martedì 11 agosto 2015

Le mie allucinazioni notturne escono dalle fottute pareti.

Le mie allucinazioni notturne escono dalle fottute pareti.

Spesso di notte vedo cose che non esistono e sento suoni senza origine.

L’immunosoppressore che assumo dal 2008 si chiama Tacrolimus, come il nome di un mago sfigato in un romanzo fantasy di bassa categoria. Il nome commerciale è Advagraf, come il nome di un guerriero sfigato compagno di sfighe di Tacrolimus. Insomma, se sapete disegnare e volete alleggerire il post, vi ho dato uno spunto.

Il Tacrolimus ha una lunga riga di effetti collaterali (qua ci sono tutti, mi pare). A volte mi lamento di quelli più fisici, tipo crampi, stanchezza o fiacchezza. Ma ce ne sono alcuni di altro tipo, più neurologici o psicologici, che a seconda del soggetto possono o meno farsi sentire, con intensità più o meno serie. Una breve e incompleta lista di questi:

Difficoltà a dormire
Sintomi di ansietà
Confusione e disorientamento
Sbalzi d’umore
Incubi
Allucinazioni
Disturbi mentali
Compromessa capacità di scrivere
Depressione

Faccio finta di non leggere “compromessa capacità di scrivere” (per quanto possa essere un’ottima scusa per quando quello che scrivo mi fa cacare) e mi soffermo sul dinamico duo “Incubi&Allucinazioni”, che se pare un titolo di richiamo per l’ennesima raccolta di racconti perturbanti, è un discreto accelerante per far cagliare coglioni e umore del sottoscritto.

Per quel che mi riguarda le allucinazioni avvengono durante la notte/sonno. Per ora. In letteratura medica questo tipo di allucinazione viene studiato da parecchio ed è, nei casi meno complessi e/o gravi, vista come quello che una volta veniva definito “sogno a occhi aperti” o anche "tiggiuro è entrato un angelo in camera da letto". Insomma, non si tratterebbe di vere e proprie allucinazioni, quanto di sogni che si fanno in quel momento in cui veglia e sonno si danno le ultime linguate fugaci e palpatine fruganti prima di darsi il cambio.

Se questi incubi avvengono mentre ci si addormenta vengono chiamate allucinazioni psicopompe. Se avvengono durante il risveglio sono ipnopompe.

A me colgono le ipnopompe, spesso, volentieri e profonde. Non tutte le notti, ma è raro che passi una settimana senza che qualche ipnopompa mi colga alla sprovvista.

Farei volentieri a cambio con altro tipo di pompe. La mia mail è qua a fianco, in caso ci siano volontarie.

Questo tipo di visioni me lo tiro dietro da qualche anno. Il peggio è stato durante il post-trapianto vero e proprio (ne avevo parlato qua) ma al momento pensavo fosse dovuto all’operazione in sé, oltre al mix di non ricordo quanti farmaci e anestetici di cui ero imbottito. Invece pare che tra i trapiantati sia un effetto collaterale diffuso e duraturo nel tempo.

Per cui tocca conviverci.

Una cosa che mi ha stupito di queste visioni è quanto siano intense e persistenti.

Ora, lo so, me ne rendo conto, magari siete convinti che quella che io chiamo allucinazione o visione siano in realtà brutti sogni e che io sia solo convinto di essere sveglio quando le vedo. Lo pensavo pure io.

Poi però, dato che mi sono rotto i coglioni di visioni così improvvise e reali da farmi alzare dal letto di colpo col cuore a mille e andargli incontro per scacciarle, ho rimuginato su una strategia per capire se davvero sogno o son desto.

Per cui ora se durante la notte vedo un volto, o svariati volti, senza lineamenti precisi ma dall’espressione infelice che si muove sul muro, oppure una forma che si alza in spire dalla libreria, cerco di calmare il respiro, la guardo e mi siedo sul letto. A volte mi alzo anche, continuando a fissarla. Se, dopo essermi messo in posizione, il volto è ancora là che mi fissa, allora mi dico che è normale. C’è davvero ma non esiste sul serio. È solo un aspetto della mia nuova realtà di trapiantato. Poi fisso qualcosa di vero, di solido e di materiale. Tipo le mie mani, che però non sembrano appartenermi perché in questa atmosfera è un po’ tutto ad apparire in un altro spazio. Poi torno sulla visione ed è ancora lì, o magari si è solo mossa di poco.

E solo dopo una decina di secondi in cui sono sveglio, cosciente e in piedi, e mi guardo intorno cercando qualcosa che mi sembri davvero vero da poter usare come ancora del reale, allora è in quei momenti che la visione sfuma. Il muro torna bianco, la libreria torna a essere la classica libreria con una pila di libri in lettura e posso tornare a dormire. Chiedendomi cosa vedrò una delle prossime notti.

Come dicevo, non mi capita tutte le notti, per fortuna. In qualche modo riesco a razionalizzare la cosa in quanto conseguenza dei farmaci e conviverci, per quanto abbia ricadute facilmente intuibili sul mio ciclo sonno-veglia e sul mio sentirmi riposato e rilassato. Però.

Premesso che

A) sono vivo più per culo che per altro e che
B) queste visioni sono ben poca cosa rispetto a chi soffre di allucinazioni davvero gravi e invalidanti,

cerco di non lamentarmi troppo.

Però da qualche anno per me il concetto di realtà unica e inamovibile è stato un po’ scalfito dagli accadimenti. C’è stato un prima e un dopo. Ci sono crepe profonde nel modo in cui vedo le cose, e non parlo solo di quelle immaginarie. Cerco di fare buon viso a un gioco che se non è stato cattivo non è stato nemmeno dei migliori.

Solo non vi stupite se il mio umore non è sempre straripante ilarità.




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