sabato 2 agosto 2008

The Umbrella Academy di Gerard Way e Gabriel Ba

La miniserie The Umbrella Academy scritta da Gerard Way (il cantante dei My Chemical Romance) e disegnata da Gabriel Ba mi viene comodo come esempio di come iniziare una storia rendendo subito chiaro il tono della stessa e la sua ambientazione in maniera efficace.



Way decide di aprire la storia con una splash page d'effetto e tre didascalie che ne chiarificano il significato, permettendo al lettore di decidere da subito se quanto lo aspetta è pane per i suoi denti. Perché diciamoci la verità:

1 2 3 click!

un tizio enorme che sta per vincere un incontro di wrestling contro una piovra spaziale grazie a una gomitata volante atomica non è roba da tutti i giorni e spiega subito l'atmosfera della storia.

Ma se questo non bastasse, nelle prime pagine scopriamo che i protagonisti sono alcuni bambini dotati di poteri straordinari allevati da un alieno camuffato da umano e da uno scimpanzé parlante con lo scopo di difendere il mondo.

E da chi lo devono difendere? Ma è ovvio:

Le click c’est chic

ZOMBIE ROBOT GUSTAVE EIFEL!

Che, se ve lo state chiedendo, è alla guida della Tour Eifel divenuta senziente e in procinto di distruggere Parigi. Ma i nostri bambini preferiti giungono in aiuto e alla Torre non resta da fare che una cosa soltanto:

"Ehr...Huston, WTF!?!"


Prendere il volo, perché ella non è altro che:

una nave spaziale.

I bambini poi cresceranno e dovranno salvare il mondo dall'Apocalisse.

Ambientazione, atmosfera e stile sono chiari, inoltre vengono spiegate le motivazioni che spingono il "papà" dei ragazzi ad adottarli e addestrarli e vengono accennati i caratteri dei bambini, il tutto nelle prime 15 pagine del primo numero.

Il resto del numero ma soprattutto il resto della serie mantengono le premesse e le promesse risultando in una lettura piacevole per chiunque ami la letteratura weird.

I debiti di Way, dichiarati, nei confronti di Challengers of the Unknown, X-Men e Doom Patrol oltre a quelli verso scrittori come Mignola e soprattutto Morrison sono evidenti ma il cantante riesce a dare un tocco personale al tutto dimostrando una visione d'insieme sottesa alla storia raccontata e al mondo mostrato. Anche esteticamente la serie ha il suo fascino, grazie al tratto di Ba che ogni tanto butta li qualche espressione più vicina al fumetto comico o all'animazione che risulta perfettamente coerente col tutto.

Decisamente la miglior lettura della settimana.

5 commenti:

Fuz ha detto...

ROTFL.
Lo voglio.

Francesco De Paolis ha detto...

La Torre Eiffel che decolla mi ricorda una cosa analoga in una vecchia miniserie televisiva, incentrata tutta sulla Torre di Pisa e sul recupero di 7 miniature della suddetta torre,che avrebbero portato a scoprire il suo segreto, e nell'ultima puntata vengono messe in un quadrante dentro la torre (logico, no?!), che se ne vola allegramente nello spazio a mò di razzo!

p.s.1: Non me la sono inventata, è che la trasmisero solo una volta qund'ero ragazzino, per poi scomparire nel nulla.

p.s.2: Scusa l'off-topic, ma meritava!

Bapho aka Davide Costa ha detto...

Non ti devi scusare Francesco, anzi, ora mi hai incuriosito!

La miniserie era italiana o straniera?

Francesco De Paolis ha detto...

Spulciando nella rete, ho scoperto che questa serie si chiamava Interbang, è di produzione italiana ed è stata trasmessa anche in Inghilterra!

scheda sul Wikipedia inglese:
http://en.wikipedia.org/wiki/Interbang

trailer inglese della serie:
http://youtube.com/watch?v=VwOLKo4ddcw

sigla:
http://youtube.com/watch?v=ZgRqS_YzR0c

locandina:
http://img231.imageshack.us/img231/9896/manifestord2.gif

Una serie trashissima invero, forse prossimamente uscirà su dvd, ma non so in quanti la compreranno, non se la ricorda quasi nessuno!

Bapho aka Davide Costa ha detto...

Ma sai che ho il dubbio di averne visto qualche scena un bel po' di anni fa?

Tanto di cappello agli autori per aver tentato una strada inusuale rispetto ai prodotti medi della televisione italiana.