo (e lo farebbe per scarsezza di lessico e
cattiva comprensione dei contesti) che passa il tempo a far parlare una bambola
di Bugs Bunny basta apparire in scena un paio di volte per incasellarsi alla
perfezione in queste lande desolate e assurde.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxMetpJN7MoYbsafw43BzK2zp36v3uoOqxpYAnr0jhPqlQNI9ilMuIm0U4ZDfPFX8NnUFEHvqWvMm-AUOVCjTzDGiwraxKk1lwnR2SbIRsPuz5RoDwk-lebnBWrx9KOZ1eYhIva-MUvS2N/s1600/MadMaxArchibald.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxMetpJN7MoYbsafw43BzK2zp36v3uoOqxpYAnr0jhPqlQNI9ilMuIm0U4ZDfPFX8NnUFEHvqWvMm-AUOVCjTzDGiwraxKk1lwnR2SbIRsPuz5RoDwk-lebnBWrx9KOZ1eYhIva-MUvS2N/s320/MadMaxArchibald.jpg" width="210" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">E i mezzi di trasporto perdono
qualsiasi pretesa di realismo, sciolti dalla riconoscibilità dei modelli di
partenza, per dare sfogo ai preparatori di auto di creare tutto ciò o quasi gli
passa per la testa. Davvero roba che o la vedete o non ho modo di farvi capire
quanto sia fica, senza senso ma comunque risulti giusta col film in cui
rombano.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Tutti aspetti che io trovo
ottimi e che continuano a colpire a segno anche a distanza di anni. Però se
queste sono comunque variazioni su quanto visto prima, a rendere il film
un’anomalia rispetto ai precedenti sono il tono e l’attitudine della pellicola.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieY1T6tinU4k5j0tkXYktOIX_R25K_E6RA586Zet6LUppJo7bWofcG7sZVrZV34OLMyTLl9zQiPl54Zvp8zT6v4toa-bOaaoS8RJBhUlFLCKPQyQbiFOeBSPgdYUN8eAb54rqccivEti5C/s1600/Schermata+2015-05-03+alle+15.04.00.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieY1T6tinU4k5j0tkXYktOIX_R25K_E6RA586Zet6LUppJo7bWofcG7sZVrZV34OLMyTLl9zQiPl54Zvp8zT6v4toa-bOaaoS8RJBhUlFLCKPQyQbiFOeBSPgdYUN8eAb54rqccivEti5C/s320/Schermata+2015-05-03+alle+15.04.00.png" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Più su dicevo commedia per
tutta la famiglia, e non è un’esagerazione. Rivedendo i film in sequenza salta
all’occhio come la violenza sia stata ammorbidita mentre sia stato sottolineato
l’umorismo. Quando Max arriva a Bartertown, per entrarvi deve consegnare le
armi. Lo fa, ma lo fa tirando fuori un numero davvero ridicolo di armi da sotto
i suoi vestiti, sotto gli occhi incuriositi degli astanti. Quando viene
minacciato da una guardia che rotea le sue lame, Max spara facendogli saltare il
ciuffo, quando Indiana uccide senza pensarci due volte. Che c’entra, Indiana?
La scena è evidentemente ricalcata su quella più famosa di Indiana Jones, ma
l’assenza di uccisione dichiara gli intenti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Quando Max si scontra per la
prima volta con IronBar il tutto sembra uno sparring, e persino quando siamo
nel Thunderdome e Max combatte per la propria vita, tra faccette buffe e
sbuffate siamo lontani dalla ferocia di un Toecutter o un Wez. Quando
Masterblaster viene ucciso, a ucciderlo sono i cattivi del film, e la scena è
più patetica che tragica, una bella differenza rispetto alle uccisioni quasi
sottotono viste nelle altre pellicole.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDmA3GBra5YJ6F7i68K9BdtxzZsSeuhpgLLVZ9IghdMTZaq1s8L_8MrzDXcIoWJv0ePrqDdFu3ist6b-wL61hxVvAVsApAXzMsMe6RnvcEfhJfc9O_Ob3mXQd98zw9opCEOdxufZcQ_syo/s1600/Schermata+2015-05-03+alle+14.56.48.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDmA3GBra5YJ6F7i68K9BdtxzZsSeuhpgLLVZ9IghdMTZaq1s8L_8MrzDXcIoWJv0ePrqDdFu3ist6b-wL61hxVvAVsApAXzMsMe6RnvcEfhJfc9O_Ob3mXQd98zw9opCEOdxufZcQ_syo/s320/Schermata+2015-05-03+alle+14.56.48.png" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">E a proposito del Thunderdome:
mi ero del tutto dimenticato del MC, il presentatore, l’imbonitore del mercato,
quel Dr. Deelgood che introduce i due uomini nel ‘dome esattamente come si
farebbe per due pugili, o due wrestler, e poi affabula la folla quando Max è
costretto a giocare alla ruota della fortuna, per scoprire quale fato gli
spetta dopo che Auntie lo accusa di non aver rispettato i patti. Ci sono
persino le vallette che mostrano il funzionamento della ruota. Queste
osservazioni solo per sottolineare che quando Max viene bandito da Bartertown e
arriva dove ci sono i bambini, la cesura rispetto a prima c’è, ma è molto meno
improvvisa di quanto ricordassi. Non dico che la cosa funzioni in maniera
eccellente, ma non è come se passassimo all’improvviso dallo stupro della
coppia del primo all’oasi coi bambini perduti, ecco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Da qui in poi il senso di
avventura per famiglie piglia accelerazione e le cose vanno come devono andare.
Si tratta di un pigiare sul divertimento più scanzonato che sale di giri in
maniera veloce ma senza strattoni, e che viene ben dichiarato e reso evidente
nell’ultima sequenza, in cui finalmente arriva quello che un po’ tutti ci si
aspetta da un film di Mad Max: l’inseguimento. Pure qua, inutile ripetere
quanto sia fico, ben fatto, per una volta senza le maledette accelerazioni di
frame e ancora oggi regga benissimo botta. E pure qua si vede bene come “meno
violenza più commedia” sia stato il mantra della produzione. <o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK9YjMgTBF4Uo5zPZWdlTEJ5IUi-Ej7mfrP3Iqfw6dmME-Co4Yly3FU7gDnlgvXu5UWGQhqYk2TsA4_ewWq6By6IVDY864Pf2aWo0c5DG82QjHauXCi2ICb9aZJ1xo9n5NNLESoRU8lZca/s1600/Schermata+2015-05-03+alle+14.35.05.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK9YjMgTBF4Uo5zPZWdlTEJ5IUi-Ej7mfrP3Iqfw6dmME-Co4Yly3FU7gDnlgvXu5UWGQhqYk2TsA4_ewWq6By6IVDY864Pf2aWo0c5DG82QjHauXCi2ICb9aZJ1xo9n5NNLESoRU8lZca/s320/Schermata+2015-05-03+alle+14.35.05.png" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Nessun buono muore, al massimo
un ferito. I cattivi muoiono, ma tutto sommato non in maniera brutale. E
Ironbar, che lungo tutta la pellicola è vittima di gente che lo mena in maniera
più o meno buffa, qua diventa un Buster Keaton post-apocalittico e vende cara
la pelle grazie a prodezze ginniche saltando da un auto all’altra. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Insomma, non c’avevo mai fatto
caso, forse distratto dall’osceno mullet che Max porta per tutta la prima parte
del film, ma Beyond the Thunderdome è sostanzialmente The Goonies dopo
l’olocausto nucleare. Che di per se non è un problema ma paragonato agli altri
due, ecco, non ne esce proprio fortissimo. Ci sarebbe da temere per il quarto,
ma se questo Beyond era targato PG-13 (se non masticate sigle sul rating
censorio, significa “per bambini accompagnati”) mentre il prossimo Fury Road
sarà un bel R come i primi due (ovvero, niente bambini in sala).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmeqMm6qhLcqhmNXy5e3qMb3y5CouFP3QyrXwlSMK-FeFUmjZbyt_veIhErgpYmWkuZmW_pyBssCCKwAYeYqa8R_wVMKDWWIY1keToLx3zq3uqfy-Qqf3tUBb1GwJDoC6tr2jc9MhqbrSE/s1600/mad-super-special-no-56-cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmeqMm6qhLcqhmNXy5e3qMb3y5CouFP3QyrXwlSMK-FeFUmjZbyt_veIhErgpYmWkuZmW_pyBssCCKwAYeYqa8R_wVMKDWWIY1keToLx3zq3uqfy-Qqf3tUBb1GwJDoC6tr2jc9MhqbrSE/s320/mad-super-special-no-56-cover.jpg" width="247" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Anche oggi vi lascio con un
commento musicale che ha senso ma anche no, vi basta vedere il video per capire
perché. E al di là del video, il pezzo è un pezzone. E domani il post-watch, per tirare le somme e dire cose che mi sono dimenticato di dire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/FWOsbGP5Ox4" width="420"></iframe></span></span></div>
Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-331640705390588581.post-16180875420561698332015-05-06T16:22:00.000+02:002015-05-06T16:22:04.194+02:00Triple Threat Watch: Mad Max - Road Warrior, o delle origini di Ken Shiro, più o meno<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i style="background-color: white; color: #194c52; font-family: 'Times New Roman'; font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px;">Triple Threat Watch: in cui vi parlo di tre film in qualche modo collegati tra loro. <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-vs-road.html" style="color: #4d469c; text-decoration: none;" target="_blank">Qua</a> trovate l'intro al TTW, e qua sotto la seconda entrata, dedicata a Mad Max del 1981. <a href="http://baphomouse.blogspot.it/2015/05/triple-threat-watch-mad-max-interceptor.html" target="_blank">Qua</a> invece la prima parte.</i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Guardando Mad Max: Road Warrior
mi ha colpito da come il regista, George Miller, sia riuscito a fare
un film molto diverso dalla prima pellicola pur mantenendone intatto lo spirito
e anzi irrobustendone il mito senza andare ad appesantirlo. Azzardo un
paragone: per certi versi c’è la differenza che troviamo tra l’Alien di Ridley
Scott e l’Aliens di James Cameron. Si tratta sempre di xenomorfi, ma il secondo
film è più grande, più chiassoso e più cool.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5I1wwCAIFEGNIx37_zmQqbhTo3M8CKOEcyy5e859GjkSdVdIeoTN6TY80jaj3fSWuTL880eigcrW8zVcwmNZF1YJaarbzIo6Ro1NAGoBXImpkI4WGEUuDCY1YVsX3eBJf2vQcvRmfPU2q/s1600/mad_max_two_the_road_warrior.jpg" imageanchor="1" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5I1wwCAIFEGNIx37_zmQqbhTo3M8CKOEcyy5e859GjkSdVdIeoTN6TY80jaj3fSWuTL880eigcrW8zVcwmNZF1YJaarbzIo6Ro1NAGoBXImpkI4WGEUuDCY1YVsX3eBJf2vQcvRmfPU2q/s1600/mad_max_two_the_road_warrior.jpg" height="320" width="207" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Gran parte del merito lo si
deve a scenografi, costumisti e maghi della modificazione dei mezzi. Così come
nel primo film, non sono certo la trama o la sceneggiatura, entrambe risicate ed essenziali, a
renderla una storia affascinante. Se a distanza di 30 anni ne parliamo ancora,
lo dobbiamo alla capacità di Miller di mettere in scena immagini forti, e non
mi riferisco solo alla violenza di certe morti o alla perizia degli
inseguimenti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Di nuovo ce l’ho con
l’efficacia con cui i personaggi sono resi caratteristici, curiosi e,
incredibilmente, credibili in questo mondo senza più regole civili. Tra tutti
giganteggia senza dubbio Lord Humungus, colosso dal fisico da bodybuilder, poco
vestito con perizoma in cuoio e borchie, dal volto sempre celato da una
maschera da hockey tra i cui fori intravediamo cicatrici. Di lui sappiamo poco
o nulla. E’ a capo di una gang di criminali folli e, per quanto ferino e
violento, sembra abbia un suo codice d’onore: quando decide di conquistare
un’oasi in cui si trova una pompa di petrolio, da la possibilità ai suoi
abitanti di scappare senza decimarli. A giudicare dal suo revolver e pochi
dettagli come una medaglia e una foto, potrebbe essere un militare che la
guerra e l’apocalisse hanno reso folle, o solo disperato nel trovare un ordine a cui votarsi. Ma sono cose che lo
spettatore può solo desumere, non ci sono pippotti, flashback o infodump di sorta.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyJ5ba1wszKqdfMl6Wns_rVaAT4wcBcvl7QVQ6E0TGJ_-doAAJ0VcYIWpMyGDrrgUDkgrzkd8WbqF8mLhN_vt5DCiuvZbgvrq-coeIj6kb3ncO2RZJ2-u52e9FfLAPBKcWz-GoRfsgi0yu/s1600/Schermata+2015-04-29+alle+21.41.59.png" imageanchor="1" style="font-family: 'Times New Roman'; font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyJ5ba1wszKqdfMl6Wns_rVaAT4wcBcvl7QVQ6E0TGJ_-doAAJ0VcYIWpMyGDrrgUDkgrzkd8WbqF8mLhN_vt5DCiuvZbgvrq-coeIj6kb3ncO2RZJ2-u52e9FfLAPBKcWz-GoRfsgi0yu/s1600/Schermata+2015-04-29+alle+21.41.59.png" height="200" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Come il vero rapporto che corre
tra Humungus e Wez, il suo secondo in campo, il suo “dog of war” che ha preso
in antipatia personale Max. Wez, con la sua cresta punk, la balestra da polso e
la corazza da football non perde tempo con ultimatum e proposte, tanto meno
quando gli ammazzano il compagno di viaggio, biondino ed efebico, per certi
versi una versione rinnovata del Bubba del primo film. E se nel primo Mad Max l’eventuale omosessualità della gang veniva solo suggerita, qua gli accenni
sono allo stesso tempo sottolineati ma non esplicitati. Non solo Wez e il
biondino sembrano una coppia, ma Humungus ha dato nomi precisi ai suoi uomini,
tra la divisione “Gayboy berserkers” e quella “Smegma Crazies”. Certo, il tono
del film è corroborato da una sottile ironia e umorismo, ma tra immaginario da
biker inguainato in cuoio e borchie e il rapporto d’odio amore tra i loro
membri, credo che il sottotesto sia voluto e cercato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">L’equilibrio tra sottile
umorismo e la ferocia della violenza inscenata viene giostrato molto bene lungo
tutta la pellicola. Per quanto esplicita, cruda e abbondante mi pare che la
violenza non passi mai dalla parte del “così esagerata da essere divertente e
innocua” ma mantenga sempre bene la sua valenza di cosa disturbante, fastidiosa
e sbagliata. In questo i momenti divertenti sono ben dosati, in buona parte
sulle spalle del comic relief della pellicola, quel pilota dell'autogiro che
tenta di derubare Max all’inizio del film, scoprendo subito di avere avuto una
cattiva idea. Ennesimo personaggio, per altro, che grazie a un costume
azzeccato, un mezzo di locomozione ridicolo e una dentatura apocalittica,
rimane ben definito, nonostante di lui non si sappia nemmeno il nome ne,
tantomeno, il passato. In questo aiuta la mimica e recitazione del suo
interprete, mai davvero comica o buffa ma sempre quel tanto fuori sincrono
rispetto al dramma cui assiste da aggiungere un tocco di ridicolo al grottesco
che lo circonda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Le interpretazioni sono
un'altra freccia all’arco di Miller, che capisce bene di non avere in mano un
dramma esistenzialista ma un film d’azione i cui personaggi non vanno per il sottile nemmeno quando dichiarano le loro azioni. Lord Humungus che, armato di
microfono, si presenta agli abitanti dell’oasi con fare enfatico cercando di
essere un uomo ragionevole, come un politico a un comizio, oppure Wes che
soffia e sbraita come un animale sono i nipoti degenerati del Toecutter del
primo film. Per contralto abbiamo Max, sempre dimesso, sottotono, quasi spento,
ingrigito e impolverato da anni passati sulla strada in cerca di benzina e poco
altro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Se nel primo film Max è solo un
vigilante, nel secondo non è neppure più questo. È un uomo solo, senza niente,
in cerca di niente. Quando incappa nell’oasi è interessato solo alla benzina,
ed è quello che chiede come pagamento per aiutarne gli abitanti. Se combatte
prima con Wez e poi con tutta la gang di Humungus, è come mercenario. E quando verso la fine del film si unisce ai villici, lo fa solo perché non ha altra
possibilità di sopravvivere. Nonostante i momenti leggeri del film, il Max di
Road Warrior è forse ancora più cinico, disilluso e senza speranza del primo. Si ha l'impressione che a muoverlo non siano ne il senso di giustizia e neppure più quello di vendetta ma solo la sopravvivenza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Ma possiamo parlare di Road
Warrior senza parlare di auto, inseguimenti e azione? Come nel primo, si tratta
di elementi che ancora reggono benissimo il passare del tempo e che, di nuovo,
hanno la loro ragione d’essere come momenti per portare avanti la storia e
farci capire meglio chi siano davvero i personaggi, non solo sboronate per gli
stuntmen, che comunque si meritano ogni plauso, o un vezzo di Miller. In un ambiente in cui o guidi o muori e in cui la benzina equivale alla vita, avere cilindri e saperli usare equivale ad avere la spada e saperla calare nel modo giusto. E come
nel primo abbiamo di nuovo quelle cacchio di accelerazioni dei frame che
rovinano un po’ il tutto. Una scelta che davvero fatico a capire ma è solo
qualche secondo in una novantina di minuti tiratissimi, in cui il ritmo
funziona a mio avviso meglio rispetto al film del ’79, lasciando poco spazio
per respirare, e quando si respira lo si fa sempre chiedendosi cosa sta per
capitare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">I mezzi, così come i costumi,
sono poi il fiore all’occhiello della pellicola: auto e moto modificate in ogni
modo per affrontare i rigori del deserto e degli scontri. Mezzi che per quanto
risultino sopra le righe danno comunque l’idea di essere letali e coerenti con
la follia del tempo in cui vivono i loro piloti, sempre a un passo dal rimanere
senza benzina e quindi senza vita. Una coerenza estetica che ha lasciato, come
dicevo, il segno e ha colpito creativi di tutto il globo e di vari ambiti.
Tralasciando la miriade di film che si sono ispirati a Mad Max, e senza
approfondire quanto i creatori di Ken Shiro abbiano preso dai cattivi di Max
per il loro esperto di arti marziali, mi piace ricordare l’influenza che Miller
ha avuto nel mondo del wrestling.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 10.0pt; line-height: 107%;">Magari li conoscete come Legion
of Doom, magari li conoscete come Road Warriors, oppure con i loro nomi singoli
di Hawk e Animal. Fatto sta che non hanno mai nascosto dove hanno trovato
ispirazione per la loro gimmick, a partire dal nome scelto, e sono diventati
uno dei tag team più blasonati di sempre nel wrestling. Vi lascio, come bonus
musicale, con il loro theme (se ve lo state chiedendo, si, i wrestler hanno la
sigla, quando entrano sul ring), e vi aspetto domani col terzo post per il
nostro Triple Threat Watch. Riuscirà Max a superare il suo nemico più feroce,
il PG-13?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p style="font-size: 13.3333330154419px; line-height: 14.2666664123535px;"><span style="font-family: Times New Roman;"><iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/UNCChG2RbDY" width="420"></iframe></span></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><br /></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><br /></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Times New Roman;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Bapho aka Davide Costahttp://www.blogger.com/profile/09455994536723183095noreply@blogger.com0