sabato 22 maggio 2010

Il Vangelo secondo Biff di Christopher Moore

Quando Maria Maddalena si sposa con un coglione, Gesù e il suo migliore amico Biff decidono di partire alla ricerca dei Re Magi.

Da qui in poi incontreranno maghi, demoni, concubine cinesi, yogi, monaci tibetani ed elefanti che fanno yoga. Impareranno le arti marziali, l'uso dei veleni e degli esplosivi, tecniche di meditazione e la moltiplicazione del riso. Salveranno bambini, guariranno persone, predicheranno un messaggio di amore e pace universale.

Poi tornano a casa e Cristo viene inchiodato.

Con Il Vangelo secondo Biff Christopher Moore risponde fondamentalmente a una domanda: e se Cristo fosse il protagonista di un romanzo d'avventura?

La risposta è che vi inchioderebbe alla pagina dal primo momento, legando atmosfere pulp a un impianto da commedia on the road con striature surreali da far scompisciare. Ammetto che vedendo sulla bandella un paragone con Douglas Adams ero un po' scettico, ma a lettura conclusa devo dirmi d'accordo. Alcuni passaggi e dialoghi non sfigurerebbero nel "Vangelo galattico per autostoppisti", e nemmeno vicino ai lavori di Philip J. Farmer per i dialoghi ingarbugliati che lasciano i personaggi confusi e stralunati.

Nonostante le quasi 600 pagine si legge in leggerezza, si ride di gusto e in qualche punto rende umana e vicina la figura di Cristo molto più di qualsiasi sermone abbiate ascoltato.

Ora devo mettere le mani su qualcos'altro di Moore, magari Practical Demonkeeping.

giovedì 20 maggio 2010

Presentazione di Mono oggi alla Feltrinelli di Genova

Oggi alle 18 verrà presentato il nuovo numero di Mono, la rivista di mono-tavole edita da Tunué giunta all'ottavo numero. Sta volta è dedicata ai bimbi. Sotto trovate la copertina di Ortolani, qua maggiori info sulla presentazione.


venerdì 7 maggio 2010

Storie usate.

Funziona così da quando ero ragazzino e mi venne la scimmia di leggere narrativa e fumetti: ho un budget per comprare 10 libri ma ne voglio 11. Come agiamo? Semplice, si stila la lista e armati di pazienza ci si butta sull'usato. A volte si compra 11, a volte anche di più, mai comunque 10.

Non esistessero bancarelle zeppe di libri usati probabilmente leggerei un terzo di quanto faccio. Sia perché la cassa non è mai florida come vorremmo, ma anche perché durante le peregrinazioni tra le bancarelle dell'usato non sai mai quello che ti può accadere. Magari vuoi colmare un paio di buchi dell'infinita bibliografia di Asimov. Invece scovi un romanzo di Philip J. Farmer di cui non avevi mai sentito parlare: Two Hawks, l'uomo venuto dall'impossibile. Autore che mi piace, titolo altisonante a cui manca solo il punto esclamativo, copertina di Boris Vallejo, pagine ingiallite dal tempo e quel paio di strappetti che non disturbano ma sanno di vissuto. A 1,50€. Il buon vecchio Isaac può aspettare ancora qualche tempo e Two Hawks entra nella grande famiglia disfunzionale della mia libreria.

Scoprire romanzi che mi piacciono in questo modo fa parte del gioco un po' infantile che credo prenda tutti gli appassionati di narrativa. Scartabellare tra file di romanzi o fumetti, controllandone prezzo e condizioni, segnandosi titoli e autori per tornare a casa e dare un giro di Google in cerca di occasioni migliori. Ti fa sentire un po' un piccolo esploratore della narrativa, un detective che segue una pista in cerca di un colpevole ma poi si imbatte in un altro intrigo che ne porta a un altro, in un gioco di rimandi da storia a storia e da autore ad autore infinito e affascinante.

Entri sotto la tenda di una libreria dell'usato perché l'autobus è in ritardo. Tanto in cinque minuti cosa mai potrai comprare? Ingenuo. Ti cade l'occhio su un vecchio Urania che raccoglie una storia di L. Sprague De Camp che hai letto 11 anni fa. L'abisso del passato, in cui un archeologo americano si trova catapultato nell'Antica Roma e decide di fare di tutto per evitare l'arrivo del medio evo. Torni a casa ripensando al romanzo, a quanto ti sia piaciuto e decidi di cercare informazioni su altri lavori di De Camp. E scoprendo che ha scritto il ciclo dell'Incantatore ti ricordi di averne letto anni prima un racconto, così lo rileggi, ti piace, e ora sai che dovrai per forza trovare tutti gli altri.

E la caccia riprende con una nuova preda nel mirino e un budget per 10 libri.

lunedì 3 maggio 2010

Age & Scarpelli al banco dei pegni.

La settimana scorsa è morto Furio Scarpelli che con Agenore Incrocci ha formato quella che è stata probabilmente la coppia di sceneggiatori più famosa d'Italia, Age e Scarpelli.

Caso vuole che un paio di giorni prima della morte di Scarpelli mi sia letto il manuale che Age dedicò alla sceneggiatura. Me lo consigliò un bel po' di tempo fa Sergio che ne parlò anche nel suo blog, qua.

Il manuale non si limita a una serie di teorie e consigli ma analizza scene e passi di opere famose. In particolare ho trovato molto interessanti l'analisi dell'Armata Brancaleone, i consigli su come scrivere un dialogo e il capitoletto dedicato al telefono dove viene sviscerata bene una di quelle cose che guardi per anni in centinaia di film e fumetti ma non ci rifletti mai su finché uno bravo non te lo fa notare. In sintesi, se vi interessa la sceneggiatura, sia per sfizio o per lavoro, ve lo consiglio molto.

Chiudo citando forse il film che preferisco in assoluto a cui abbia collaborato la coppia, I soliti ignoti, e in particolare una scena che vede coinvolto il personaggio di Memmo Carotenuto e un impiegato dei Pegni. Purtroppo non la trovo su Youtube ma in sintesi è così:


Carotenuto entra nel banco dei pegni per rapinarlo, sfodera una pistola e minaccioso fa all'impiegato: La conosci questa?

L'impiegato non fa una grinza, gli sfila la pistola dalla mano, l'esamina e dice: Sicuro che la conosco! È una pistola Beretta, ma in cattivissime condizioni... 1000 lire.


Saranno passati 20 anni dalla prima volta che l'ho vista ma ogni volta rido come un cretino, e pure ora riscrivendola mi viene da sogghignare. Beh dato che a raccontarla così probbailmente l'ho ammazzata e in caso non abbiate mai visto il film, è un giorno buono come un altro per rimediare.