venerdì 14 gennaio 2011

Saturday Morning Breakfast Cereal, Snowflakes e altro ancora

Saturday Morning Breakfast Cereal è un webcomic scritto e disegnato da Zach Weiener. Non ha un cast fisso ma di volta in volta ci troviamo di fronte a gente comune, nerd all'ultimo stadio e soprattutto scienziati di vario ordine e grado. Weiner sfrutta appieno la sua passione e i suoi studi in fisica come tema ricorrente in molte sue strip, usando ad esempio diagrammi o tabelle in cui i fattori combinati tra loro risultano in battute fulminanti. Per non parlare delle figure barbine che riesce a far compiere a fisici e matematici giocando su cliché e tormentoni legati a scienziati pazzi o geni irrequieti e a come una mente scientifica si rapporti con la vita di tutti i giorni. E non manca l'occasionale dinosauro o alieno in visita. Descritto a parole sembra tutto molto cervellotico ma le strip sono quasi sempre dirette e fruibili da chiunque. Sul sito trovate il ricchissimo archivio (è online dal 2002) in cui perdervi, qui.

Ma Weiner è una fucina di idee. Oltre a SMBC ha portato avanti come sceneggiatore Captain Stupendous, per i disegni di Chirs Jones, storia in una 90ina di pagine che potete leggere qui.

Sempre per i disegni di Jones ma scritto insieme a James Ashby sta portando avanti Snowflakes, serie avventurosa con protagonista un gruppo di bambini ambientata in un orfanotrofio in mezzo alle neve che potete leggere qui. I personaggi sono deliziosi, in particolare la bimba convinta di essere una Vichinga destinata a conqusitare l'Eldorado combattendo Dinorobot e licantropi. Senza dimenticare lotte intestine per diventare presidente di classe, bambini che vedono diavoli e suore dai loschi segreti.

Weiner ha pure messo su un gruppo di comici che crea video divertenti che trovate a questo indirizzo. Per non avere compiuto ancora 30 anni è uno che sta facendo robe molto buone e da tenere d'occhio.

martedì 11 gennaio 2011

martedì 28 dicembre 2010

Come mi hai trovato?

Ogni tanto mi diverto a controllare quali sono le parole di ricerca che hanno portato voi amati lettori su questo piccolo blog. In mezzo a una ridda di comprensibili e aspettati "fumetti" "sceneggiatura" "cinema" o "culi", si incastonano piccole gemme che brillano con la forza di mille soli nel tracciare vite e personalità quanto meno interessanti. Queste sono alcune delle parole che vi hanno portato qui. Vediamole insieme

-tremors 5- e variazioni sul tema è la chiave di ricerca numero uno. Mi fa piacere perché significa che non sono il solo ad aspettare l'arrivo del fantomatico quinto capitolo di Tremors, uno dei migliori film di sempre. Al secondo posto invece qualcosa di completamente diverso.

-Nane che scopano- I gusti sono gusti e anche il piccolo popolo sa amare ed essere amato. Mi toccherà parlare ogni tanto dell'argomento, se non altro per non deludere le aspettative degli appassionati. Penso siano sempre gli stessi ad arrivare cercando -nane che trombano- -nane che fottono- e similari. Chissà se sono gli stessi invece che cercano

-clit enormi- e altre declinazioni della stessa pietra filosofale. Che magari oppure no si accompagna a chi ha più che cercato sostenuto che

-ho la figa enorme- enorme norme orme rme me…

-spacco il culo ai passeri- e altre declinazioni della stessa frase, comprese -spacca il culo ai passeri- -origine spacco il culo ai passeri- e l'imperativa -spaccare il culo ai passeri!!!!- ma non mi stupirei rientrasse comunque nelle ricerche di materiale porno per utenti di nicchia

-google.you.porn.la.vacca.del.manzo- che suppongo abbia lasciato cocenti delusioni e mani e altro in mano a chi l'abbia cercato qui

-i neri hanno il ritmo nel sangue- perché se internet è pieno di banalità si vede che a qualcuno piace leggerle

-le cose che fanno la domenica- che se leggo tra le righe mi mette addosso una tristezza che la metà basta

-picchiatore cercasi- e altre 4-5 versioni dello stesso. quasi quasi sento un paio di amici e mettiamo su un business.

-tremore al pene- chiama subito un dottore. o i bangbros.

-a roberto recchioni piace capitan novara- chiedilo a lui, di solito risponde.

-baldracche di lusso- lieto di averla tra i miei lettori, Presidente.

-bombe atomiche e nucleari versione bambini- avrei voluto averti come zio

-come si pratica il sistema riproduttivo- lascia perdere che poi ti trema il pene

-come spaccare un culo ad un uomo- potresti cominciare dai passeri e poi un passo alla volta

-nebo genoma data di nascita- chiedilo a lui che gli piace conoscere gente.

-dante spaccare culi- io sapevo che ci fece trombetta ma non si può mai dire

-film sul pene tipo tremors?- quando lo trovi non venirmelo a dire

-i tempi vanno per le lunghe- signora mia

-macchine mortali che funzionano- sei il Wile E. Coyote, t'ho beccato!

-mi piaci da impazzire- non fare così che arrossisco

-mi è venuto il tegolino- e son soddisfazioni che vanno urlate all'internet

-patacche polacche- mi piace da morire come suona, sembra il nome di un gruppo di coriste da balera romagnola

-perché carne umana tremore mani- forse perché ne hai mangiata troppa

-scopate villiche- o forse volevi dire villose?

-un completo idiota- direi che sei nel blog giusto



Chissà se alla fine del 2011 le nane riusciranno a scalzare tremors e scopare sulla vetta della classifica. Fino ad allora voi continuate a cercarmi che io segno tutto.



giovedì 16 dicembre 2010

Leslie Nielsen sul Pianeta Proibito

"Ed: Non è così che deve morire un uomo.
Frank: Hai ragione Ed. Un paracadute che non si apre. Questo è un bel modo di morire. O restare intrappolato tra gli ingranaggi di una macchina. O un lappone che con un morso ti strappa le palle! È così che me ne voglio andare." Da Una pallottola Spuntata.

Di Leslie Nielsen giornali e tv hanno ricordato solo la sua carriera comica. Ora, è vero che bene o male è grazie ai film con il trio Zucker Abrahams Zucker che Leslie è entrato nella storia del cinema e sopratttuto in quella della commedia, però che nessuno tra i commentatori abbia fatto cenno alla sua carriera precedente è un peccato. Se non altro perché prima di essere il tenente Drebin della squadra di polizia, è stato il comandante John J. Adams in Il Pianeta Proibito.

La storia in breve: la missione di salvataggio capitanata da Adams giunge su Altair IV in cerca dei sopravvissuti di una precedente missione esplorativa. Qui trovano il Dr. Morbius (nome bellissimo), sua figlia adolescente Alta (bellissima di suo) e il loro robot tuttofare Robby (mio padre ce lo aveva da bimbo). Oltre a una misteriosa creatura invisibile che attacca la nave di Adams e i suoi uomini…

Il film mostra tutti i suoi anni però continua ad affascinarmi grazie a due aspetti particolari. Da una parte la creatura invisibile a caccia di persone (che si scopre essere nient'altro che l'id represso del dottor Morbius), presenza inquietante che va e viene e che si mostra in una breve scena animata che vista da bimbo fece il suo porco effetto su di me. A distanza di anni continua a colpirmi, soprattutto per l'intuizione di rendere visibili solo i contorni del mostro anche quando si palesa, lasciandolo così in gran parte ricostruire alla mente dello spettatore. Secondo me funziona ancora alla grande.


Secondo aspetto è la descrizione della gigantesca macchina che fa andare avanti i macchinari di Altair IV. Si tratta di macchinari colossali da fare invidia a Kirby e ai suoi nuovi dei: un gitantesco edificio cubico sotterraneo di 30 km di lato! Alimentato da più di 9000 reattori termonucleari! Comandato dalla mente di un solo uomo! Le immagini che ce lo mostrano anche se brevi riescono a farne intuire le dimensioni esagerate e mi hanno sempre lasciato con la voglia di saperne di più.

Rivisto a posteriori poi è interessante vedere come abbia influenzato Star Trek. Abbiamo una missione che gira per l'universo, l'incontro con una civiltà avanzatissima e il rischio/opportunità di carpirne i segreti, un genio/scenziato con cui parlamentare e fondali di cartone dai mille colori. Senza tralasciare il fatto che il capitano Adams si tromba la bellissima in gonnellino. Ma quest'ultimo aspetto verrà portato ad arte dal Capitano Kirk trombando la dove nessun uomo ce lo ha messo prima.

Quindi si, la scomparsa di Leslie Nielsen ha toccato ben più di una generazione di appassionati di cinema di vario tipo. Peccato che, a quanto pare, il dvd con l'audio in italiano non sia mai stato pubblicato.

p.s.
vi ricordo che avevo parlato anche della serie televisiva Police Squad! che lo vide protagonista, qui.

lunedì 13 dicembre 2010

Salesman Pete

Gran bel cortometraggio animato di autori francesi.

Salesman Pete from Salesman Pete on Vimeo.



Trovate immagini e trailer della lavorazione sul blog dedicato

http://salesman-pete.blogspot.com/

e altra bella roba da vedere sui loro rispettivi blog e siti

http://maxloubaresse.blogspot.com/

http://vivienanthony.blogspot.com/

lunedì 15 novembre 2010

L'isola del Dr. Stevenson.

"Mi dicono che ci sono persone alle quali non interessano le mappe, ma faccio fatica a crederlo. I nomi, i contorni delle foreste, le linee delle strade e dei fiumi, le impronte della preistoria dell’uomo ancora chiaramente rintracciabili tra colline e valli, i mulini e le rovine, i laghi e i battelli che li solcano, magari anche un menhir e un circolo druidico nella brughiera; lì è rinchiuso un fondo inesauribile di interesse per ogni uomo che abbia occhi per vedere o un’immaginazione da due soldi per comprenderne i segni! Tutti i bambini si ricordano di essere stati sdraiati con la testa nell’erba a fissare una foresta piccolissima, immaginandola popolata da schiere di fate." Robert Louis Stevenson.

Leggendo i blog di Rrobe e di Giorgio Salati ho scoperto che sabato scorso è occorso il 160esimo della nascita di Robert Louis Stevenson. Per me Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Signor Hyde è uno dei classici che vanno letti se si vuole anche solo azzardarsi a raccontare storie, ma un paio di settimane fa ho letto L’arte della scrittura, raccolta di articoli dall'argomento intuibile. e di estremo interesse Gli articoli sono apparsi originariamente tra il 1881 e il 1894 e mi hanno colpito per quanto risultino ancora attuali in molti aspetti. Difficilmente ci troverete qualcosa di innovativo, ma a posteriori rende meno innovativi e moderni buona parte dei manuali di scrittura dei nostri giorni.
Per le vostre solitarie sbronze di coppia.

Tolta la parte più biografica che trovo comunque interessante, di come L’isola del tesoro sia nata dal disegno di una mappa e della sua fascinazione di bambino con cartine e atlanti fino ad alcuni incontri che lo hanno aiutato a diventare autore di fama, a risultare ficcanti sono le riflessioni di R.L. sull’arte dello scrivere.
La mappa ritorna come simbolo di quella preparazione della trama e della documentazione che precede il mettersi al tavolo di lavoro.

"Ma, anche per i luoghi immaginari, gli sarà comunque utile tracciare una mappa quando si accinge a descriverli: studiandola, si materializzeranno relazioni alle quali prima non aveva pensato; scorciatoie ovvie, anche se insospettabili, e impronte per i suoi messaggeri. E anche quando una mappa non costituisce il cuore della vicenda, come in L'isola del tesoro, vi si troverà comunque una miniera di spunti."

Il lavoro pone poi l'autore di fronte alla scelta delle parole migliori, la revisione del testo, la costruzione di una trama robusta ma che non sia intricata senza motivo e nel tentativo di trovare un giusto ritmo. Il tutto nella ricerca di un equilibrio efficace che consenta allo scrittore di trasferire dalla sua mente quello che la anima in maniera bellissima e perfetta alla mente del suo lettore, sedendosi alla scrivania con le maniche arrotolate e, nelle sue parole “...fare un passo indietro, indossare gli abiti da lavoro, e diventare un artigiano.”

Tutto questo rientra nella sentita etica dello scrittore a cui Stevenson dedica un articolo intero. Conscio del ruolo centrale dello scrittore nella veicolazione della cultura e delle informazioni, mettendo sullo stesso piano narrativa e giornalismo, sottolinea la necessità dell’autore di essere onesto nei confronti del lettore per renderlo una persona più colta e migliore. Senza togliere nulla alla letteratura avventurosa e che oggi chiameremmo d’evasione che allieta gli animi e allarga gli orizzonti, mantenendo fede alla necessità di un’etica forte da parte dell’uomo di lettere, Stevenson dice peste e corna di un certo tipo di giornalismo americano e parigino interessato solo alla quantità e spettacolarità dei pezzi a discapito della veridicità e liceità di quanto scritto e riportato.

“La sostanza di quello che oggi conosciamo o ignoriamo del bene e del male, dunque, è opera, in larga misura, degli scrittori di professione.” Robert Louis Stevenson.

1881. Sembra scritto settimana scorsa.

p.s.
Se non l'avete ancora fatto recuperate la miniserie Jekyll, ne avevo parlato qui.