mercoledì 13 agosto 2008

Personaggi inutili nei film di successo

Ultimamente mi sono rivisto con estremo piacere i due Ghostbusters. Forse è perché non vedevo i film da diverso tempo, forse è perché li ho guardati con l'audio originale per la prima volta, ma in passato non mi ero mai reso conto (o non avevo fatto caso) a quanto siano perfette le espressioni che assumono in entrambi i film Bill Murray e Harold "Egon" Ramis. Ramis in particolare assume spesso la tipica espressione di uno che ride sotto i baffi perché mentre ti sta spiegando la relatività della quantistica stocastica, ti ha riempito il preservativo con l'azoto liquido e pregusta la scena.

Egon is amused

Ma sto divagando.

Un'altra cosa che mi è balzata agli occhi con l'ultima visione è la figura di Winston Zeddemore, il personaggio di colore che spunta a metà del primo film.

Magari sono io che mi sono perso qualcosa ma fateci caso: non serve a niente. Particolarmente nel primo film il suo ruolo non ha peso ai fini della trama, spunta ogni tanto per favorire un paio di battute ("Winston?" "La mia mente è bianca!") e funge da quarto uomo nelle scene di azione. E' quasi a livello dell'ufficiale con la maglia rossa di Star Trek.

Se lo togliamo dal primo film la storia va avanti senza nessun intoppo, diventa solo meno politically correct non avendo un afro in cartellone.

Leggendo qua e là pare che la sua parte fosse originariamente ideata per Eddie Murphy il quale si tirò indietro dovendo girare Beverly Hill Cop. In caso avesse accettato, il personaggio sarebbe entrato in scena molto prima nel film e avrebbe avuto maggior peso. Nonostante la mancanza di Murphy si decise di mantenere Winston ma di limitarne le apparizioni e inserirlo come aiutante a metà film, quando i tre eroi iniziano a essere travolti dal successo e il lavoro diventa gravoso. Il modo repentino con cui entra in scena e la sua scarsa presenza nel resto del film lo fanno sembrare però un pesce fuor d'acqua.

Anche nel secondo film non è che brilli per importanza: si limita a salvare Egon e Ray da un incendio e a sbiancare quando una metro-fantasma lo attraversa, ma pure qui sembra sempre il quarto incomodo che passa di li per caso.

Sia chiaro che i film per me rimangono due figate pazzesche, particolarmente il primo, però sta cosa del personaggio inutile a sto giro m'è rimasta sul gozzo. O per lo meno così mi pare.

Se proferisco membrate, ditelo nei commenti.

5 commenti:

Francesco De Paolis ha detto...

In effetti hai ragione, paradossalmente aveva più spessore la sua contoparte nella serie animata (ma neanche troppo), un gradino più sù dello sfigato che si veste da acchiappafantasmi in uno dei due film e che ha la botta di culo di colpire una barriera ectoplasmica (o quel che era) mentre l'hanno appena demolita dall'interno, con conseguente acclamazione della gente rivolta a lui (una scena dall'umorismo un tantino contorto).

Sergio Algozzino ha detto...

purtroppo è vero, per quanto li ami, l'ho sempre pensato anke io.

Anonimo ha detto...

Beh, però, come sarebbero stati i due film con Eddie Murphy? Secondo me la sua presenza strabordante avrebbe finito con il distogliere l'attenzione dai tre personaggi principali.
Qualche anno fa era girata voce di un fantomatico "Ghostbusters 3" con Will Smith e altri pivelli nel ruolo di allievi degli acchiappafantasmi originali. Solo che ormai Smith pivello non l'è più...

Bapho aka Davide Costa ha detto...

A quanto pare Ghostbusters 3 è ufficialmente deceduto come film. In compenso il videogioco in produzione, secondo Akroyd, può essere considerato il terzo capitolo della saga dato che riprenderà le idee della terza pellicola abortita.

Su Murphy pigliatutto non saprei, in accoppiata con Akroyd in Una poltrona per due ha funzionato benissimo, secondo me.

Di sicuro Akroyd, Murray e Ramis hanno una comicità meno urlata di Murphy, magari non avrebbe quagliato benissimo, in effetti.

Anonimo ha detto...

lo sai, vero, che nella poltrona per due il ruolo di murphy doveva essere di john belushi... così come quello di peter venkman in ghostbusters... sigh...