martedì 24 febbraio 2009

Il Sistema Riproduttivo di John Sladek

E no, non parlo del pacco delle meraviglie di un autore ben poco conosciuto qui Italia ma del romanzo sci-fi del 1968 Il Sistema Riproduttivo, lettura consigliata caldamente se vi piace la fantascienza venata (molto venata, diciamo pure grosse e poderose vene varicose) di umorismo.


Il romanzo parte con il consiglio di amministrazione di una fabbrica di bambole parlanti a molla che versa in cattive acque e tenta l'ultima carta: farsi dare un sacco di soldi dal governo USA in finanziamenti per la ricerca con un progetto che faccia gola ai militari. L'idea viene buttata li tanto per fare: un sistema automatizzato che sappia riprodurre se stesso senza aiuto esterno. Chissene frega se è fattibile, noi ci proviamo. Il mondo non sarà più lo stesso.

In un romanzo normale si assisterebbe alla strenua lotta dell'uomo contro la macchina per la supremazia della catena alimentare e il ruolo di Re del mondo, tematica arcinota grazie a Terminator e Matrix, con eroi che si lanciano in atti di sacrificio estremo, esplosioni e colpi di scena a spron battuto.

Per fortuna John Sladek doveva avere un po' in uggia la classica sci-fi dell'epoca e rende l'intero racconto una cavalcata sfrenata che galoppa da un registro all'altro, passando dalla pura commedia slapstick all'assurdo, saltando tra il grottesco e il picaresco senza perdere comunque l'occasione di infilare qua e la qualche riflessione sul rapporto tra creato e creatore, coincidenza e destino. E il tutto sostenuto da esplosioni, colpi di scena ed eroi che si lanciano in atti di sacrificio estremo. Oltre a una pletora di imbecilli di genia varia.

Da padroni la fanno bene o male tutti i personaggi, che si tratti dei protagonisti, di meteore di passaggio o di alcune comparse che tornano in vari punti dando una coerenza e un senso di realtà al tutto estremamente godibile.

Non siamo ai livelli delle risate da crampi addominali di autori come Douglas Adams o Philip J. Farmer ma Sladek è una delle scoperte recenti migliori che mi sia capitata, merito dell'edizione Urania dimenticata provvidenzialmente da qualcuno in una sala d'attesa. Ho visto che in rete lo trovate anche in una vecchia edizione che non costa una cippa su IBS.it, caso mai si tratti di uno dei volumi di Urania Collezione che hanno raggiunto prezzi onestamente idioti. Consigliatissimo.

3 commenti:

Francesco De Paolis ha detto...

Sembra interessante, potrei farci un pensierino...

Comunque, è di qualche anno fa la notizia di una stampante tridimensionale, capace di riprodurre oggetti, e quindi de facto anche sé stessa!

http://www.sdamy.com/stampante-3d-fai-da-te-e-accessibile-498.html

Bapho aka Davide Costa ha detto...

Figa la stampante, immagino il numero esagerato di tette che saranno state riprodotte...

Mario De Roma ha detto...

ovviamente la stampante non può riprodurre sè stessa perchè non può produrre oggetti funzionali e funzionanti, ma solo dei mockup e dei modellini in un materiale troppo debole per avere delle caratteristiche meccaniche degne di nota.

Però simpatiche le batterie.
Di solito le stampanti 3d si basavano su delle frese, questo è un po' meglio.