giovedì 15 dicembre 2011

Chi è Sherlock Holmes ?

Quando un personaggio entra nell’immaginario collettivo, la risposta alla domanda di cui sopra é probabilmente una: dipende.

Dopo che il suo creatore lo ha messo al mondo dandone la sua interpretazione, il personaggio cessa di essere solo suo ma viene filtrato dalla personalità di due categorie distinte: il pubblico che se lo gode e gli autori che lo affrontano.

Prendiamo Sherlock. Secondo Conan Doyle il nostro detective ha alcune caratteristiche peculiari: intelletto fuori dal comune, un carattere che lo porta a isolarsi da un mondo che trova spesso troppo lento e noioso per il suo genio e un fisico e capacità combattive da campione. E prima che vi venga un embolo, anche la conoscenza di arti marziali inusuali è nel canone: Sherlock è infatti versato nell’arte del Baritsu, probabilmente lo stesso Bartitsu storicamente esistito in quel di Londra (qua delle immagini di uomini dal baffo importante in pose buffe).

Insomma, un intelletto superiore ma anche una fisicità straordinaria. Per tacere del fatto che è morto e risorto ed ha aiutato diverse volte l’Impero Britannico a non crollare e disinnescato almeno una guerra mondiale. Una vita ricca e molti spunti da cui prendere considerando che è stato protagonista di 56 racconti e 4 romanzi.



Eppure per molti Sherlock Holmes è stato per decenni sinonimo di cappello da caccia (mai indossato nelle storie di Conan Doyle) e modi tutto sommato freddi, l’intelletto sopra la violenza. Prendete le fattezze di Christopher Lee, sir Basil Rathbone o l’eccezionale interpretazione di Jeremy Brett nella serie televisiva degli anni ‘80. Un approccio compassato senza perdere coraggio e prontezza di spirito alla bisogna (in particolare nella serie con Brett protagonista).

Declinazioni che funzionano ottimamente e che sono state riviste e calibrate ai nostri tempi ad esempio nella serie televisiva inglese intitolata Sherlock, in cui Holmes mostra in maniera sfacciata il suo essere un outcast sociale e un mal celato disprezzo per chi non sta dietro al suo cervello lanciato a velocità da proiettile.

Tutto un altro approccio nel film con Robert Downey Jr. che per certi versi tira di nuovo fuori le radici pulp del personaggio preferendo azione, scazzottate e dialoghi brillanti, non lesinando intrighi che minacciano l’Impero e cattivi più grandi della vita stessa.

Anche se il più brillante è per certi versi La vita privata di Sherlock Holmes di Billy Wilder, commedia che sfotte certi miti della versione popolare del personaggio (come il cappello, appunto) dandone una versione leggera e ricca di azione ma ammantata da una certa malinconia. Malinconia che è un altro aspetto Holmesiano, con la sua incapacità di sopportare un mondo più lento del suo cervello e che non disdegnava una sana pera di cocaina. Ad esempio in La soluzione al 7% film basato sul romanzo omonimo di Nicholas Meyer, Holmes è un tossicomane depresso che viene forzato dal vecchio Watson ad andare a Vienna per cercare aiuto presso Freud dove troverà anche intrighi e azione.

Azione e complotti non mancano neppure nelle parodie, come in Clueless che ribalta i ruoli dando la genialità a Watson e rendendo Holmes solo un attore ubriacone assoldato per interpretare uno Sherlock che non esiste. Oppure in Sherlock Holmes’s Smarter Brother, in cui facciamo la conoscenza di Sigerson, fratello più giovane e a suo dire più intelligente di quello famoso. Ed è un altro fratello illegittimo a vestire i panni steampunk del cattivo di Arthur Conan Doyle’s Sherlock Holmes della Asylum, in cui il nostro se la deve vedere contro piovre giganti e velociraptor. Quando si dice essere versatili.

Per cui, chi è Holmes? Dipende da molte cose. Dai tempi in cui siamo immersi, dalla sensibilità di chi si gode la storia e ancora di più da quella di chi scrive. Sembra una domanda fine a se stessa ma è tra le più importanti quando si vuole capire e personaggi seriali che fanno ormai parte del nostro immaginario. Tanto più se vi trovate nella condizione di dover raccontare una storia che li vede protagonisti, che si tratti di Holmes, Batman o Topolino. Ci si trova quasi sempre ad avere più domande che risposte in testa e si vorrebbe avere la sicurezza di Holmes nel trovare risposte incontrovertibili.





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