lunedì 14 luglio 2008

Paperino & Paperoga e l'indispensabile pausetta - Sergio Badino e Vitale Mangiatordi

Come detto qui, ricavare i soggetti delle storie che mi piacciono lo trovo un esercizio estremamente utile per capire come si raccontano storie. Sergio Badino ha pubblicato sul proprio blog il soggetto di una sua storia, Paperino & Paperoga e l'indispensabile pausetta, che trovate sul numero di Topolino 2746 attualmente in edicola.

Anche questa volta ho provato a scrivere il soggetto della storia per analizzarlo e ve lo ripropongo, comprese un paio di riflessioni scaturite dall'esercizio. Scaricatevi la mia versione del soggetto, qui, e poi leggetevi l'originale di Sergio, qui.

In questo caso trovo il confronto interessante soprattutto grazie alla versione che Sergio ha messo sul suo blog, contenente le indicazioni dell'editor che ha seguito la lavorazione della storia.

La storia che leggete su Topolino quindi differisce in diversi punti dal soggetto originale scritto da Sergio il quale, in sceneggiatura, ha tenuto conto delle indicazioni dell'editor.

La mia versione si basa esclusivamente sulla storia pubblicata, quindi differisce in vari punti dal soggetto di Sergio e in un certo senso la comparazione tra le due sottolinea di più come la stessa idea possa essere raccontata in maniera diversa senza stravolgerla.

Cambiamenti, anche sostanziosi, tra il soggetto presentato a una redazione e quello approvato per la sceneggiatura sono all'ordine del giorno e questa è una situazione con cui, chi è agli inizi, si deve confrontare di continuo.

Nei prossimi giorni conto di ricavarmi anche la sceneggiatura della storia e confrontarla con quella di Sergio per entrare nel particolare di come le idee siano state messe in opera.

Per oggi vedere come un professionista abbia saputo adattarsi alle richieste del committente senza rinunciare all'idea di partenza è stata un'ottima lezione.



1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ottima lezione, che altri avrebbero bisogno di imparare, come tu hai dimostrato di aver fatto in questa e in altre occasioni, è quella di avere la pazienza e l'umiltà di mettersi a fare un lavoro del genere. Chapeau!