venerdì 10 maggio 2013

C.L.A.W. - Braccio di ferro femminile, in costume.




Alcune donne si creano un alter-ego sopra le righe, con tanto di nome altisonante e costume in sintonia, e si sfidano a braccio di ferro di fronte a un pubblico pagante. Perché con la giusta attitudine, qualsiasi sfida può diventare uno spettacolo divertente.


Ne nasce CLAW: Collective of Lady  Arm Wrestlers, il collettivo delle signore che fanno braccio di ferro. Recuperano lo spirito da circo e da fiera itinerante di paese, sia nelle dinamiche che nell'estetica. Influenze che sono parte integrante della cultura pop americana, in alcuni casi in maniera eclatante come nel roller derby o nel wrestling professionale.

Ed è da quest'ultimo che arriva l'influenza maggiore. Ogni atleta interpreta un personaggio ben definito, quasi sempre sopra le righe, che sia divertente per il pubblico ma soprattutto per chi lo interpreta. Nascono così lottatrici come Pane Fonda, Ze Dirty Butcher, Sistah Slammer ed altre che si sfidano tra di loro per la cintura di campionessa. Il tutto sotto lo sguardo del pubblico in visibilio.

Perché la cosa piace, tanto che dopo la fondazione della prima lega ne nascono nel tempo altre in varie parti degli USA. Le fondatrici si sono prefissate qualche semplice obiettivo: promuovere il braccio di ferro femminile come modo per acquisire sicurezza, divertirsi e raccogliere fondi per organizzazioni no-profit. 


Obiettivi che mi pare vengano raggiunti. Leggendo e ascoltando qualche intervista, diverse atlete dicono di essersi accostate a CLAW proprio per combattere la timidezza o l'insicurezza e di aver trovato in questo strano spettacolo, che le costringe ad essere sul palco, una maggiore fiducia in se stesse. Sia per quello che accade sul palco, ma anche perché in questo modo vengono a conoscere spiriti più o meno affini ed entrano a fare parte di una comunità piccola e affiata. Senza dimenticare che, con buona pace dei cinici, riuscire a raccogliere soldi e/o far conoscere piccole realtà no-profit deve essere una bella soddisfazione.

Che il tutto avvenga grazie alla creazione di alter-ego sopra le righe, in uno strano miscuglio di stand-up comedy, lucha libre e improvvisazione teatrale, poco importa. Per quanto strana, una passione ci aiuta a resistere. 

C'è in lavorazione un documentario che dovrebbe uscire quest'anno. Qua il sito del documentario, con alcune belle foto, mentre qua il sito ufficiale di CLAW.